Guardai Isla raggiungermi con due cartoni contenenti delle buonissime pizze fumanti.
<<Una margherita in arrivo!>> Esclamò porgendomi il cartone, che presi ringraziandola. Ci eravamo riunite per vedere la più memorabile intervista dei Tokio Hotel! In realtà, se lo dovevo ammettere era la prima volta che ne guardavo una. Non ero mai stata interessata a sentire quante lettere d'amore avessero ricevuto o quante fan gli avessero inviato foto in intimo ma questa volta Isla era riuscita a convincermi, perciò eccomi qui, seduta sul suo divano a mangiare pizza e bere Coca Cola.
<<Adesso inizia!>> Esclamò esaltata Isi. Dopo l'intro del programma, eccoli lì, tutti e quattro seduti su uno di quei tipici divanetti dei programmi televisivi. Mi scappò una risatina guardando la posizione poco educata di Tom, era praticamente disteso, i piedi appoggiati sul tavolino e le braccia appoggiate allo schienale del divanetto, dietro le schiene di Bill e Georg.
<<Ommiodio! Ma cosa si è messo addosso quello?!>> Gridò Isla indicando Gustav, con indosso una semplice maglietta nera dell'Adidas <<Gli avevo detto di mettere una camicia! Perché non mi ascolta mai?!>> Continuò alzando gli occhi al cielo, ridacchiai sotto i baffi, continuando a mangiare il mio trancio di pizza.
<<Allora ragazzi, come va, tutto bene?>> Domandò l'uomo, aveva circa una quarantina d'anni, capelli biondi e lisci come spaghetti. I membri del gruppo iniziarono ad annuire e rispondere sorridenti.
..........
Era passato un buon quarto d'ora, se non più, da quando l'intervista era iniziata e fin ora mi ero dovuta assorbire milioni di domande sulla band, sulle loro città preferite e altre cose del genere.
<<Adesso arriva una domanda un po' scomoda. Tom, e in amore come sei messo? Qualche ragazza all'orizzonte?>> Rizzai bene le orecchie, era dall'inizio del programma che aspettavo una domanda del genere. Notai Tom rimanere lievemente interdetto all'inizio, ingoiò della saliva e ridacchiò.
<<Bé, Richard, lo sai, io ho molte ragazze, mi piace divertirmi. Ma che io ami veramente una? No, è tutto un gioco>> Disse sorridente come non mai. Avvertì lo sguardo di Isla saettare su di me, trattenni le lacrime che volevano uscire. No, non poteva averlo detto veramente, avevo sentito male!
<<Sicuro?>> Domandò con un piccolo ghigno l'intervistatore.
<<Sicurissimo! Anzi, ragazze accetto new entry! Venite a divertirvi con Tom Kaulitz!>> Milioni di urla femminili riempirono lo studio, il rasta si alzò in piedi con un sorriso smagliante sul viso. Scattante mi alzai prendendo il telecomando e spegnendo la televisione.
<<Anne...>> Soffiò Isla guardandomi mogia. Non la lasciai parlare, presi la mia felpa, la indossai e corsi fuori casa Berger.
<<Roxanne! Dove stai andando?!>> Gridò Isla correndo fino alla porta d'ingresso, peccato che io ero già troppo lontana per poterla sentire, ma tanto anche se fossi stata a un passo da lei non sarei tornata indietro, avevo solamente bisogno di starmene per i fatti miei.
Arrivai fino a casa mia, spalancai la porta d'ingresso, mia zia si voltò, era in piedi appoggiata al piano di lavoro. Gli occhiali da vista sul naso e un buon libro tra le mani.
<<Roxanne, già a casa?>> Domandò. Senza risponderle salì le scale e mi fiondai nella mia stanza, serrai la porta e la prima cosa che incontrai alzando lo sguardo fu una fotografia. La cornice era di un bianco latte, con qualche rosa dipinta sopra, al suo interno era custodita una foto di me e Tom, mentre lui sorrideva e io gli davo un bacio sulla guancia. Era stato proprio lui a regalarmela, il giorno del mio compleanno. La voltai, leggendo cosa c'era scritto sul retro, "Al mio piccolo angelo custode, ti amo con tutto il mio cuore. - Tom K." Con un gesto la nascosi nel cassetto del comodino, era l'ultima cosa che volevo avere davanti agli occhi. Vederci felici, fingere tutta quella serenità che non c'era. Perché era quello che facevamo, fingere. Non eravamo veramente la coppietta felice, no, io cercavo di dargli tutto quello che potevo, anche più, ricevendo in cambio il nulla. E non era giusto. Ma per cambiare le cose c'era solo una cosa da fare, lasciarlo. Peccato che io non ero abbastanza forte, io non potevo, non volevo lasciarlo, era tutto quello che avevo, non volevo perdere tutto il mio mondo.
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★Why'd you wanna leave me?★ [Tom Kaulitz]
Romance- La guardavo mentre veniva trascinata, allontanata da me, dal mostro che ero diventato. Una lacrima salata inumidì la mia guancia, ancora dolente per i pugni ricevuti. Fu quella l'ultima volta che vidi Roxanne, la mia dolce Roxy.- [INIZIO: 14 otto...