43 Mathieu

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Ho la testa che mi scoppia. La discussione con Mia è finita in un punto di non ritorno. Non volevo dire quello che ho detto, o meglio volevo dirlo ma non lo pensavo fino in fondo. So perfettamente di essere un verme, un viscido verme per la precisione. Sono andato a letto con quella che era la fidanzata di mio fratello, l'unica che avesse mai avuto e che non fosse una semplice scopata. Non esiste peggior traditore di quello che oggi sono io e la cosa peggiore sta proprio nel fatto che sono sangue del suo sangue. Sono una fottutissima testa di cazzo e se avessi solo un po' più coraggio mi punirei dicendogli la verità. L'unico motivo che mi sta frenando è il mio egoismo. Lo perderei e non voglio. Non posso. Preferisco perdere Mia, per questo poco fa le ho detto che è stato tutto un errore. Sono pazzo di lei, ma Etienne è tutta la famiglia che mi è rimasta. Egoismo o no questa è la mia realtà è non c'è modo di cambiare nulla, né quello che siamo né quello che abbiamo fatto.

Giro la chiave nella serratura ma la porta è stranamente aperta; nessun giro di chiave. Che strano non usciamo mai senza esserci assicurati di aver chiuso bene, con i tempi che corrono meglio non rischiare. Non credo che Etienne si sia già alzato, è tornato praticamente con il sole già in cielo ed era così confuso e stanco che credo dormirà fino a domani mattina. Sono stato io senz'altro, mi sarò distratto un attimo mentre andavo via. In fondo lasciare una persona non è mai una scelta facile e i pensieri saettano come fulmini in una tempesta.

Continuo a raccontarmi queste storie mentre la verità è che una strana sensazione si è impadronita di me. Sento paura, rabbia, disperazione e tutto parte da quel foglietto che vedo sul mio cuscino.

Mi avvicino al letto con tutta la calma del mondo, le gambe sono diventate di gelatina e sollevarle per fare anche solo un passo sembra essere diventata l'impresa più ardua del mondo. Ho una fottutissima paura di leggere quel biglietto perché so per certo che non mi piacerà. Le mani tremano, le dita si muovono senza comando e il foglietto che cerco di afferrare mi cade a terra. Come se al posto di un pezzo di carta ci fosse una lastra di cemento. Come possono pesare anche le cose più leggere quando ci fanno paura. È una lezione che ho imparato ormai molto tempo fa, ma per quanto si sappia bene a cosa si va incontro in certi casi non si riesce mai a crearsi un'armatura abbastanza forte da proteggerci; cosi quando riesco a scorgere qualche parola che c'è scritta su quel biglietto sento una fitta dritta al petto che nessun muro o nessuna armatura avrebbero potuto evitare. Ci sono cose che si rompono a prescindere da quanto si credano forti. Mi è appena successo.

Una cicatrice sul cuore 💔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora