Skull (Dormer's series #1)

Epilogo

Un anno dopo
Eveline's pov

-Sono felice di vederci riuniti senza che qualcuno provi ad ammazzare l'altro-

Sussurro osservando la scena che vedo da lontano: tutti i miei amici di una vita e quelli con cui pian piano sto cercando un legame, insieme che parlano e si divertono in armonia.
Chris mi guarda accennando un tenero sorriso

-Lo facciamo per te e loro lo fare per lui-

Insieme ci mettiamo ad osservare i tre fratelli che parlano con il mio ragazzo e Paulo: Lima è sempre molto titubante nel suo completo nero sfoggiato per la grande occasione, Luke è entusiasta e chiacchiera amorevolmente con il brasiliano ed Ethan è appiccicato al gemello, ogni tanto accenna qualche parola ma non è palesemente molto bravo a socializzare. Poco mi importa, l'importante è che, per oggi, sia tranquillo. Will non mi parla volentieri del suo passato e della sua salute mentale e io non insisto nel volerlo convincere: so cosa si priva ad affrontare mostri più grandi di te e posso solamente immaginare come si senta Ethan ad esserne completamente sopraffatto. Noto come guarda com curiosa insistenza Joana e non posso fare a meno di pensare che quei due abbiano molto più di quello che credono in comune.
È proprio la brasiliana che prova ad avvicinarsi titubante a Lima, ma invano, dato che lui, notando la sua vicinanza, decide di allontanarsi verso la parte opposta del salotto

-Dobbiamo darci ancora un po' di tempo, ma le cose andranno bene. Ne sono sicura-

Sussurro sospirando appena. Noto come Josh osservi tutti da lontano con fare sospettoso, ma non posso fare altro che biasimarlo. Una stretta allo stomaco mi fa salire un piccolo conato di vomito non appena penso al fatto che Mark non sia qui con noi: avrebbe amato vedermi finalmente felice e sono sicura che sarebbe stato in grado di sciogliere sia il suo fratellone, sia un cuore di ghiaccio come Lima. Mi manca davvero molto, ogni tanto ho delle violente crisi di panico ripensando a lui, sommate a quelle a causa della mia infanzia turbolenta, ma la gestiamo: Will riesce bene a capire il momento in cui sto per cedere e mi aiuta sempre molto, anche grazie a dei consigli molto efficaci di Penny. Proprio lei sta parlando con Akari nel bel mezzo della stanza ed entrambe mi sembrano rilassate e felici: dopo la morte di Mark è capitato raramente di vederle così sorridenti.
Sono tutti ben vestiti e non posso fare altro che gonfiarmi d'orgoglio osservando come la nostra casa sia venuta bella. Già, proprio così, io e Will abbiamo costruito casa e abbiamo deciso di iniziare a convivere: per seppellire le vecchie asce di guerra abbiamo deciso di mettere le fondamenta proprio sulle ceneri del mio ex quartiere generale e devo ammettere che questa scelta ha subito stupito tutti i nostri amici e parenti, ma non potevamo essere più convinti di così.
L'edificio si articola su due piani più un'insieme di stanze sotto terra. Al pian terreno è presente il salotto dove ci troviamo adesso, una cucina, un bagno e un grande terrazzo che ha la vista sull'immenso campo che ci si pone davanti, al primo piano invece ci sono la palestra, la stanza con i rifornimenti di armi e una spa per rilassarsi dopo l'allenamento, e infine, la parte più intima e semplice di tutto l'edificio, nonchè la mia preferita.
All'ultimo piano, oltre all'immenso terrazzo che si affaccia sui campi vicino Boston, ci sono le camere da letto e i bagni; quando iniziammo la progettazione, infatti, decisi di mettere nel progetto una seconda palestra, oltre la camera matrimoniale, così da poter avere più alternative per l'allenamento, ma a casa completata per me c'è stata una bellissima sorpresa: quattro camere da letto, compresa la nostra: ricordo sempre la risposta di William quando gli chiesi, indignata, spiegazioni

-Non penserai mica che io non voglia avere figli con te, vero, biondina?-

Quella risposta mi scaldò completamente il cuore e da allora, ogni volta che passo davanti a quelle tre piccole camerette, sorrido commossa al pensiero di tre piccole pesti dai capelli biondi di mamma e dagli occhioni verdi di papà