Luke

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Due settimane dopo
Will's pov
Non so da quanto tempo sono su questo letto. Effettivamente in questi giorni non ho fatto altro che andare in bagno e mangiare una volta ogni tanto, solamente perché Ethan ha insistito. Da quel giorno non ho più visto Luke, effettivamente neanche gli altri miei fratelli hanno più parlato di lui, ma comunque poco mi importa in questo momento.
Le ferite vanno decisamente meglio, eppure una parte masochista e irragionevole di me avrebbe voluto che non si rimarginassero affatto: le avrei volute tenere lì, come probabilmente l'unica cosa che mi sarebbe rimasta di lei nei prossimi anni, o magari per tutta la vita. Non ho più detto il suo nome ad alta voce, effettivamente evito proprio di pensarlo, e i miei fratelli fanno lo stesso: a dire la verità solo Ethan, dato che Lima passa con me giusto il tempo minimo e indispensabile; non che la cosa mi dispiaccia, anzi, preferisco stare da solo.
Mi sono anche dovuto far cambiare camera, sono andato in quella di Luke, data la sua assenza, perché nella mia ero convinto di sentirci il suo profumo: a dire la verità continuo ad annusarlo su di me e, ogni tanto, capita che vado sotto la doccia e mi strofino così forte con la spugna abrasiva da farmi male. Inutile dire che, nonostante ciò, il suo odore rimane sempre. Ogni volta che lo sento un dolore talmente lancinante mi colpisce lo stomaco e mi fa vomitare: ho dei conati così forti che delle volte le fitte allo sterno mi impediscono di respirare. Probabilmente ho anche perso molti chili, contando quanto mangio e quando effettivamente rigurgito: purtroppo, anche di questo, mi importa poco.
Domani dovrò andare alla pista di hockey per scambiare due parole con il coach prima dell'ultimo match e, devo ammettere, che solo questo fino ad ora è riuscito a tenermi in vita: il trovarmi uno scopo mi ha gratificato, per adesso. Ho realmente paura di come affronterò la mia vita una volta finito il campionato.
Fisso l'abbondante colazione portata dal mio gemello qualche ora fa e la sola vista di tutti questi cibi mi dà il voltastomaco: uova, bacon, salsicce e pancake conditi con sciroppo d'acero; la stessa colazione tutti i giorni e non ho mai toccato nulla di tutta questa roba. Almeno non posso dire che Ethan non ci provi: vedo quanto, anche per lui, sia dura questa situazione e, nonostante io sia accecato dal dolore, noto benissimo come, ad ogni ora del giorno, sia completamente fatto. Probabilmente dovrei aiutarlo, dirgli di parlarmi di tutto ciò che lo affligge, ma come posso cercare di tendergli una mano quando anche io sono sul fondo di un precipizio? Che tipo di aiuto potrei dargli in questo momento?
La porta si apre lentamente interrompendo i miei pensieri e una testa corvina spunta da dietro lo stipite
-Mi aspettavo di trovarti così-
Luke. Dove è stato per tutto questo tempo? Nella penombra della stanza fredda e umida, riesco a malapena a distinguere i suoi tratti
-Puoi stare in camera mia, io non ho intenzione di tornarci-
Rispondo prima che lui accenda improvvisamente la luce, provocandomi un dolore acuto agli occhi: sono giorni che vivo nel buio totale. Impreco a denti stretti ma mi blocco di colpo quando vedo mio fratello completamente cosparso di polvere
-Ma che cazzo..-
Lo guardo alzando un sopracciglio e, non appena i suoi occhi scuri incontrano i miei, riconosco i segni di giorni e giorni di lacrime
-Sono stato lì dormendo in una tenda per due settimane, per vedere se fosse rimasto qualche pezzo di lei da seppellire-
Mi si blocca istantaneamente il respiro e un dolore acuto inizia a diffondersi dal centro della testa. Mio fratello è stato per quattordici giorni in quel posto completamente carbonizzato per trovare il cadavere della mia donna e io me ne sono stato qui, a poltrire e a lamentarmi
-E tu hai...-
Non riesco a finire la frase, tanto il groppo in gola è grande. Nonostante ciò, lui pare capirmi e, con le lacrime agli occhi, scuote lentamente la testa
-È tutto completamente andato: polvere e qualche mobile che si trovava nel piano inferiore, ecco cosa ho trovato-
La nausea torna prepotente a farsi sentire e maledico il giorno in cui ho deciso di innamorarmi perdutamente di lei, quando l'ho stretta per la prima volta e quando mi sono perso nei suoi occhi brillanti
-Capisco-
Mi limito a dire con un vuoto incolmabile che si sta facendo sempre più strada nel mio petto. Continuo a guardare dritto davanti a me, osservando questa parete bianca come se fosse la cosa più interessante di questo mondo: Dio, se comincio a pensare a lei mi sembra quasi di sentire il sapore dolce delle sue labbra sulle mie, le sue manine che mi accarezzano l'addome e le sue parole dolci sgorgarmi dalle orecchie.
Mio fratello deve andarsene, adesso
-Manca tanto anche a me-
Il suono strozzato della sua voce mi fa completamente sprofondare in un oblio ed è questione di pochi minuti prima che inizi a vomitare la misera cena di ieri sera: un pezzo di pane e due bicchieri d'acqua
-Stai zitto-
Sibilo continuando a non degnarlo di uno sguardo, sprofondando in un secchio posto accanto a letto. Lui non può capire come mi sento: nessuno può
-Credevo che saperla con te sarebbe stata la cosa più dolorosa, che sentire mentre te la scopavi mi avrebbe distrutto dentro, ma Cristo, questo...-
La sua voce si fa sempre più sottile e vicina: lentamente il materasso sprofonda alla mia destra e io non vorrei fare altro che urlargli di andare via, ma non riesco; sono completamente paralizzato a guardare questo cazzo di muro mentre mi pulisco dai residui di vomito dalla bocca
-...non se lo meritava, noi non ce lo meritavamo-
Cazzo, Luke, te ne devi andare
-Abbiamo passato così tanto dopo la morte di papà che, proprio quando ero convinto di aver trovato la pace, vengo scaraventato di nuovo in quel baratro di morte e depressione-
Ricordo perfettamente le parole di lei su mio fratello minore

Skull        (Dormer's series #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora