4 Sofia

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"Finalmente a casa!" urla Mia e mentre Etienne e Mathieu portano le nostre valigie in camera, mi fa l'occhiolino. "Questo è il tuo nuovo rifiugio" mi dice passandomi di fianco. "Rifugio?" Chiede Mathieu "Da come ne parli sembra che Sofia stia scappando da Milano"... ed io mi sento colpita e affondata, proprio come se stessimo giocando a battaglia navale, solo che in questo caso il bersaglio sono io e lui un esperto giocatore che è riuscito ad affondarmi al primo tentativo. Mathieu non può certo saperlo, ma per ogni minuto che è passato dopo aver preso questa decisione questo pensiero mi ha costantemente tenuto compagnia.

E se stessi solo fuggendo?

Se avessi preso la decisione sbagliata solo per paura?

"Lasciala in pace Mathieu!" lo incalza Mia, che ha notato il mio improvviso cambio di umore.

"Non volevo dire niente di male, scusa se ho toccato un nervo scoperto".

"Non ti preoccupare, nessun problema, non sto scappando da niente e da nessuno"

Sfoggio il mio solito sorriso finto, quello delle occasioni imbarazzanti e tento di convincere anche me stessa che non esiste alcun problema, ma non è facile, ogni occasione è buona per riportare indietro la mente a quella sera. Ci vorrà del tempo, ma devo riuscire a fare il modo che il passato resti passato.

"Vi spiace se vado in camera mia?"

Non vorrei essere già così di cattivo umore, ma ho bisogno di stare da sola, è questo l'unico modo che conosco per calmarmi.

Voglio iniziare una nuova vita qui a Parigi è vero, ma queste persone sembrano già aver capito che in me c'è qualcosa che non va... qualcosa di rotto e non sono ancora pronta per dare spiegazioni, forse non lo sarò mai.

"Non ti preoccupare, noi restiamo qui ed ordiniamo una pizza, quando hai voglia di unirti a noi sai dove trovarci"

Etienne sorride ed il mio cuore perde un battito ma nonostante tutto incontrare i suoi occhi riesce a ridarmi un pò di serenità.

Questa volta Mia ha davvero fatto centro. Questo ragazzo è bellissimo, ma di una bellezza che va al di là del semplice aspetto fisico che è oggettivamente sotto gli occhi di tutti. Dei folti riccioli neri ricadono sulla fronte e gli danno quell'aria da eterno dannato mentre due occhi colore del cielo lo rendono in un certo senso angelico. Una contraddizione divina. Il suo sorriso poi, parla anche col silenzio. Mi Lascia senza parole e tutto questo è assurdo. Stiamo parlando di Etienne, il ragazzo della mia migliore amica. Questo mio modo di guardarlo, per quanto innocuo, resta maledettamente sbagliato.

Mi dirigo in camera e sento che tutti i loro sguardi sono puntati su di me, staranno pensando che sono strana ed in effetti hanno ragione, ma per ora va bene così, preferisco che abbiano questo pensiero su di me piuttosto che vengano gìà a sapere la verità.

Mi chiudo la porta alle spalle. Sono contenta di ritrovarmi sola, nel bene o nel male quando sono con me stessa posso tornare ad essere la vera me e sono libera di ricominciare a piangermi addosso quanto mi pare senza sentirmi un peso per nessuno. E' liberatorio.

Voglio bene a Mia, e le sono grata per avermi accolta nella sua casa, di nuovo nella sua vita, ma sono una solitaria, ed ho bisogno dei miei spazi, dei miei tempi. Lei mi conosce e di conseguenza sa perfettamente quali siano le mie necessità, per questo non mi ha fatto pressioni; in fin dei conti avere un'amica che è come una sorella e che ti conosce forse meglio di quanto tu conosca te stessa, vorrà pur dire qualcosa.

Mia non parlerà mai ad anima viva di quello che mi è successo a Milano, non nominerà mai Matteo davanti ad Etienne e Mathieu; sa che se mai avrò voglia di parlarne con qualcuno le parole usciranno di loro spontanea volontà dalla mia bocca. Ho solo paura che quelle stesse parole rimarranno sempre segregate nella parte più profonda di me perchè ci sono cose che non riescono ad uscire, nemmeno quando vorremmo.

Poso le valigie di fianco alla porta e mi avvicino alla finestra. Sfioro i muri della stanza con un dito, seguo i contorni dei fiori disegnati sulle pareti e solo quando mi butto sul letto, comincio a tranquillizzarmi e a realizzare di essere km lontana da casa.

Sono in una nuova città, nessuno sa niente di me, del mio passato, delle mie sofferenze, in un certo senso posso diventare chiunque io voglia. Non sarò la vecchia Sofia, la dolce e fragile ragazza di periferia. Mai nessuno spezzerà più il mio cuore, perché non permetterò più a nessuno di avvicinarsi a lui. E mentre questa consapevolezza si fa spazio in me, mi lascio andare, e nel giro di pochi minuti la tensione si scioglie e senza accorgermene mi addormento.


Una cicatrice sul cuore 💔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora