8 Sofia

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Mi rimetto le scarpe e lo raggiungo in salotto.

"Che dici andiamo?"

Si gira di scatto, per un momento mi è sembrato così lontano con la testa, sembrava catapultato in un'altro mondo. Ma qualunque cosa gli sia passata per la mente, ora se n'è andata. Lo vedo rilassarsi.

"Certo".

Sto per varcare la soglia di casa ma il senso di colpa torna indietro come un boomerang e mi colpisce dritto in faccia. Cosa diavolo so per fare?

"No, scusa Etienne, forse non è il caso.."

Sospira e poi sorride. Capisce subito cosa voglio dire ed annuisce. Sa anche lui che ho ragione.

"Scusa, è che non mi sembra corretto uscire con te, non aspettare Mia, non ci conosciamo neppure."

Potrà sembrare strano e stupido quello che sto facendo, una cena non può certo compromettere il rapporto di una vita con Mia ma passare troppo tempo con Etienne mi spaventa;

Non dovrei e lo so perfettamete ma per quanto sbagliato possa essere non riesco a controllare questa strana attrazione che mi spinge verso di lui come una calamita, e Mia è più importante di qualsiasi sentimento io provi per quest'uomo.

"Tranquilla, capisco il tuo punto di vista"

In quel momento la porta si apre e Mia e Mathieu entrano in casa sorridendosi, complici.

In mano due sacchetti.

"Abbiamo portato il Giappone a casa visto che non vi siete degnati di uscire."

"Che avete fatto fino ad ora?"

"Abbiamo dormito..."

Etienne risponde con troppa fretta, come se cercasse di nascondere qualcosa. Ma è quello che è realmente successo, quindi perché tanta ostilità nella sua voce?

"Bene, spero abbiate fame, abbiamo preso da mangiare per un reggimento"

Mia è sempre la solita esagerata quando si tratta di cibo.

"Io non vedo l'ora di mettere qualcosa sotto i denti, mi sembra di non mangiare da 3 giorni".

Ci sediamo a tavola e la serata trascorre tranquillamente, io inizio a sentirmi un pò più a mio agio in questa nuova casa, con questa nuova gente.

Sarà presenza di Mia?O forse è l'assenza di tutto quello che è Milano? Non lo so. So solo che stasera, per la prima volta dopo tanto tempo, sto bene..

Non ci sono strani momenti di silenzio, non c'è tensione nell'aria, non c'è fretta di andar via; c'è solo una gran voglia di conoscersi, di chiacchierare, di imparare, parola dopo parola, qualcosa in più gli uni degli altri.

Mathieu è diverso da come lo avevo immaginato prima, pensavo in qualche modo di dovermi difendere da lui; potrei dire che è un volto senza maschere o trucchi, un libro aperto, ed è rilassante vedere come non riesca a trattenersi dal dire ogni cosa che gli passa per la testa, e con tutti i segreti che ci sono stati fino ad ora nella mia vita è bello sapere che esistono ancora al mondo persone così trasparenti.

Etienne, invece, al contrario, sembra un libro chiuso, impenetrabile, se ne vede solo la copertina, nient'altro; eppure non riesco a pensare niente di male comunque. Non credo sia come Matteo. Non dopo che è corso nella mia stanza nel sentirmi gridare. Questo pensiero che torna come un fulmine mi fa arrossire. E' imbarazzo quello che provo? O gratitudine?

"Un penny per i tuoi pensieri."

Mathieu mi sta guardando ed io sento subito caldo. Accidenti a me, sto arrossendo di nuovo, ne sono certa.

"Forse volevi dire un euro."

Lo prendo in giro.

"Bene, inizia a tirare fuori il portafoglio"

Io, Mia e Mathieu scoppiamo a ridere, ma non Etienne; lui ci guarda, ci guarda ma è come se i suoi occhi volessero urlare. Cosa sta succedendo dentro la sua testa?

Una cicatrice sul cuore 💔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora