Dea

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Will's pov
È passato qualche giorno dall'ultima crisi di Ethan e le acque sembrano essersi calmate un po', o meglio, mio fratello si è chiuso in camera sua ed è uscito solamente per usare i sanitari: una persona comune si allarmerebbe con tale comportamento ma io, conoscendo benissimo il suo disturbo, so che tra qualche giorno gli passerà. Cosa faccia in quella stanza? Non ne ho la più pallida idea: l'ultima volta che ho provato a entrarci mi ha tirato una cornice in vetro a dosso, dritta dritta in faccia.
Con Eveline invece non c'è più stato un grande scambio di battute, anche perchè, con Josh e Paulo che ci hanno chiamato molto frequentemente, gli allenamenti e la palestra, non abbiamo avuto molto tempo
-Devi ricordarti le regole del contratto: se dovessero fare qualche cazzata chiamaci immediatamente-
Ah già, è anche tornato Lima, che gran botta di culo, vero?
-Si, lo so, fratello. Evita di continuare a stressarmi, ok?-
Rispondo arrotolando le maniche della camicia sugli avambracci. Stasera è la grande notte: ci sarà l'incontro con Cameron Davis nel bordello di lusso di Boston e, per il grande evento, ho tirato fuori il completo buono di Armani; a Lima piace molto indossarlo, penso che lo faccia sentire un gran figo. Mio padre ce ne comprò quattro uguali poco prima della sua morte e, fortunatamente, mi entra ancora: odio vestirmi così agghindato, a mio fratello maggiore, devo ammetterlo, stanno da dio certe cose da figlio di papà, io sembro solo un grandissimo coglione con un grandissimo cognome sui vestiti
-Qualsiasi cosa ti dicano... tu... non fidarti di loro, ok?-
Mi volto verso Lima alzando un sopracciglio: si è fermato di spalle sulla soglia della porta e credo che sia la prima volta che lo sento indugiare. Una fitta di sospetto mi inonda mentre continuo a fissargli la schiena esile ma definita, perfettamente fasciata dalla camicia bianca che contrasta con i capelli corvini.
Sono consapevole che siano i due amici di Eve le persone a cui si riferisce e immediatamente ripenso a quello che, tutt'oggi, per noi rimane un mistero: il motivo per cui lui abbia deciso di risparmiare la vita della biondina; come sempre, però, non faccio in tempo a chiedere nulla che lui se n'è già andato.
Con ancora mille dubbi in testa, finisco di sistemarmi e scendo a passo svelto nel cortile per andare verso il brasiliano e il russo che mi stanno aspettando: appena chiudo il portone, però, vedo qualcosa che riesce a farmi mozzare il respiro.
Se non mi sentissi il cazzo farsi sempre più gonfio e pesante a questa vista, confermandomi di essere vivo, vegeto e ancora su questa Terra, penserei di essere morto sul colpo e di avere davanti la personificazione dell'unico dio che vorrei venerare, a cui mi inginocchierei e darei la mia piena devozione.
O dovrei dire dea
-Chiudi la bocca, cabròn-
Esordisce Paulo. Lo sento, ma non lo ascolto.
Con lo sguardo percorro lentamente il corpo di Eveline e,ad ogni centimetro che passo, mi sento morire sempre di più: i graziosi piedini sono racchiusi in dei sandali bianchi alla schiava con i tacchi a spillo, adornati da Swarovski dorati, e poi, continuando con la mia ispezione, arrivo al punto focale del mio desiderio carnale, un vestito di raso color crema. È morbido sui polpacci e rivela le gambe abbronzate e toniche con due profondi spacchi sulle cosce, ma è estremamente attillato nella parte superiore del corpo: i fianchi sono completamente fasciati e messi in risalto dal tessuto chiaro, la vita sottile è ancora più segnata, la schiena è scoperta fino alle sue stracazzo di fossette di venere e il suo meraviglioso seno è talmente compresso che sembra scoppiare.
Come il mio cazzo in questo momento.
Salendo ancora incrocio delle labbra dipinte di rosso, un colore lucido e talmente reale da sembrare sangue sulla bocca di una predatrice, e due occhi da gatta, evidenziati da una sfumatura nera che ne mette in risalto il colore mozzafiato. I capelli biondissimi sono stati abboccolati, a differenza del suo solito liscio naturale, sulle punte, conferendo a Eveline un aspetto divino
-Beh, buonasera a tutti-
Esordisco con una improvvisa gola secca porgendo la mano, prima a Paulo, che titubante me la stringe, e poi a Josh
-Non hai il diritto di guardarla così-
Sibila con un accento russo appena marcato guardando, con la coda dell'occhio, Eve
-E non toccarmi, assassino-
Sul giardino cala il silenzio e istintivame ritraggo la mano lanciando un'occhiataccia all'uomo davanti a me; i suoi occhi scuri sembrano volermi sventrare e la cicatrice che gli squarta il volto pare confermare questa ipotesi. Sento la biondina smuoversi e avvicinarsi all'amico mentre contraggo la mascella e preparo i muscoli del corpo a ricevere un colpo ben assestato
-Non mi sembra che la tua fedina penale sia intatta, Moore-
Sibilo guardandolo dal basso: nonostante il mio abbondante metro e novanta, questo bestione riesce a superarmi sia in altezza sia in muscolatura
-Ho strappato le budella a qualche figlio di puttana, ma non ho mai messo le mani su qualche innocente-
Rabbrividisco perchè sono consapevole, data la lettura degli atti, delle torture che quest'uomo ha inflitto a grandi pezzi grossi nell'ambito imprenditoriale
-Continua a ripetertelo-
Sentenzio squadrandolo con schifo e disprezzo; proprio quando lo vedo muovere un passo verso di me, una testolina molto più in basso delle nostre, si mette in mezzo
-Non siamo qui per ammazzarci-
Dice con voce decisa ma occhi titubanti Eveline per poi, sperando forse di risollevare la situazione, cambiare argomento
-Paulo, dicci il piano-
La mia dea. La mia dea del sesso, della violenza, dell'odio, della giustizia. Il capo dell'Olimpo. La madre di tutte le cose belle. La genitrice della distruzione. La mia donna. Lei ancora non lo sa, ma è la mia cazzo di donna. Una bestia che si mette in mezzo a due uomini molto più grossi di lei, con le sue labbra gonfie dipinte di rosso e gli occhi da cerbiatta fatti però di veleno liquido
-Entrati nel locale troverete sicuramente Cameron ad aspettarvi: lo abbiamo informato del tuo arrivo. Ti porterà sicuramente nella vostra solita stanza...-
Nella vostra solita stanza? Di che cazzo stanno parlando?
-...lì gli dirai le cose come stanno e pagherai il prezzo che ti chiederà. Se pretende troppo, ti confronterai prima con noi e poi gli darai una risposta.
Avrete entrambi due minuscoli auricolari: vi faranno perquisire all'entrata ma non dovreste avere nessun tipo di problema. Da lì noi sentiremo tutto ciò che sentirete voi e potremo metterci direttamente in contatto, comunicandovi qualsiasi cosa in caso di necessità-
Conclude il ragazzo porgendoci due minuscole cimici che, dopo una breve ispezione, sia io che Eve ci infiliamo prontamente nelle orecchie. Tutto ovviamente sotto lo sguardo attento di Josh
-Ok, bene-
Risponde la ragazza lanciandomi uno sguardo indecifrabile: fremo davanti ai suoi occhi che, in modo fugace, scrutano il mio fisico affascinati
-Se è tutto chiaro potete andare-
Conclude il brasiliano mentre l'omone accanto a lui continua a guardarmi in cagnesco. Come biasimarlo, dovrei aver ucciso suo fratello.
La biondina annuisce in maniera decisa e abbraccia, per un tempo troppo prolungato per i miei gusti, i due ragazzi: non posso non notare come gli occhi di Paulo brillino di una luce tutta loro non appena tocca l'amica mentre un velo di commozione si fa strada tra di loro. Inutile dire che l'altro non versa una singola lacrima, eppure vedo lentamente sparire il bruto che mi ha parlato qualche minuto fa e al suo posto compare un uomo adulto e protettivo, figlio di una società sbagliata, che cerca di proteggere le ultime persone che gli sono rimaste.
Improvvisamente un senso di colpa lancinante mi attanaglia lo stomaco ma provo a non pensarci: Josh nella sua vita ha ucciso migliaia di persone, forse la morte di suo fratello Mark può considerarsi la vendetta per tutte le anime che si è preso nel corso degli anni.
Una vampata di cocco e vaniglia mi fa riprendere dal torpore e, facendo un cenno con il capo ai nostri visitatori, conduco la biondina alla mia macchina: nonostante lei cerchi di non darmi soddisfazione noto come le sue palpebre si sono spalancate alla vista del mio bolide. Penso che potrei morire qui, sopra alla mia Bugatti mistral, nera, lucida e seducente come un felino, con la faccia in mezzo alle cosce di questo diavolo dall'aspetto angelico con occhi azzurri
-Non male, vero?-
Non riesco a non cercare in qualche maniera di sfiorarla: ogni parte di lei sembra chiamarmi, ogni lembo di pelle scoperta è acqua per la mia bocca assetata; vorrei prenderla qui, adesso, davanti ai suoi amichetti che la guardano mentre lei invoca il mio nome al posto di quello di Dio
-Viziato del cazzo-
Sputa lei con uno sguardo complice ma lussurioso: se solo sapesse quanto io mi sia pentito di aver risposto alle telefonata di Josh quel pomeriggio, se solo sapesse in quanti modi l'avrei voluta fottere...
Istintivamente mi avvicino a lei e, mentre camminiamo verso la macchina, le sussurro all'orecchio
-Hai ragione, piccola Eveline, ottengo sempre quel che voglio. D'altra parte desideravo conoscere il tuo sapore dal primo momento in cui ti ho vista e alla fine sei finita con lo strusciarti sulle mie labbra-
La sento sobbalzare appena e, mentre sto pregustando il sapore della sua sconfitta e della sua eccitazione, è lei a darmi il copro di grazia
-Beh anche Reddie ha ammesso di avermi voluta dal primo sguardo, magari stasera te la presenterò-
Esordisce dandomi un'occhiata languida. Chi cazzo è questa Reddie? E sopratutto, Eveline è andata con delle donne?
Il cazzo inizia a farmi male da quanto pressa nella patta e, da come la biondina mi fissa il cavallo dei pantaloni, deve averlo notato anche lei
-Tu hai fatto...cosa?-
Lei ridacchia vedendomi sconvolto, ma non sa quanto la mia voglia di piegarla a novanta sul cruscotto della mia Bugatti stia salendo alle stelle
-Oh beh, il Lunatic è un locale un po' particolare dove ho passato delle nottate molto intense. Quando lo vedrai, capirai-
Porca puttana, ci vedo nero e ho le palle che sembrano per esplodere.
cercando di riprendermi le rivolgo un sorriso che non nasconde assolutamente le mie intenzioni con lei e, con un mezzo inchino, le apro la portiera della macchina
-Si accomodi, madame-

Skull        (Dormer's series #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora