All I know is, I was enchanted to meet you

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Erano passati alcuni giorni della partenza dei Tokio Hotel. Io e Isla non ci eravamo più parlate, avevo provato un paio di volte a chiamarla ma lei non aveva mai risposto. Difatti avevo saputo da sua madre, che per il weekend aveva raggiunto i ragazzi a Lipsia. E riguardo Bill, molte volte avevo preso in mano il mio Motorola pronta a chiamarlo, ma un qualche cosa mi aveva sempre fermata, il mio dito si bloccava a un millimetro dal tasto "chiama", e il coraggio spariva, lasciando spazio solo alle mie stupide paranoie, che mi spingevano a riappoggiare sul comodino il telefonino.

Ma oggi no, oggi sarebbe stato diverso, lo avrei chiamato e gli avrei riferito tutto il dispiacere che mi ero tenuta dentro e quanto male fossi stata per avergli fatto una cosa del genere. Acchiappai tremante il mio Motorola nero e digitai il numero di Bill. Iniziò a squillare, sentì il mio stomaco chiudersi e il mio corpo tremare come una foglia. Stavo proprio per chiudere la telefonata quando una voce arrivò dall'altro capo.

<<Pronto>> sentì l'aria mancarmi, era proprio la voce del mio Billy.

<<Ciao Bill, sono io, Roxy>> mormorai spaventata da una sua possibile catastrofica reazione. Ma la reazione fu nulla, nessuna risposta arrivò alle mie orecchie.

<<Bill, ti prego. Lo so che sei arrabbiato con me, e come biasimarti? Mi sono comportata come una vera stronza! Ma ti prego, ti prego, dimmi qualcosa! Mandami pure al diavolo! Ma dì qualcosa>> farfugliai in preda a una crisi di nervi. Se c'era qualcosa che mi mandava fuori di testa era il silenzio punitivo, i miei sensi di colpa mi tormentavano facendo salire così il nervoso.

<<Perché ci hai messo così tanto?>> avvertì tutto il dolore provato da Bill in quei giorni di mio silenzio, e fu una fitta lacerante, che mi fece abbassare il capo e trattenere le lacrime.

<<Non lo so, Bill, non lo so>> mormorai sentendomi colpevole di quel tono così sconsolato, che io pensavo sconosciuto a lui.

<<Perché non me ne hai parlato?>> Domandò.

<<Parlarti di cosa?>> domandai a mia volta, non capendo di cosa stesse parlando. Che Tom gli avesse confessato le parole dette quella sera?

<<Della cosa che ho fatto per farti arrabbiare! Mi dispiace di averti rotto le scatole con la preparazione della valigia, non avrei mai voluto farti innervosire! Non lo farò mai più, te lo posso giurare!>> Esclamò con la sua vocina da bimbo colpevole. Peccato che lui non centrasse nulla.

<<No Bill, non è colpa tua, tu non hai fatto nulla. Sono io, sono una persona spregevole ed egoista! Mi devi tu perdonare>> dissi desolata.

<<Tranquilla Roxy, è tutto ok. Ma promettimi che non lo farai mai più!>> mi tranquillizzò lui, con il suo solito tono dolce ed innocente.

<<Mai più, Billy>> sussurrai sentendo il mio cuore pesare meno, alleggerendosi avvertendo di nuovo la voce del mio Billy.

<<Però non è finita qui! C'è ancora qualcosa che devi fare se vuoi farti perdonare del tutto>> alzai un sopracciglio, che aveva in mente questo genietto del male?

<<Illuminami>> mormorai scherzosa.

<<Mi vieni a trovare! Tanto lunedì non è festa? Mica c'è scuola!>> Esclamò Bill, facendomi ridere.

<<E secondo te Satana mi lascia?!>> borbottai ridacchiando.

<<E chi dice che Egle lo debba sapere?>> sussurrò malizioso Billy, mi immaginai la sua espressione furba, con un bel ghigno a tirare le sue labbra.

★Why'd you wanna leave me?★  [Tom Kaulitz]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora