52 Etienne

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Cavolo. Non ero più abituato a bere così tanto. Da quando mi sono messo con Mia le mie serate erano incentrate su film, cene e quattro chicchiare. Non che mi dispiacesse, sia ben chiaro, cambiare un po' stile di vita è stato solo un beneficio per me, i miei ritmi sregolati non erano certo un toccasana, però devo ammettere che ubriacarsi in compagnia di un vecchio amico ha il suo perché, soprattutto in questo periodo in cui il pensiero di Sofia è costante.
Siamo al terzo litro di birra ciascuno e potrei chiaramente dire che un'altra ci potrebbe dare il colpo di grazie.

"Allora Etienne, che mi dici di questa famigerata ragazza?"

È sempre così, ci si ubriaca per non pensare ai dispiaceri della vita ma poi puntualmente l'alcool in circolo ci riporta a parlarne, forse un po' più sinceramente.

"Cosa vuoi che ti dica Matteo, credo di esserne innamorato, ma credo anche di essere riuscito a perderla prima ancora di dirle che la amo"

Matteo mi guarda dritto negli occhi, e ho la sensazione che capisca perfettamente quello che sto dicendo, come se ne afferrasse il senso, o lo avesse vissuto per davvero.
Io dal canto mio non sono nemmeno riuscito a pronunciare il suo nome da quando sono arrivata qui, come se volessi proteggerla da non so che, o forse egoisticamente voglio solo proteggere il mio cuore.

Matteo abbassa lo sguardo..

"E cos'hai fatto di tanto grave da averla fatta scappare?"

È quasi ironica la scelta di parole di Matteo se si pensa che non è stata lei a scappare ma io.

"Sono andato a letto con lei e sono scappato prima ancora che lei si svegliasse"

"Cazzo amico siamo più simili di quello che credevo"

"Che indenni dire?"

Finisce la birra che era rimasta nel bicchiere buttandola giù d'un sorso, come se avesse bisogno di coraggio per raccontare quello che ha dentro e lo cercasse in quel liquido ambrato.

"Ho fatto anche io una cazzata del genere..."

Si spegne un po' il suo sorriso quando me lo dice, come se il giovane spavaldo che ho visto per tutto il tempo e anche il giovane menefreghista che ho conosciuto durante le vacanze avesse lasciato spazio ad un ragazzino insicuro e perso.

"In che senso? Cos'hai combinato tu?"

Ho interrotto il flusso dei suoi pensieri, me ne rendo conto perché risponde dopo un po' alla mia domanda.

"Tu hai sempre saputo quanto fosse importante per me la musica Etienne. Non l'ho mai nascosto soprattutto a te, anche quando d'estate arrivavi tu ed ero felice di poter giocare con te arrivava una certa ora in cui io sentivo il bisogno di andare, di chiudermi in camera e cantare.."

Non ricordavo questo particolare, ma ora che mi ci fa pensare mi vengono in mente tutte le serate in cui all'improvviso spariva. Io sapevo dove andava, ero l'unico a saperlo perché ai tempi lui ancora se ne vergognava. Aveva paura potessero prenderlo in giro e si sa, a quell'età i commenti dei coetanei possono davvero ferire. Così lui spariva senza dire niente ed io ogni volta lo coprivo.

Io annuisco semplicemente e lui va avanti a parlare...

"In paese col tempo io e il mio gruppo ci siamo fatti un nome. Molti locali ci chiamavano e spesso eravamo talmente pieni di richieste da dover declinare qualche offerta..."

Non capisco dove voglia arrivare ma non lo interrompo...

"Non avevo tempo né tanto meno voglia di dedicarmi seriamente ad una ragazza..."

Ecco. Adesso sono io a capire perfettamente quello che sta dicendo.

"Mi capisci, no?Me le portavo a letto quando ne avevo voglia e poi arrivederci e grazie. Il classico stronzo insomma."

"Capisco..."

"Sai per un po' è andato tutto bene, loro erano contente di essere andate a letto con il cantante del gruppo, io lo ero perché non mi chiedevano niente in cambio. .. insomma era tutto perfetto.."

Non so per quale motivo ma questa storia mi innervosisce e continuo a rigirarmi sulla sedia.

" E poi cos'è successo? "

"Poi ho iniziato a notare una ragazza, la conoscevo solo di vista. Credimi Etienne, era ovunque. Ad ogni maledetto concerto lei c'era ed era sempre in prima fila. Mi guardava dritto negli occhi e sorrideva. Faceva semplicemente questo, non cantava, non parlava, ascoltava e basta ed ogni volta sembrava perdersi nelle mie parole..."

Si ferma appena la birra che ha ordinato gli viene messa davanti dal cameriere. Beve un grosso sorso e poi riprende.

"Ogni concerto era più l'ansia di vedere lei che di cantare. Sai per la prima volta avevo trovato qualcuno che m'interessasse più della musica.."

Non mi è successa proprio la stessa cosa ma in tutto questo qualcosa ci lega... la dipendenza per una donna. Io sono dipendente di Sofia.

"Poi... Poi ci siamo conosciuti, per davvero intendo, non erano più solo sguardi, sorrisi o le parole di una canzone. Era vita, vita vera."

"E cos'hai fatto per rovinare tutto?"

"C'ho fatto l'amore e quando ho scoperto che per lei era la prima volta ho sentito un peso schiacciarmi. Forse paura dell'importanza che mi aveva dato, non lo so... So solo che mi sono comportato nel modo più squallido possibile. Ho messo su un teatrino per mollarla li... le ho detto che mi ha preso in giro, che anche lei si era illusa che per me contasse davvero qualcosa.. che era una stupida..."

Dio mio. È perfino piu schifoso di quello che ho fatto io. Sto in silenzio. Non so davvero che dire.

"Ho fatto l'amore con lei e poi l'ho lasciata li, nuda come un verme e mentre tra le lacrime mi chiedeva di restare io mi chiedevo la porta alle spalle..."

So di essermene andato anche io ma non riesco proprio a paragonarmi a lui.

"E dopo, dopo cos'hai fatto?"

"Dopo mi sono accorto di esserne innamorato, ma quando ho bussato alla porta di casa sua per chiederle di perdonarmi, di riprendermi con , lei se n'era già andata. Non so dove, ma se n'era andata. .."

Una cicatrice sul cuore 💔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora