<<Tom...>> sussurrai prima di perdere tutte le parole di bocca.
Spalancai gli occhi realizzando cosa stava succedendo, io e Tom ci stavamo baciando.
Anche se la ragione mi gridava di fermarlo, così da non ricommettere un fatale errore, il turbine di emozioni che stavo provando mi ripetevano di ricambiare, mentre il cuore faceva i salti di gioia. Ovviamente ascoltai il cuore, decidendo di fregarmene delle conseguenze, quelle venivano dopo.
Sentì le mani del rasta avvolgersi attorno alle mie cosce, portandomi a cavalcioni sulle sue gambe. Il sapore di nicotina era l'unico gusto che potevo avvertire sulla sua lingua, le sue labbra erano talmente morbide che quasi sembrava di toccare una nuvola, il piercing mi solleticava il labbro e il suo naso, dalla punta all'insù, sfiorava il mio ad ogni movimento che compivo con il capo. Le sue dita si strinsero attorno al tessuto della felpa che stavo indossando, me la levò lanciandola a terra, come se fosse un qualcosa di altamente indesiderato. In quel momento capì cosa stava per succedere, eppure - anche se l'ansia era arrivata a un livello altissimo - non avevo nessuna intenzione di fermarlo. Era la mia prima volta, certo, ma sentivo una strana pace a donargliela, come se sapessi che quella sarebbe stata una scelta giusta, almeno per me.
Di colpo mi ritrovai distesa sul morbido materasso, con seduto a cavalcioni sopra di me Tom, che iniziò a mordicchiare il mio collo scoperto, facendomi mugugnare dal piacere. Con movimenti lenti, acchiappai l'orlo della sua maglietta, liberandolo da un indumento che ormai era diventato di troppo. Avvertivo le sue mani viaggiare sulla mia pelle nuda, dai miei seni - coperti dal reggiseno in cotone grigio - ai miei fianchi, finché non arrivò al bottone dei miei jeans baggy. Lo slacciò con facilità, ma quando venne il momento di triare giù la zip e levarli, si fermò. Lo guardai interdetta mentre si allontanava dalle mie labbra, ancora desiderose di avvertire le sue avvolgerle.
<<Ma che cazzo sto facendo?!>> Esclamò distaccandosi, come scottato, dal mio corpo, bramoso del suo tocco esperto e delicato. Incominciò a camminare agitato su e giù per la stanza, portandosi pure le mani sul viso.
<<Tom...che succede?>> mormorai io, sconvolta da quel suo repentino cambio d'umore.
<<Sei la mia migliore amica Roxy! Non possiamo!>> Gridò facendomi sussultare, da tutta l'ira con cui aveva formulato quelle due frasette, che erano state capaci di far andare in frantumi il mio cuore, che aveva iniziato a sperare che qualche cosa potesse sbocciare tra di noi. Ma si sbagliava, e di grosso.
<<Perché non lo vuoi capire?! Tu non sei come le altre, e non lo sarai mai!>> alzai lo sguardo esitante, cosa voleva dire? Che io non ero abbastanza bella, esperta, conosciuta, formosa per poter stare con lui? Probabilmente io non ero alla sua altezza, forse non lo ero mai stata. Sentì un groppo alla gola formarsi e gli occhi iniziare a bruciare, segno che di li a poco sarei scoppiata in un pianto isterico. Mi alzai in silenzio, raccolsi dal pavimento la mia felpa e la indossai di nuovo.
<<Ci vediamo domani>> soffiai prima di uscire dalla camera. Non riuscivo più a sentire nulla, la musica che prima mi sembrava a un volume altissimo, adesso nemmeno la riuscivo a sentire, le urla e gli schiamazzi delle persone che mi circondavano arrivavano alle mie orecchie come un semplice soffio ovattato. L'unica cosa che riuscivo a percepire perfettamente, anche troppo, era il dolore che stava distruggendo ogni minima speranza che mi ero fatta, mi faceva venire la nausea, il mal di testa, e mi faceva avvertire era un vuoto totale, riempito per metà da delusione, afflizione e amarezza. Solo quando una mano mi si appoggiò sulla spalla, notai Bill, che aveva cercato di attirare la mia attenzione in tutti i modi, ma senza alcuna risposta.
<<Vado a casa, non mi sento bene>> sussurrai afflitta, vidi il suo sguardo diventare preoccupato.
<<Aspetta, chiamo gli altri così ti accompagniamo>> mormorò pronto a fare un giro di tutta la casa, per raccattare anche gli altri quattro disgraziati che facevano parte del nostro gruppetto disastrato.
STAI LEGGENDO
★Why'd you wanna leave me?★ [Tom Kaulitz]
Romance- La guardavo mentre veniva trascinata, allontanata da me, dal mostro che ero diventato. Una lacrima salata inumidì la mia guancia, ancora dolente per i pugni ricevuti. Fu quella l'ultima volta che vidi Roxanne, la mia dolce Roxy.- [INIZIO: 14 otto...
![★Why'd you wanna leave me?★ [Tom Kaulitz]](https://img.wattpad.com/cover/352585682-64-k82279.jpg)