Scorpione

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Eveline's pov
Quindi non vuoi uccidermi, devi
Le sue parole mi rimbalzano da ore nella testa. Inutile dire che dopo il tentato omicidio di Will non ho più ripreso sonno: sono qui da ore a guardare il soffitto con il cuore che sembra volermi sfondare il petto. Per la prima volta dopo tanto mi sono sentita capita e ascoltata, William è entrato nella mia testa e nel mio passato in punta di piedi, senza invadenza e giudizio: per lui forse è stata una cosa da nulla ma nessuno, a parte Mark, sapeva qualcosa dei miei traumi pregressi; devo ammettere che parlargliene è stato liberatorio. Il ventre sembra bruciarmi e lentamente con l'indice ripercorro il sentiero che Will ha tracciato quando mi ha sfiorato la cicatrice: sorrido appena perchè non avrei mai creduto che un bestione come lui fosse capace di tanta delicatezza; voglio dare la colpa all'alcol ma la verità, che mi fa male ammettere, è che forse lui non è la persona che mi ero figurata in testa. Forse, perchè mi è sempre tornato più comodo pensarla così, lui non è l'arrogante figlio di papà, uno stronzo senza cuore e un assassino a sangue freddo: è semplicemente un ragazzo che, proprio come me, ha avuto degli episodi molto infelici a costellargli la vita.
Penso veramente ciò che gli ho detto, credo davvero che solo uno di noi due sopravviverà a questa storia e uno strano senso di ansia mi assale
E questo non ti fa sentire in colpa? Non ti senti pessima sapendo che ammazzeresti senza esitazione un uomo che non ti farebbe mai lo stesso?
Sì, mi fa sentire terribilmente in colpa

-Buongiorno, pittbull-
Mugolo portando la testa sotto il cuscino infastidita dai raggi del Sole che mi colpiscono il volto. Una fragorosa risata mi arriva alle orecchie e non riesco a trattenere un piccolo sorriso da quanto è contagiosa
-Sembri una bambina che non ha voglia di alzarsi per andare a scuola, lo sai?-
Mi chiede Will sedendosi accanto a me, o almeno credo, dato che sento il letto sprofondare nel suo lato sinistro
-A cosa devo il piacere di essere stata svegliata da uno di voi stamani?-
Chiedo con la voce impastata dal sonno e la testa ancora sotto il cuscino: solitamente nessuno si cura di quanto dormo, vengono solamente a portarmi il pranzo verso l'una e a chiamarmi per la fisioterapia alle quattro del pomeriggio circa. Alla mia domanda segue un silenzio che mi incuriosisce, così, anche se mi pesa farlo, riemergo dal mio nascondiglio e mi giro verso il ragazzo che mi guarda con un'aria indecifrabile
-Hai paura che ti picchi poichè non considero la tua una motivazione valida per interrompere il mio sonnellino?-
Chiedo con un sorrisetto ironico sul volto; voglio smorzare la sua tensione ma vedo che i suoi occhi non sono nei miei ma leggermente più in basso. I miei dubbi sono svelati quando, lentamente, William tende una mano verso di me passandomi delicatamente i polpastrelli sul collo con un movimento che mi fa rabbrividire
-Volevo vedere cosa ti ho fatto ieri-
Finalmente i suoi smeraldi tornano pienamente miei e vederlo con questa faccina triste e rammaricata mi strappa un lieve sorriso
-Mi hai picchiata a sangue per mesi interi, un po' di lividi sul collo non mi ammazzeranno, stai tranquillo-
Non so perchè io ci tenga così tanto a rassicurarlo ma sento che può farlo stare meglio. E a me che cazzo me ne importa?
-Sì lo so... ma è stato prima...-
Alzo un sopracciglio alle sue parole e noto come si innervosisce visibilmente: ha la mascella serrata, le mani chiuse a pugno e un sottile strato di sudore che gli imperla la fronte; non so cosa gli stia passando per la testa ma i suoi occhi prendono colorazioni sempre più scure e questo cambiamento mi affascina sempre di più. Chi ha un po' di tempo per conoscere Will imparerà a capirlo solamente con uno sguardo: mi piace il modo in cui i suoi smeraldi cambino tonalità a seconda del suo umore; possono essere brillanti come dei campi fioriti in primavera o tetri come le foreste nel pieno di una tempesta
-è stato prima di conoscerti-
Le sue parole mi spiazzano e di riflesso schiudo appena la bocca: tale movimento non gli passa inosservato dato che punta subito il suo sguardo su di esse. Non so come rispondere a tale informazione, lui si sta preoccupando per me e mi sta facendo capire che non vuole più ferirmi in nessun modo: dovrei esserne sollevata? Dovrei essere felice della debolezza del mio nemico? Dovrei confessare che anche io ho rivalutato la sua persona negli ultimi tempi? No, è fuori discussione. Ci guardiamo in silenzio per un tempo che pare infinito e il cuore sembra esplodere: William, mentre mi squadra soffermandosi sul mio pigiama improvvisato, si bagna le labbra con un colpo di lingua così deciso che, non so perchè, mi fa avvampare; io, di risposta, ricambio il suo sguardo iniziandolo a studiare come non ho mai fatto. È senza maglietta e il busto scultoreo è marchiato dalle croste provocate dai miei graffi della notte precedente, le mani sono coperte di tatuaggi, i bicipiti invece ne sono spogli, le cosce toniche sono fasciate da dei pantaloncini che portano lo stemma dei Boston Bruins e noto come anche queste siano completamente spoglie da inchiostro e disegni; mi soffermo di più sulle sue spalle, sono imponenti, riesco a scorgere muscoli di cui non sapevo l'esistenza, e, osservandole meglio, noto dei ghirigori di colore nero sporgere da quella destra
-Hai un tatuaggio sulla schiena?-
Chiedo con un tono di voce basso per poi riportare il mio sguardo nel suo: i suoi occhi si addolciscono e accennano un lieve sorriso
-Vuoi vederlo?-
Annuisco debolmente e lui, come aveva proposto, si gira dandomi una piena visuale del disegno che gli occupa tutto lo spazio della schiena; noto che è uno scorpione enorme: quello che avevo scorto io non è altro che un pezzo della sua coda che, compiendo alcuni giri su sè stessa, occupa gran parte del dorso andando a sfiorargli la spalla destra. Cerco la parte finale dell'animale per avere una visione completa del tatuaggio e ci metto un po' a trovarlo: dopo i numerosi ghirigori che avevo notato subito vedo il pungiglione dell'insetto sbucare nella parte frontale del ventre di Will con la punta che scompare sotto i pantaloni
-Finisce così-
Il ragazzo, probabilmente intuendo i miei dubbi, si volta nuovamente verso la mia direzione e si abbassa leggermente i pantaloni e la biancheria intima: avvampo vedendo una V ben marcata che segna l'inguine e il mio sguardo si discosta immediatamente da quella visione. Con un sorrisetto divertito William mi prende un dito e se lo poggia sulla parte bassa del fianco, proprio sulla parte terminale del tatuaggio che cattura la mia attenzione
-Perchè lo scorpione?-
Continuo a fissare l'animale mentre la mia mano rimane racchiusa dentro la sua
-Pensavo che avrebbe potuto prendere un po' del veleno che sentivo di avere in corpo-
Un senso di colpa dilaniante mi colpisce in pieno e porto nuovamente i miei occhi nei suoi che, non avevo notato, essere già fissi sul mio volto da non so quanto
-E lo ha fatto?-
Gli chiedo con un filo di voce, improvvisamente a disagio
-Ci sei riuscita meglio tu. Conoscendo te e la tua storia mi sono sentito meno arrabbiato nei tuoi confronti-
Deglutisco e il sentimento che ho provato poco fa aumenta
-Non devi darmi una risposta-
Dice Will dopo qualche minuto di silenzio prima di lasciare la presa su di me e alzarsi dal letto
-Preparati, oggi ti aiuto io ad allenarti: tra dieci minuti ti voglio pronta-
Mi comunica senza neanche guardarmi negli occhi e uscendo dalla stanza lasciandomi con un insolito vuoto nello stomaco

Skull        (Dormer's series #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora