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TOMMY

Mi sembra un sogno, è il nostro primo giorno da soli, lontani da tutti.

Camminiamo mano nella mano in piazza San Marco. Siamo silenziosi, io rifletto mentre Tommy è intento a fare qualche foto.

"Non sono mai stato a Venezia", mi confessa poco dopo.

"Io sì in realtà, ma con te è come se fossero tante prime volte diverse volte."

"Come mai ti piace così tanto?"

"È la magia di questa città, i canali che attraversano la città, l'aria pulita. La storia e l'arte mi stupiscono ogni volta. Dobbiamo tornarci durante il periodo del carnevale, quelle maschere e quei colori mi fanno impazzire!" Sto sognando ad occhi aperti.

"Qual è la tua maschera preferita?" Anche lui sta immaginando.

"Bella domanda, se devo scegliere però dico Meneghino. Sapevi che è un servitore spiritoso?" Domando a Tommy.

"No. Conosco poco il loro significato. Come mai proprio lui?" nel mentre, mi indica di sederci sugli scalini.

"Perché ha delle caratteristiche che mi rappresentano, è onesto e sincero non tradirebbe mai la fiducia altrui. Ha anche un forte senso di giustizia."

"Beh. . ." porta il suo braccio intorno alle mie spalle.

"Se fallisci come cantante puoi sempre diventare un avvocato", gli dò una leggera gomitata.

"Ehi, grazie della fiducia" brontolo un po' ironicamente. Si mette a ridere, si avvicina a me e mi lascia un bacio sulla guancia.

Stavo per dirgli altro, ma veniamo interrotti da delle persone che riconoscendoci ci chiedono foto, video, autografi e chi più ne ha, più ne metta.

Una volta che vanno via, mi volto verso Tommy e sorrido.

"Mi sembra tutto così. . . Strano", ammetto.

"Cosa? Il fatto che ti fermino?"

"Sì, esatto . . . Devo ancora abituarmi."

"È una bella sensazione, affronteremo tutto insieme."

Riprendiamo a camminare. Mi viene in mente un'idea.

"Ora vieni con me. . ."

Tommy

"Verso un mondo d'incanto?"

"Che carino, hai citato Aladdin."

Mi prende per un braccio e mi trascina verso un bar.

"Gioia?"

"Sì, sono io. Come stai Marta?" Sono un attimo confuso.

"Sono proprio contenta di vederti. Sto bene e vedo che anche tu non sei messa male. Ti ho seguita durante il percorso, sai? Sono molto fiera di te. Ciao Tommy, piacere di conoscerti io sono Marta, una delle migliori amiche della madre di Gioia", ora mi è tutto chiaro.

"Salve signora, piacere di conoscerla."

"Dammi del tu, non farmi sentire vecchia. Allora ragazzi cosa posso fare per voi?"

"Ti posso chiedere un favore?" Chiede Joy.

"Sì, certo. Dimmi pure!"

"La vostra gondola è disponibile? Vorrei portare Tommy a fare un giro."

"Sì, ma purtroppo per delle nuove regole non posso più fartela spostare da sola. Non essere delusa, ti faccio accompagnare dal nostro gondoliere di fiducia. Ovviamente offre la casa."

"Grazie Martuccia, sei la migliore."

Joy mi fa l'occhiolino e mi dice di seguirla. Non sta più nella pelle, dovrò ringraziare Gianmarco per avermi suggerito di portarla qui.

Arriviamo verso il punto di partenza e woow non pensavo che una gondola fosse così bella dal vivo. Mi fa accomodare per primo e lei mi si siede tra le gambe. È raggiante come non mai.

"Dove andiamo?" Le domando.

"In un bel posto."

"Venezia è da sempre per me una seconda casa. . . Questo perché l'amica di mamma è qui da anni ormai, e noi in estate veniamo sempre a trovarla. Beh . . . Quest'anno a parte e ogni anno mi faceva guidare la gondola, poi per ovvi motivi hanno messo le nuove regole e non posso più, mi sarebbe piaciuto farti da guida turistica"

"Se una continua sorpresa. . ." le dico, prima di rubarle un bacio.

"La gondola è un modo tranquillo per vivere un momento romantico. Non ti ho detto nulla prima perché volevo farti una sorpresa io."


JOY

"Siamo arrivati a destinazione. Riesci a scendere senza cadere in acqua?" Gli dico prendendolo in giro

"Ah, ah, ah. Spiritosa."

"Se te lo stai chiedendo, siamo a Torcello. Un'isola molto carina. Ha poco più di dieci abitanti. Quando ero piccola, volevo diventare la custode di questo posto. Crescendo la mia idea non è cambiata, perciò se dovessi fallire come cantante, sappi che verrò a vivere qui", ridacchio. E lui che fa? Mi fa volteggiare e poi mi bacia.

"So perché ti piace stare qui."

"Ah sì? Sentiamo." Lo sfido e poi mi stupisce, ancora.

"Perché qui c'è silenzio." Mi sussurra a fior di labbra e i brividi invadono il mio corpo.

"Hai ragione, è la mia musa ispiratrice."

"Pensavo fosse Bologna il luogo dove sono nate le tue canzoni", mi fa notare Tommy.

"Un pó qui e un pó lì. Appartengo ad ogni luogo in cui sono stata."

"Sei piena di sorprese. L'ho già detto?"

Ridacchio.

"Almeno una decina di volte."


Tommy

"Cos'altro devo sapere di te, piccola Gioia?" le domando.

"Tante cose ancora. Sono un po' come Venezia, tutta da scoprire", mi ruba un bacio in mezzo alla folla e io sono sorpreso da questo gesto. Non l'aveva mai fatto prima, e ciò che più conta è che si stia lasciando andare.

"A che pensi?" le domando.

"Al fatto che dalla settimana prossima saremo tutti divisi. Ci pensi? Ci riusciremo?" mi domanda a raffica.

"Io penso di sì!"

"Pensi o ne sei sicuro?" Mi domanda preoccupata.

"Ne sono certo. Abbiamo superato tanti ostacoli e di certo non sarà la distanza a fermarci."

"Beviamo qualcosa, ti va?"

Accetta la mia proposta e ci sediamo al bar. Mi viene un'idea.

"E se, collaborassimo?" Domando.

"Una canzone insieme, io e te?"

"Oh yes baby. Ci terrà uniti quando saremo distanti."

Sospira.

"Cosa dici?"

"Dico che è ora di rinchiuderci in studio."

Nel nostro ultimo viaggio di ritorno in gondola, rimaniamo in silenzio e insieme ci rilassiamo, ci osserviamo e parliamo. Starei così per sempre.

L'acqua ci culla e lasciamo tutto alle nostre spalle mentre andiamo incontro al nostro futuro insieme.  



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