14 Sofia

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Sento i battiti del cuore a mille. Non mi aspettavo di vederlo già a quest'ora; non ero preparata. "Ehy Tesoro sei già a casa?" Mia mi corre incontro e mi da un bacio sulla guancia, "Tutto bene, sembra tu abbia visto un fantasma..." "Si, si tutto benissimo.." "Sofia, devo scappare, sono già in ritardo...ah stasera andiamo ad una festa con Mathieu ed Etienne a dopo". Perfetto, l'ultima persona che avrei voluto vedere...

Mentre cerco di non farmi assalire dal panico sento il bip di due messaggi in arrivo sul telefonino. Per un attimo ho paura che sia lui, ma non può essere non ci siamo scambiati il numero.

"Quel ragazzo ti mangiava con gli occhi, ma chi è???" un numero sconosciuto; è sicuramente Jacque."Jacque, è il ragazzo della mia migliore amica, non farti strani film in testa" "Sarà anche il ragazzo della tua migliore, ma credimi, il modo in cui ti guardava non era affatto innocente"; mentre leggo quelle parole mi sento sollevata, l'idea che anche lui possa sentirsi come mi sento io, possa provare quello che sto provando io mi fa sorridere. E' un'illusione così dolce. Mia rientra in casa in quel momento ed io rimango di sasso. E' il senso di colpa per quello che ho appena pensato, per quello in cui ho appena sperato a pietrificarmi. "Ho dimenticato le chiavi" e corre via, senza però portarsi dietro questo dolore. Quello rimane con me, come è giusto che sia.

Squilla il telefono, corro a prenderlo in camera mia; "Pronto Sofia? Si, io faccio tardi a lavoro. Mi preparo qui, ho chiesto a Etienne di passare a prenderti, ok?" Oh mio Dio... "Non posso raggiungere la festa da sola?" so che la mia domanda potrebbe insospettirla ma l'ultima cosa di cui ho bisogno ora è rimanere sola con lui. E' già difficile cercare di non pensarci costantemente, evitarlo se siamo solo io e lui è decisamente impossibile. "Dai Sofia, non fare la solita polemica. Gli ho chiesto io di venire, non conosci ancora nulla di Parigi." "Va bene, va bene, hai ragione, puoi dirgli di passare per le nove?" "Certo, lo richiamo subito. Ti giro anche il suo numero nel caso ci sia qualche contrattempo". Saluta e riaggancia senza darmi il tempo di replicare.

Nel giro di un minuto sento un bip provenire dal cellulare. Prendo il telefono che mi trema fra le mani. Calma Sofia ti sta dando solo il suo numero, non c'è bisogno di agitarsi tanto, in fondo non sei obbligata ad usarlo, mi dico mentalmente. Ma il messaggio non è di Mia, è di Jacque... "Ehy Splendore, che fai stasera?" uff... è arrivato il momento di parlare chiaro con lui, non avrei voluto farlo per sms, avrei preferito aspettare domani e comportarmi da persona adulta chiudendo i ponti guardandolo in faccia, ma insiste col mandare messaggi. Non mi lascia altra scelta. "Jacque, sei un ragazzo simpatico, e credo che in un'altra vita sarebbe stato più facile farti entrare nelle mie giornate, ma non in questa, non ora. E' un periodo difficile per me, un periodo in cui a volte faccio fatica ad alzarmi dal letto la mattina. La mia testa è incasinata, il mio cuore pure. Non credo nell'amicizia tra uomo e donna, alla fine c'è sempre qualcuno che soffre e di sofferenza nella mia vita ce n'è già stata abbastanza. Perdonami. Non voglio incasinarmi ulteriormente. Non voglio incasinare te." Le parole mi escono di getto, mi spiace ma non ho altra scelta. La sua risposta non tarda ad arrivare "Se ti consola non credo neppure io nell'amicizia tra uomo e donna. Ma credo nell'amicizia che potrebbe nascere tra me e te" E' assurdo, il suo messaggio è un fiume di parole in contraddizione... "Ti rendi conto che quello che hai appena scritto non ha alcun senso logico? Sai, fino a prova contraria io sono donna e tu sei uomo""E' già arrivato il momento di sganciare la bomba? Speravo di poter aspettare ancora un po'" "Di cosa stai parlando?" "Volevo farmi conoscere prima un pò meglio, ma visto che siamo già a questo punto, te lo dico... Sofia io sono gay!"

Ok, la bomba è esplosa, ma è un'esplosione di sollievo. Forse io e Jacque possiamo davvero diventare amici. L'attrazione complica i rapporti, ma in questo caso non c'è pericolo che accada. "Questo cambia le cose!" "In positivo o in negativo?" "In positivo ovviamente, perché mai dovrebbe cambiarle in negativo?" "Non sei impaurita, irritata o che ne so agitata?" "Ma che razza di domanda è? Perchè mai dovrei essere una di queste tre cose?" "Quando ti racconterò la mia storia capirai la mia paura di parlarne, ma è bello sapere che con te c'avevo visto giusto!" "Lo prendo come un complimento!" "Oh, ti assicuro, lo è, allora proviamo ad essere amici?" Aspetto un attimo prima di rispondere, ma non riesco a trovare un solo motivo logico per dirgli di no "Certo!"

Abbandono il telefono tra i cuscini del divano, sono le otto ed è il caso che io mi vada a preparare.

Mi infilo nella doccia, vorrei tanto che quest'acqua facesse scivolare via anche questi cattivi pensieri, questi sentimenti che stanno nascendo verso Etienne, questo senso di colpa verso Mia. Sono qui da soli due giorni e già è tutto così complicato. I sentimenti complicano ogni cosa. E' questo il problema.

Questa sera voglio che sia la mia serata, questa sera mi lascerò andare, per ricordare e per dimenticare, ma per farlo ho bisogno del mio vestito.

Il mio vestito blu.

Una cicatrice sul cuore 💔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora