Ghiaccio

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Will's pov
-Will, che le sta succedendo?-
Chiede Luke sbirciando dalla mia spalla.
-Non lo so. Che cazzo ti prende, psicopatica di merda?!-
Le sbraito a pochi centimetri dal volto ma lei sembra non sentirmi. Anche dopo averle lasciato il collo e averle fatto prendere aria non ha accennato a tornare lucida. Eveline è davanti a me, raggomitolata su sè stessa a terra, con il volto sepolto in mezzo alle ginocchi, la schiena attaccata al muro e le gambe piegate verso il petto: sta urlando come una matta mentre posso chiaramente vedere che si sta conficcando le unghie nei jeans che le ha dato Luke facendole sanguinare.
-SMETTILA TI PREGO. NON FARMI DEL MALE-
Guardo Luke mentre una punta di panico si fossilizza nel suo sguardo: non ci ha mai supplicati, neanche subendo calci e pugni in ogni parte del corpo, e adesso sta piangendo e urlando come una bambina. Non voglio che si faccia male e voglio che si calmi perché se Lima la scoprisse qui non sarebbe solo la fine per lei, ma soprattutto per me e mio fratello che l'abbiamo aiutata. Ma che cazzo mi è passato per la testa?
-Credo sia un attacco di panico-
Sussurra ancora dietro di me una voce maschile e immatura. Che cazzo me ne frega se questa ha un attacco di panico? Le sferro un calcio nella tempia e un urlo disumano squarcia l'aria.
-BASTA-
Eveline continua a urlare mentre inizia a perdere del sangue dal volto proprio dove l'ho colpita poco fa: i candidi capelli biondi, tendenti al bianco, si confondo con il colore della maglietta ed entrambi, dopo poco, vengono dipinti di rosso quando il liquido le scende lungo la guancia e poi sul mento. A questo punto dubito che Ethan e Lima siano in casa altrimenti l'avrebbero decisamente sentita. Ciò nonostante non so come farla tornare a uno stato di mente normale: devo riportarla nella sua stanza, ma se decidesse di farsi del male in un momento di rabbia potrebbe perfino uccidersi, considerando la quantità di oggetti a rischio che possiedo nel bagno, e un ostaggio morto non serve a nulla. Che mio padre mi perdoni per quello che sto per fare.
-Ehi, biondina, adesso basta-
Mi inginocchio davanti a lei provando ad addolcire un po' il mio tono di voce mentre sento Luke muoversi nervosamente da dietro di me.
-Perché devi sempre farmi del male? Tu dovresti amarmi-
Eveline sussurra quasi in modo impercettibile stringendo la presa sui jeans mentre continua a tenere la testa sepolta in mezzo alle ginocchia. Ma di che cazzo sta parlando questa svitata?
-Guardami-
Replico deciso premendole il volto in una mano e costringendola ad alzare lo sguardo su di me. Sta tremando come una foglia, ha la guancia destra cosparsa di sangue, le labbra carnose e delicate sono secche e screpolate, la bocca leggermente aperta che continua a respirare eccessivamente veloce e i ghiacciai nei suoi occhi sembrano starsi sciogliendo pietosamente.
-Non so chi pensi che io sia, e sono quasi offeso che tu non sia così spaventata da me, ma io non sono ciò che credi. Adesso respira e vedi di darti una calmata-
Il suo profumo di cocco e vaniglia è stato sostituito dall'odore del mio bagno schiuma all' arancia e solo adesso noto la sua faccia decisamente dimagrita dalla prima volta che ha messo piede qui: sono passati ormai 4 mesi.
-Io ti volevo bene, papà, non mi meritavo tutto questo-
Un singhiozzo potente mi fa tremare la mano mentre stringo la presa sulle sue guance: adesso mi sta guardando con due occhi da bambina che avrebbero fatto impietosire molti uomini, tranne me. Non me ne frega un cazzo se il paparino la picchiava o chissà cos'altro da piccola, non dimentico ciò che mi ha fatto. Ciò nonostante devo farla calmare.
-Segui i miei respiri, cazzo di psicopatica-
Sussurro profondo poggiando la mia fonte sulla sua macchiandomela appena di sangue. Inizio a respirare lentamente e, dopo minuti che sembrano interminabili, sento che anche Eveline comincia a imitarmi: chiudiamo entrambi gli occhi e mi concentro sul suo battito cardiaco che si sta facendo sempre più regolare fino a che non sento le sue ciglia lunghe sbattermi vicino al sopracciglio.
-Hai finito di dare di matto?-
Chiedo scostandomi da lei e alzando un sopracciglio: ha gli occhi arrossati e le labbra tremano ancora impercettibilmente, ma il suo sguardo è tornato ad essere una landa gelata.
-Continuerò a non ringraziarti, lo sai vero?-
La voce di Eveline è rotta e sottile, stento a riconoscerla, ma tutto ciò che mi interessa è che sia viva così da poterla riportare nella stanza accanto. Senza neanche risponderle l'affetto per i polsi e me la carico sulle spalle come un sacco di patate mentre lei inizia a scalciare debolmente e insultandomi in modi, devo ammettere, davvero creativi.
-Non vorrò mai la tua gratitudine, biondina. E tu acqua in bocca su quello che è successo, chiaro?-
Stringo potentemente una mano sul fianco della ragazza che sto tenendo sulla spalla per non farla muovere e sposto lo sguardo su quello di mio fratello: anche lui si era seduto sul pavimento dietro di me e adesso si sta rialzando sistemandosi il dolcevita bianco che gli fascia il petto acerbo ma muscoloso
-Tranquillo, non dirò nulla a Lima ed Ethan-
Si limitó a rispondere Luke incrociando le braccia e posando per un momento fugace gli occhi sul culo di Eveline, proprio davanti a lui. Questa troietta ha un bel corpo, devo ammetterlo, ma preferisco non darle soddisfazione, anche se sono un uomo, e certe cose, come che lei sia una figa, sono innegabili, devo far credere ad Eve che per me sia un mostro che non può essere guardato; sicuramente però quando è uscita dalla doccia avrà notato lo sguardo languido di mio fratello, troppo piccolo ancora per contenersi. Annuisco alla risposta ricevuta e mi dirigo a grandi passi verso la camera adiacente alla mia.
-Puoi non dire ai tuoi fratellini cosa hai visto?-
Inarco un sopracciglio mentre poso Eveline a terra e ricomincio a legarla come era precedentemente.
-Hai paura che ti prendano in giro?-
La derido mentre mi rialzo guardandola dall'alto: dovrò inventare una scusa convincente con i miei fratelli per il cambio dei suoi abiti.
-Nessuno sa dei miei attacchi di panico, solo una persona a me molto vicina-
Mentre parla non riesce neanche a guardarmi negli occhi e tiene la testa bassa, posso capire quanto le costi farmi questa richiesta, anche se continuo a chiedermi perché per lei sia così importante. Non ho motivo di dire qualcosa di tutto quello che è successo ai miei fratelli: loro si arrabbierebbero con me e mi darebbero dello stupido molto probabilmente. Ciò che è successo in quel bagno non dovrà mai uscire di lì.
-Vedrò che posso fare-
Le rispondo gelido mentre sento dei passi dietro di me.
-Sono arrivati Ethan e Lima-
Annuncia Luke con un tono di voce moderato.
-Ci vediamo, Eveline-
Sorrido sadico e chiudo la porta: riesco appena a vedere due occhi azzurri e chiari come l'acqua limpida che mi inchiodano sul posto prima che una lastra di acciaio ci divida.

Skull        (Dormer's series #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora