Retroscena

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Il mattino della finale
Eveline's pov
Il cuore mi martella nelle tempie e non riesco a pensare. Senti l'adrenalina scorrere a mille nel mio corpo, eppure non riesco a fare nulla tranne guardare impalata davanti a me.
Tradita. William mi ha tradita. Ha tradito tutti noi.
Il mio pensiero va immediatamente ai miei compagni che fortunatamente si trovano nell'altra base: chissà come si infurieranno quando verranno a sapere di cosa ha combinato Will e quanto mi daranno della stupida.
Comunque, se facciamo il loro gioco dovremmo salvarci tutti: oramai ho imparato a conoscere i Dormer e l'unico di cui mi preoccupo seriamente è Ethan. Fortunatamente in questo momento mi pare tranquillo, anche se sta puntando la pistola alla tempia di Joana. Non mi fido di tutti quei personaggi che sono dietro di loro: no, affatto, sopratutto di Alan, che ha già provato a violentarmi una volta, però sono convinta che daranno retta a tutti i fratelli.
Un suono costante che ha accompagnato fino ad adesso i miei pensieri sembra acquisire sempre più importanza nelle mie orecchie: è di sottofondo, molto leggero, si nota a malapena, ma c'è.
Ci metto qualche secondo a realizzare, ma quando lo faccio, il mio cuore aumenta il ritmo vertiginosamente: polvere da sparo. Mi giro di scatto verso Josh e, a giudicare dal suo sguardo, sono più che convinta che anche lui abbia pensato la stessa cosa. Per evitare situazioni spiacevoli, gli chiedo, nella nostra lingua madre
-Josh, questo suono...-
Neanche mi da il tempo di finire la frase
-Polvere da sparo-
Annuisco lentamente mentre una goccia gelida di sudore mi solca il centro della schiena.
Cazzo.
Porca puttana
Una lacrima mi scende lentamente sulla guancia e nella mia testa è già tutto perduto: la mia vita, i miei amici, la mia famiglia
-Ragazzi, per favore, finiamola con questa storia. Liberate Joana e facciamola finita-
William urla ma le sue parole mi trapassano come fossi fatta d'aria. Mi ha tradita. Come ha potuto farlo?
Conosco a memoria ogni singolo angolo di questo posto, l'ho progettato io stessa, eppure sono consapevole che per il 99% siamo completamente spacciati. Non so quando avranno intenzione di infiammare la polvere, ma dubito che riusciremo ad essere al di fuori del suo raggio d'azione: sopratutto tutti e tre. Non so neanche se Joana sia stata ferita: ad una prima occhiata mi verrebbe da dire di no, ma chissà se riuscirà a correre.
Con la testa che inizia a pulsarmi nelle orecchie, mi sfilo tutti i pugnali di dosso mentre penso a tutto ciò che può essere salvabile
-Anche lo scimmione-
Ordina il fratello più grande, eppure senza successo: sento lo sguardo di Josh bruciarmi a dosso mentre aspetta qualsiasi ordine che io gli voglia impartire.
I cani. Dobbiamo salvare i cani. Sono addestrati a raggiungere l'altro quartiere generale con un comando.
Un odore di agrumi mi invade le narici e, dopo molto tempo, sembro realizzare solo adesso che Will è sempre accanto a me. Il cuore mi si spezza in mille minuscoli pezzi mentre provo a pensare a tutto tranne che a lui
-Joana, non appena escono dal corridoio, tu corri velocemente nella direzione opposta-
Dico alla mia amica in portoghese. Un piccolo cenno del capo e un'espressione determinata mi fanno capire che è pronta alla fuga
-Echidna, Eris, Nemesi, Chimera!!-
Chiamo a gran voce. In men che non si dica, le nostre cucciole arrivano zampettando nel corridoio con sguardo diffidente: come se capissero la situazione, si siedono tutte dietro di me aspettando un comando.
Ricordo ancora quando le abbiamo salvate durante quella spedizione in Grecia: erano delle cucciole così piccole e belle, anime pure ed innocenti che dovevano essere uccise per il loro aspetto. Negli ultimi anni ci hanno salvato la vita così tante volte che l'idea di perdere anche solo una di loro mi dà l'impressione di star perdendo un angelo custode.
Echidna e Chimera sono delle grandissime cagne da difesa personale: docili e buone con tutti ma aggressive e diffidenti quando le situazioni lo richiedono. Anni fa la Doberman si è presa un proiettile al posto della sua padroncina e alla mia Rottweiler è stata aperta una buona parte del muso con un coltello, ovviamente per proteggere me.
Eris è eccellente nella ricerca: ha trovato molti bambini nascosti nelle miniere ma, all'occorrenza, ha anche scovato delle bombe posizionate vicino ai nostri obiettivi.
Nemesi è invece specializzata nel salvataggio: non è una cosa che le abbiamo insegnato a dire la verità, ma sente l'odore delle ferite ed è capitato che portasse alcuni dei nostri, di peso, al quartier generale per essere curati. Se durante uno scontro qualcuno di noi è gravemente ferito, lei lo protegge con il suo corpo e diventa una vera e propria bestia se qualcuno di estraneo prova ad avvicinarsi.
Non posso perdere neanche una di loro, per nessun motivo al mondo
-Ti avverto Eveline, non esito ad ammazzare dei cani-
Lima. Figlio di puttana.
-Tana-
Ordina Joana in portoghese, e Chimera corre verso il passaggio per cani nel retro: da lì potrà facilmente raggiungere l'altra base, anche se non è molto vicina
-Tana-
Dico subito dopo io in russo: le mie cucciole seguono la Doberman e, in men che non si dica, sono fuori dal nostro campo visivo.
Con uno sguardo eloquente impartisco un ordine silenzioso a Josh e lui, come richiesto, lascia cadere la sua arma lontana
-Non ci sarà bisogno-
Sibilo fissando Lima dritto negli occhi. Sto cercando di non pensarci. Sto provando a concentrarmi su questi occhi scuri che ho davanti e non su quegli splendidi smeraldi luminosi che sono proprio accanto a me.
Dio, Will.
Il mio Will.
Perché?
Perché hai fatto questo?
-Adesso siamo disarmati, lascia andare Joana, Ethan-
Concludo guardando lo psicopatico che stringe la mia amica
-Ethan!-
Lo chiama il gemello a gran voce: l'altro, come ritornato da un'altra dimensione, lo guarda spaesato
-Lasciala andare, fratello-
Nel giro di pochi secondi, Joana ci viene buttata a dosso e tutta l'allegria brigata dei Dormer, inizia a fuggire a grandi passi verso l'uscita.
Senza neanche rivolgerci la parola, io, Jo e Josh, iniziamo a correre verso l'uscita sul retro. È veramente abominevole che io non presti neanche attenzione alla corsa dei miei compagni: no, mi sto limitando semplicemente a muovere le gambe il più velocemente possibile per dirigermi verso quella porta che non mi è mai sembrata così lontana. Arranchiamo, siamo spaventati, sento il fiato corto di ognuno di noi ed è un pochi secondi che ripercorro tutto ciò che è successo negli ultimi tempi.
Il primo ballo con Will, quando quel matto mi ha chiusa nell'ufficio di Garcia, quando ho realizzato che avrei dato la mia vita per salvare quella di William, quando Chris mi ha salvata per l'ennesima volta, oppure quando Josh mi ha quasi uccisa. Le lacrime scendono veloci, più rapide dei movimenti delle mie gambe, mentre ripenso al nostro primo bacio, alla prima volta che abbiamo fatto l'amore, a quando ho pensato di poter amare Will. Cazzo, io lo amo, lo amo davvero, eppure perché lo sto ammettendo a me stessa mentre cerco di sopravvivere a una trappola mortale che ha ideato lui?
Che buffa è la vita, una volta che sembro aver trovato la felicità, me la porta via così, come se non fosse mai esistita, come una piccola e leggera foglia trascinata dal vento autunnale. Mi meritavo più tempo, ci meritavamo più tempo: tutto è sempre stato contro di noi e la cosa che più mi disgusta di me stessa in tutto ciò è che non riesco ad odiarlo. Non riesco a biasimarlo per aver scelto la sua famiglia al mio posto, perché io forse avrei fatto altrettanto. Non riesco a non farmi battere il cuore all'impazzata quando realizzo di non avergli neanche detto addio.
Non voglio morire. Non voglio.
Un tonfo sordo mi spacca la testa e in meno di un secondo, realizzo di essere caduta a terra: sento la guancia sbucciarsi e iniziare a sanguinare, il ginocchio gonfio e un dolore lancinante alle tempie.
Dio, spero che almeno loro si salvino
-Non perderò un altro fratello-
La presa di Josh diventa quasi aggressiva mentre mi alza di peso da terra. Dio, sento il calore mandarmi a fuoco i piedi e il rumore delle fiamme che ci stanno rapidamente raggiungendo
-Lasciami! Non faremo in tempo-
Sbraito mentre provo a dimenarmi. Il sangue caldo mi solca la guancia
-Io forse no. Tu sì-
E detto questo, mi lancia con tutta la sua forza fuori dalla porta davanti a noi, probabilmente già aperta da Joana.
Un boato, un grande esplosione e poi il silenzio.
Il tonfo a terra è talmente intenso che mi fa oscurare la vista per un attimo.
Respiro. Sono viva. Sono riuscita a sopravvivere
-Josh!-
Un urlo straziante mi riporta agonizzante alla realtà e immediatamente mi alzo di scatto. Il ginocchio mi fa così male che ho paura che mi si possa staccare da un momento dall'altro dalla gamba, ma quasi non ci faccio caso. No, il mio sguardo è rivolto a Josh, steso a terra, con i vestiti completamente carbonizzati dalle fiamme
-NO-
Urlo inginocchiandomi accanto al suo corpo nudo che Joana sta finendo di spegnere. L'addome è completamente coperto di ustioni gravissime: la pelle superficiale è completamente andata e lo strato sottostante sanguina ed emette pus senza sosta
-O Dio no-
Mi lamento prendergli la testa e poggiandola sul mio petto
-O Dio no, ti prego no-
Dondolo su me stessa mentre gli accarezzo delicatamente il viso: il respiro è debole, gli occhi ancora chiusi
-No no no no-
Anche io li chiudo, sperando di svegliarmi presto da questo incubo
-Chris! Più veloce!-
Urla Joana. Sento le nostre cagne abbaiare in lontananza e dei passi che, di tutta fretta, seguono le cucciole. Sono tutti così lontani
-O Dio no-

-Eve, ti vogliono alla porta!-
La voce di paulo al di là della mia porta mi fa svegliare di soprassalto. Sono madida di sudore e percepisco già gli occhi gonfi dalle lacrime: ancora lo stesso incubo
-Dammi un minuto-
Riprendo fiato lentamente mentre mi infilo tremante le pantofole ai piedi del letto. Titubante mi sistemo la camicia da notte e, senza neanche guardarmi allo specchio, mi dirigo verso la porta del nostro nuovo quartiere generale. Che sia Diana che è venuta a trovarmi? Spero vivamente che non sia Will: dopo la discussione di ieri alla sede comunale, non penso ci sia molto altro da dire.
Pigramente apro il portone e quello che mi trovo davanti mi fa completamente immobilizzare sul posto
-È un piacere vedere che sei viva, o quasi. Non ho creduto per un istante alla tua presunta morte, se ti interessa: tutti gli insetti più fastidiosi ci mettono molto a morire-
Lima Dormer. Che cazzo ci fa qui?
Lo vedo guardarmi con aria spocchiosa mentre se ne sta fermo sull'uscio della porta nel suo elegante completo bianco e nero
-Vattene-
Faccio per chiudere la porta, ma lui mi tira a se prendendomi per una mano. I nostri corpi aderiscono completamente
-Non avere fretta-
Il suo sguardo divertito sui miei seni, poco coperti dalla camicia da notte, mi fa imbestialire ancora di più. Con un movimento rapido, prendo un coltello dalla cintura legata alla mia coscia e poggio delicatamente la punta sui genitali dello stronzo davanti a me.
Adesso è il mio di sguardo ad essere divertito
-Non sai quanta voglia ho di tagliarti le palle in questo momento. Dammi una sola motivazione per cui dovrei trattenermi-
Sibilo, i suoi occhi neri nei miei
-Mio fratello non sarebbe felice di sapere che mi tocchi il cazzo-
Lascio che la punta scivoli sui suoi pantaloni e lentamente sento il tessuto del cavallo lacerarsi
-Risposta sbagliata, ti do un altro tentativo-
I suoi occhi divertiti non fanno altro che acuire la mia voglia di mutilarlo a vita
-Nessuno di noi sapeva nulla di quello che voleva fare Alan-
Una risata sarcastica mi gratta la gola
-Non ho creduto a Will, pensi che crederò a te?-
-No, per questo ti ho portato questa-
Scostandosi appena, mi porge una chiavetta USB nera. Titubante la prendo e, allontanandomi, lo guardo interrogativa
-Io non sono una brava persona, fai bene a non credermi, eppure....-
Per la prima volta da quando lo conosco, la sua voce si addolcisce così tanto da farmi dubitare di chi io abbia realmente davanti
-...Will è una brava persona-
Non si dilunga molto, è breve, conciso, eppure nella sua rudezza sembra sincero. Senza dire nulla mi metto a fissare l'oggetto nella mia mano
-Se lui avesse voluto ucciderti, l'avrebbe fatto allora-
Non appena alzo lo sguardo lo vedo allontanarsi lentamente dandomi le spalle. Sto per fermarlo, eppure le parole mi muoiono in gola. No, è giusto così. Non c'è altro da dire. Titubante torno in casa chiudendo la porta dietro di me e, con più nervosismo di quanto vorrei, mi dirigo a grandi passi nella mia camera da letto.
Non appena finisco di chiudermi dentro, mi fiondo sul pc sulla scrivania e, in men che non si dica, metto la chiavetta nella sua apposita entrata. All'interno c'è un video, solo quello, nient'altro.
Con mani tremanti lo apro e la scena che mi trovo davanti mi provoca immediatamente una fitta al petto: Lima e Will, più giovani di adesso, si trovano in una sala di ospedale, o almeno così sembra. Osservo attentamente lo sfondo fino a che non noto un lettino con... me sopra, me... in coma
-Stacca il tubo dell'ossigeno, William-
Ordina il più grande, ma non sentendo risposta dall'altro, insiste
-Mi hai sentito?-
-Si che ti ho sentito, Lima. E la mia risposta è no. Sono stato più che categorico prima di iniziare questo piano: io non voglio ammazzare nessuno, porca puttana! Ma che cazzo ti prende? Sei andato fuori di testa? Psicopatico del cazzo!-
Le botte che si tirano dopo aver detto tali parole sono terrificanti. Non ho mai visto nessuno picchiarsi con tanta cattiveria e tanta foga.
Il video continua per altri 15 minuti dove i due fratelli continuano a massacrarsi di botte: l'ultimo frame vede Ethan mettersi in mezzo e iniziare a dire qualcosa.
Il cuore sembra volermi uscire dal petto e delle lacrime silenziose scendono fino alla base del collo
-Non volevi uccidermi quando mi hai vista per la prima volta?-
-Nel mio profondo no, anche se la tentazione era molto alta-
Will non mentiva quella volta al ballo. Non ha mai davvero voluto uccidermi, almeno fino a qualche settimana fa.
Le mie certezze iniziano a crollare lentamente mentre le parole di Lima mi rimbombano incessantemente nella testa
-Se lui avesse voluto ucciderti, l'avrebbe fatto allora-

Skull        (Dormer's series #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora