TOM:
Avevo fatto una cazzata.
Non sapevo il motivo per cui mi ero fiondato come un animale su Roxy, eppure lo avevo fatto, forse era solo la tentazione, diventata troppo forte da controllare, che mi aveva spinto a fare quel gesto così avventato. E vedere che lei ricambiava aveva solamente peggiorato la situazione, incitandomi a continuare. Assaggiavo le sue labbra come fossero oro colato, carezzavo il suo corpo, dai seni piccoli ma sodi, al ventre piatto, la schiena liscia e i fianchi morbidi. Finché arrivai al bottone dei suoi pantaloni, lo slacciai pronto a farla veramente mia, perché lo sapevo, Roxanne era vergine. Ma mentre sentivo le sue dita fusiforme massaggiare la mia schiena, pensai a che cavolata stessi facendo, perciò mi fermai, iniziando a provare un'immensa angoscia.
E quando la vidi andarsene, salutandomi con un semplice "ci vediamo domani" capì che avevo fatto un vero e proprio casino. Nei suoi occhi verde smeraldo non ci avevo visto nessuna luce, solo un vuoto assoluto, pure i suoi capelli, solitamente di un dorato luccicante, sembravano essere diventati più scuri e spenti.
Il giorno dopo, quando l'avevo vista in piedi fuori dalla stanza di mio fratello non avevo resistito a dirle qualcosa. A primo impatto avevo pensato che non mi rispondesse, si girasse e cominciasse a giocare al gioco del silenzio, invece no, mi rispose. Si notava molto l'imbarazzo che stava provando in quel momento, e pure da impacciata era veramente carina. L'avevo salutata ed ero sceso a fare colazione. Dopo a scuola l'avevo ignorata per tutto il tempo, e la cosa che più mi affliggeva era che lo avevo fatto di proposito. Avvertivo il suo sguardo seguirmi in ogni mio movimento, mi fissava con una strana ombra negli occhi, e anche se il cuore iniziava a pesare e il senso di colpa a schiaffeggiarmi in pieno viso, continuavo imperterrito a intrattenere con il mio solito atteggiamento da spaccone le ragazze che mi circondavano. Le loro risate mi facevano infastidire, e non poco, le avrei volute tutte spingere a terra, per correre tra le braccia della bionda che mi fissava da lontano. Ma non lo feci, forse per la paura di lasciare il mio titolo da donnaiolo, o forse perché avevo solamente il timore di essere rifiutato ed umiliato davanti a tutti.
Entrai a passo incerto dentro la palestra, appena varcai la soglia vidi Roxanne, già impegnata a sistemare alcuni tavoli.
<<Ciao>> mormorai levando la felpa e appoggiandola su una sedia.
<<Ciao, pensavo non venissi>> rispose continuando a spostare arredi.
<<Lasciati aiutare>> sussurrai prendendo dalle sue mani, il bordo di un tavolo. I suoi occhi verdi foresta si spostarono repentini su di me, una strana sensazione si presentò nel mio stomaco.
<<Grazie>> biascicò mettendosi da parte e continuando a posizionare alcune sedie.
<<Hai già trovato qualcuno con cui andare al ballo?>> Le domandai cercando di avere qualche informazione in più sulla sua vita sentimentale.
<<Tu?>> mi chiese a sua volta, sistemando alcune luci sul muro.
<<Non lo so, probabilmente ci andrò con Ann, ma ripeto, non ne ho idea>> risposi sedendomi sul tavolo, fissandola mentre trafficava come una pazza.
<<Io penso di andarci con Bill>> alzai un sopracciglio. Cavolo, questo si che era un duro colpo, sostituito con il fratellino!
<<Sei sicura? Mi pare che ci vada con Ginny>> dissi avvicinandomi a lei. Si era una bugia, probabilmente Ginny e Bill neanche non si conoscevano, ma era la prima ragazza della nostra scuola che mi era venuta in mente.
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★Why'd you wanna leave me?★ [Tom Kaulitz]
Romance- La guardavo mentre veniva trascinata, allontanata da me, dal mostro che ero diventato. Una lacrima salata inumidì la mia guancia, ancora dolente per i pugni ricevuti. Fu quella l'ultima volta che vidi Roxanne, la mia dolce Roxy.- [INIZIO: 14 otto...