Guardai l'ora sul mio telefonino, le 23:00. Decisi di alzarmi e iniziare ad incamminarmi verso la stanza di Tom. In realtà all'inizio non ero proprio convinta di andarci, ma gli ultimi minuti prima delle undici mi ero decisa ad andare e sentire cosa cavolo volesse da me il rasta-boy. Mi sembrava che lui si fosse già chiarito, noi due non saremmo mai stati una coppia. Ma questa richiesta di confronto, che avesse cambiato idea sul dafarsi?
Arrivai davanti alla porta di legno, i numeri 483 erano scritti in oro luccicante. Tentennante bussai, pochi secondi dopo la porta si aprì, rivelando la figura slanciata di Tom.
<<Pensavo non venissi, sei in ritardo>> borbottò scansandosi per farmi entrare.
<<Andiamo Tom, di cinque minuti! Non sta essere troppo puntiglioso!>> mormorai sedendomi sull'orlo del suo letto. Pure la sua stanza era magnifica, un disastro di vestiti e cappellini, ma magnifica!
<<Te lo volevo semplicemente far sapere! Magari avevi l'orologio indietro>> si difese sedendosi nel posto accanto a me.
<<Allora, cosa vuoi? Mi sembrava che avessimo già chiarito, noi due non possiamo essere nulla, almeno, parole tue!>> dissi, strofinando le mani sulla cosce, in quella camera aleggiava una certa atmosfera imbarazzante.
<<Lo so, Roxanne. Ma se lo devo ammettere, non lo so nemmeno io cosa voglio! L'unica cosa che so è che oggi mi ha dato lievemente fastidio vederti così tanto attaccata a mio fratello>> ammise a sguardo basso. Alzai un sopracciglio sorpresa.
<<Scusa? Io e Bill ci siamo sempre abbracciati e supportati a vicenda!>> esclamai confusa dalle sue parole.
<<Lo so, ma oggi mi sembrava che entrambi cercavaste il contatto fisico, e...mi ha dato fastidio, ok?!>> bofonchiò il rasta, alzandosi dal letto e iniziando a fumare una sigaretta. Tacqui, nessuna parola poteva esprimere il mio caos interno.
<<Perché non parli?! Cazzo Roxy, parla!>> Gridò dopo qualche minuto di silenzio. Alzai lo sguardo, ero piuttosto perplessa, non sapevo che dire.
<<Eri geloso?>> Soffiai un po' sconvolta.
<<Non proprio, mi ha solo dato un po' di fastidio. Sentì, Roxy, sono stanco di tutti questi muri che ci dividono, rivoglio il nostro rapporto di prima! Voglio tornare a scherzare e fare battutine velenose, prenderti in giro per la faccia da zombie che hai la mattina, e voglio sentire le tue cattiverie sui miei Dreads>> alzai lo sguardo, entrambi eravamo consapevoli che nulla di tutto quello che aveva elencato poteva ripetersi. Quelle cose tra noi erano successe, non si potevano cancellare, e anche se avessimo finto nei migliori dei modi, nulla sarebbe stato più come prima.
<<Tom, lo sai pure tu, nulla può tornare come prima>> sussurrai flebilmente. Il rasta abbassò la testa, in tanto la sigaretta che teneva stretta tra le dita, via via si consumava, disperdendo il fumo al di fuori della finestra che aveva appena aperto Tom.
<<Sono un casino. Non faccio una cosa che vada a buon fine!>> biascicò il rasta passandosi le mani sul viso. Notai il suo corpo iniziare a tremare a causa dei singhiozzi soffocati. Mi avvicinai con cautela a lui, tolsi le sue mani dal viso.
<<Ti prego Tom, non dire così>> biascicai guardando i suoi occhi ambrati, diventati lucidi. Lasciai l'istinto guidarmi, arrivai fino alle sue labbra e le unì con le mie, con uno schiocco. Le sue mani si posarono sui miei fianchi e mi avvicinò a lui. Continuai a baciarlo, le nostre lingue si intrecciavano, i cuori battevano allo stesso ritmo. Le sue mani si spostarono sui lembi della mia canotta e me la tolse lasciandola cadere a terra. A passi traballanti arrivammo fino al suo letto, lo spinsi sul materasso, mi misi seduta a cavalcioni sulle sue gambe. Gli sorrisi maliziosa.
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★Why'd you wanna leave me?★ [Tom Kaulitz]
Romance- La guardavo mentre veniva trascinata, allontanata da me, dal mostro che ero diventato. Una lacrima salata inumidì la mia guancia, ancora dolente per i pugni ricevuti. Fu quella l'ultima volta che vidi Roxanne, la mia dolce Roxy.- [INIZIO: 14 otto...