5 Etienne

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Qualcosa in Sofia non va. L'ho capito dalle mille attenzioni che Mia le rivolge e dal modo in cui ha reagito quando Mathieu le parlava. Sembrava le avessero strappato il cuore a morsi. Ha cercato di tornare in sé, ma era troppo tardi, il suo viso ormai l'aveva tradita, la sua espressione è immediatamente cambiata, ed ha voluto rifugiarsi in camera sua. Ora mi trovo di fronte alla sua porta, indeciso se bussare o meno; Mia vuole uscire e ha chiesto a me di chiamarla, ma non so niente di lei e mi sembra di invadere la sua privacy. Le mani mi tremano. Ma perché? Devo decidermi a bussare. Conto fino a tre e busso piano, nessuno risponde. Riprovo un po' più forte, forse non mi ha sentito, ancora niente. Giro la maniglia ed apro leggermente la porta, sentendomi immediatamente in colpa "Che diavolo sto facendo" penso tra me e me, ma mentre sto per richiudere la porta ed andare via la sento respirare, e mi sembra di sentirla vivere; la tentazione diventa troppo grande, apro ancora un po', quel tanto che basta per poterla vedere: ed eccola, sta dormendo teneramente poggiata su un fianco, la bocca socchiusa e le mani sotto il cuscino; è così piccola e indifesa mentre dorme, una fragile bambola di cristallo, un movimento brusco potrebbe facilmente romperla, ma mentre ci penso rivedo la smorfia sul suo viso e capisco.. che si è già spezzata.


Non me la sento di svegliarla, ho solo bisogno di andare via da questa stanza, di allontanarmi da questa ragazza, perché questo bisogno di restare è molto più forte del bisogno di andare. E per la prima volta in vita mia, ho paura.

"L'hai chiamata?" mi chiede Mia? "Ho provato a bussare ma non risponde, forse è meglio se vai a vedere tu." Smette di parlare con Mathieu e si alza per andare verso la stanza. Mathieu mi guarda "Tutto Bene? Sembra tu abbia visto un fantasma." "Si, ho solo un gran mal di testa" rispondo. Tutto il resto, poi, diventa rumore bianco.

Mia rientra nella stanza, si lascia cadere sul divano e sbuffa "Sta dormendo profondamente, non me la sento di svegliarla, voi andate pure, io sto qui ad aspettare che si svegli." "Lasciale un biglietto, staremo via il tempo di un gelato" le risponde Mathieu "E' inutile che stia in casa anche tu". Ha ragione ma nel momento in cui decidono di andare so che non mi muoverò da questa casa; qualcosa mi trattiene, qualcuno mi trattiene, e la cosa ridicola è che questa ragazza che a malapena conosco è diventata la mia ancora. Il problema è che non so se mi salverà dal mio destino, o se più probabilmente, mi farà affondare.

Mi odio per i pensieri che sto avendo. Mi odio perche' so che non porteranno a nulla di buono. Mi odio perché so di doverli annullare. Cancellare. E quando Mia mi sposta un ricciolo caduto sugli occhi, mi odio perché nell'esatto momento in cui ho visto Sofia i miei occhi hanno smesso di "vedere" lei.

"Andate pure voi due, io aspetto che si svegli", Mia e Mathieu mi guardano come se fossi un extraterrestre. "Sei sicuro?" mi chiedono entrambi nello stesso istante. "Si, certo. Non sarei molto di compagnia. Prendo un'aspirina e mi sdraio un po' sul divano" "Ok, se preferisci così".. Mia mi da un bacio ed esce dalla stanza insieme a mio fratello.

E' strano ma vederli andare via insieme, non mi fa alcun effetto.

Può un cuore smettere di amare, ed incominciare ad amare nello stesso momento? Credo che il mio l'abbia appena fatto.

Una cicatrice sul cuore 💔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora