E altri due anni erano passati come un fulmine. Ormai i Devillish non esistevano più, dopo il contratto con la Sony erano nati i Tokio Hotel, questo nome mi piaceva di più, difatti lo avevano scelto tutti e quattro assieme, perché se avessero lasciato libero arbitrio a Tom, a quest'ora sarebbero stati i "Tom e la band" o "i magnifici quattro".
Avevano già iniziato ad avere successo, andando a fare piccole esibizioni in alcuni pub qui a Loitsche, non che fosse un enorme successo, ma era già qualcosa.
Ero distesa a gambe all'aria sul mio letto quando il mio telefonino prese a squillare.
<<Ehy, Roxy!>> Esclamò Bill civettuolo dall'altro capo del cellulare.
<<Ciao Billy, a cosa devo questa tua chiamata?>> Domandai affacciandomi alla finestra di camera mia, da dove potevo godere di una bellissima vista su un boschetto di aghi foglie.
<<Sta sera Georg organizza una festa, vieni?>> Chiese lui, una piccola risatina mi uscì naturale.
<<Qui a Loitsche? E chi ci sarà? Tutti i vecchietti a giocare a poker?>> Sentì pure Bill ridersela di gusto.
<<Tutti quelli della nostra scuola, andiamo Roxy, hai bisogno di divertimento! Poi ci sarà anche Isla!>> Continuò senza demordere, a me piacevano le feste, ma diciamo che in quel caso erano gli invitati che non mi andavano a genio.
<<Quindi ci sarà anche quello stronzo di Jeffrey?>> Domandai ripensando alla faccia da idiota che aveva quel ragazzo e quanto gliel'avrei voluta sistemare.
<<Si, ma basta ignorare le persone cara Roxy>> disse con il suo solito tono da pacifista.
<<Seh, seh, va bene, a dopo>> tagliai corto sicura che sarei potuta rimanere anche tutto il giorno a cercare scuse, ma Bill avrebbe sicuramente trovato una soluzione.
..........
Stavo sistemando una cintura nera nei passanti dei miei jeans beggy, avevo optato per un look abbastanza semplice, un top nero a fascia con qualche borchia sugli orli, dei jeans beggy a vita bassa e delle converse nere ai piedi. Dopo aver fatto un'ultima passata di lucidalabbra scesi le scale, vedendo mia zia intenta a preparare una crostata di fragole, come ogni sabato.
<<Mi raccomando Roxanne, niente alcol, droga, erba e tanto meno sveltine con ragazzi conosciuti sul momento. Tieni d'occhio i gemelli->> alzai gli occhi al cielo, a volte mia zia sapeva essere veramente ripetitiva.
<<Si zia, tornerò a casa sana e salva, non preoccuparti>> esclamai chiudendomi la porta d'ingresso alle spalle, la finestra della cucina si spalancò rivelando la figura di mia zia affacciata.
<<STAI ATTENTA AI MANIACI!>> urlò, alzai un pollice in aria, camminando lungo la strada sterrata. Dopo circa due minuti arrivai davanti a casa Kaulitz, dove mi aspettava Tom, seduto sul dondolo.
<<Bill è ancora in ritardo, giusto?>> Domandai retorica, andandomi a sedere nel posto libero accanto a lui.
<<Sai a quanto equivalgono i suoi cinque minuti, giusto?>> rispose il rasta sistemandosi il cappellino rosso della New Era Yankee. Buttai la testa all'indietro sentendo una lieve brezza soffiarmi sul viso, facendomi spostare alcuni ciuffetti che ricadevano, ribelli, sul mio volto.
<<Non l'ho dimenticato>> Guardai Tom, che mi scrutava a testa bassa, giochicchiando con i polsini bianchi della Nike.
<<Cosa?>> chiesi guardandolo scombussolata, non capendo di cosa stesse parlando.
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★Why'd you wanna leave me?★ [Tom Kaulitz]
Romance- La guardavo mentre veniva trascinata, allontanata da me, dal mostro che ero diventato. Una lacrima salata inumidì la mia guancia, ancora dolente per i pugni ricevuti. Fu quella l'ultima volta che vidi Roxanne, la mia dolce Roxy.- [INIZIO: 14 otto...