Conferenza

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Will's pov
Le gambe mi cedono immediatamente a quella vista e, di botto, cado in ginocchio a peso morto sul pavimento. Ethan alza lentamente il volume della tv e, gradualmente, la cucina inizia a riempirsi di voci e suoni di macchine fotografiche
-Innanzitutto compliment, signorina Sergeant-
Dice un giornalista non ripreso in camera e lei, di risposta, gli rivolge un caloroso sorriso. Lo stomaco mi si ribalta completamente a quella vista e non trovo neanche le forze per iniziare a piangere, urlare o gioire: no, mi limito a fissarla con il fiato corto e il cuore in fibrillazione.
È più bella di come l'avevo sognata in queste settimane, molto di più: è vestita con un tailleur bianco freddo, che riprende i colori dei suoi capelli, con una camicetta di un azzurro simile a quello dei suoi occhi. La ispeziono in tutte le direzioni, dalla tv, cercando qualsiasi segno di ferita, eppure, sembra completamente integra, felice e radiosa
-Grazie mille-
Si limita a rispondere lei regalando un sorriso mozzafiato a tutti i giornalisti che le stanno scattando foto a raffica
-Le sue intenzioni le abbiamo già sentite in campagna elettorale e dobbiamo ammettere che, nonostante la sua prolungata assenza, le preferenze non hanno fatto che aumentare nel corso del tempo. Come si può spiegare tutto ciò?-
Inumidendosi appena il labbro inferiore, con un movimento che mi avrebbe messo in ginocchio, se non fossi collassato al suolo, risponde cauta
-Devo tutto ai miei collaboratori che mi hanno sostituito durante la malattia, in particolare vorrei ringraziare Paulo Barbosa, un amico da una vita che ha preso il mio posto a tutte le conferenze, e Cameron Davis, una persona molto speciale che mi ha dato dei preziosi consigli, data la sua grande esperienza-
Cameron sapeva che lei era viva: tutti lo sapevano. Perché non io?
I respiri iniziano a farsi sempre più irregolari mentre gli occhi cominciano a pizzicare e ad annebbiarsi: come ha potuto lasciarmi credere che era morta? Come le può essere saltato in testa?
Con un gesto della mano, invita i due uomini a prendere posto accanto a lei e, proprio quando si allarga l'inquadratura, posso notare, poco dietro di Eveline, Josh e Chris: è impossibile non vedere l'enorme fasciatura che parte dal collo del primo e che prosegue sotto la maglietta. Che sia rimasto ferito durante l'esplosione?
Immediatamente i due, prima citati, prendono posto accanto a Eve, con due sorrisi raggianti sui volti; il primo a parlare è Paulo
-È stato un onore sostituire un'amica e una sorella in una cosa per lei così importante: sono estremamente grato dei risultati che sono stati raggiunti e altrettanto convinto che questa ragazza sarà la cosa migliore che questa città abbia mai avuto-
Il brasiliano indossa una camicia di lino bianca con dei pantaloni neri al di sotto: è molto sistemato con i capelli mossi sono perfettamente messi in piega e potrei giurare di vedere un filo di commozione nei suoi occhi
-Sono pienamente d'accordo con Paulo. Ho appoggiato da subito Eveline con la sua candidatura: nonostante la sua giovane età è una donna brillante, sveglia, intelligente e, sopratutto, buona. Sono più che certo che farà cose straordinarie per questa città e...-
Vestito con un completo nero, da cui si percepisce l'elevato valore anche in telecamera, Cameron si gira lentamente verso di lei e, guardandola negli occhi, conclude
-...sono estremamente fiero di te e della persona che sei-
Detto ciò, il loro abbraccio che fa impazzire i paparazzi, è messo in primo piano sulla tv.
Una rabbia mai provata prima mi invade e un senso improvviso di vuoto mi entra dentro fino alle ossa: non passa molto prima che delle lacrime silenziose inizino a scendere. Come ha potuto? Come ha potuto farmi questo?
Alzo lo sguardo e osservo il suo viso raggiante di nuovo rivolto alle telecamere: è così bella da togliere il fiato. I capelli sono elegantemente raccolti in una coda di cavallo alta e ben tirata, gli occhi appena truccati per allungarne la forma e le labbra di un colore nude lucido. Il resto del corpo, poco sotto al seno, è coperto da un mobiletto in legno su cui sono stati poggiati alcuni fogli, probabilmente dove ci sono risposte già preparate per le domande dei giornalisti.
-Va bene, forse dovremmo cambiare canale-
Esordisce di botto Ethan alzandosi dal tavolino, ma io non do segni di voler rispondere: riesco solamente a fissare la televisione a bocca aperta, con la gola secca e le lacrime che scendono incessantemente. Come ha potuto farlo?
-Lascia che guardi-
Esordisce Lima, inaspettatamente con tono meno tagliente del solito
-Credo che preferisca saperla single e viva che legata a lui e sotto terra-
Detto ciò, sapendo che nessuno ha mai voglia di contraddirlo, si limita ad alzare i tacchi, andandosi a rinchiudere non so dove in giro per la casa
-Sindaco di Boston a 24 anni, possiamo definirlo come un nuovo record?-
Chiede una donna con voce matura al di fuori dell'inquadratura
-Credetemi, sono solo la portavoce di un gruppo di persone che avranno, con me, il diritto e il dovere di essere a capo di questa città. Oltre alle persone già citate voglio veramente dare un ringraziamento con tutto il mio cuore a: Josh Moore, Chris Krueger, Joana Barbosa, Akari Yoon e Penny Jones. I miei amici da sempre e i pilastri di questa vittoria-
Un piccolo applauso invade la saletta dove si sta tenendo questa conferenza e la telecamera si sposta su tutto il gruppo al completo: eleganti, solari e sorridenti. Anche Joana non sembra presentare ferite dovute all'esplosione: come cazzo hanno fatto a sopravvivere?
-La ringrazio, sindaco per queste poche parole. Credo che ora sia giusto lasciarla festeggiare con i suoi amici-
Eveline sorride annuendo appena poco prima di avvicinarsi di nuovo con la bocca al microfono
-Io... vorrei fare un ringraziamento speciale anche a Diana, una donna che mi ha cambiato la vita...-
Diana... che si riferisca a Reddie? Penso che sia l'unica al di fuori della sua cerchia con cui ha qualche tipo di legame
-...e a Will...-
Queste parole vengono quasi sussurrate e, immediatamente, noto il velo opaco che si posa sui suoi occhi non appena le pronuncia. Il mio cuore sprofonda sempre di più nel sentire il mio nome uscire dalle sue labbra e credo di non essere mai stato così confuso, felice, arrabbiato e distrutto in una volta sola
-Vuole aggiungere altro?-
Eve scuote appena la testa cercando di ricacciare indietro le lacrime
-Solo questo-
Un applauso si scatena nella sala e, con i ringraziamenti di tutti i giornalisti, il telegiornale torna a trasmettere il presentatore in studio.
Tutto il mondo sembra crollarmi a dosso. Immediatamente Luke se ne va nel frigo a prendere qualcosa da bere, mentre Ethan si affianca lentamente a me, come se avesse paura di una mia improvvisa reazione
-Come ha potuto tenermi all'oscuro...-
Sussurro mentre il pavimento si riempie di piccole gocce che cadono dai miei occhi
-Andiamo-
Esordisce il mio gemello. Io, lentamente, mi giro sconvolto nella sua direzione
-Ti porto da lei, alzati-
Potrei giurare di avere un'infarto in corso al solo pensiero di poterla rivedere ma allo stesso tempo ho paura di sapere perché si sia comportata così
-Ti deve delle spiegazioni, fratello, a prescindere da tutto-
Ethan mi porge la sua mano per aiutarmi ad alzarmi dal pavimento ma, improvvisamente, ho una voglia matta di rimanere qui
-Lei è viva, non è questo quello che importa?-
Le sue parole, così mature, così calme, mi fanno venire il dubbio che qui, tra i due, non sia io quello non sano di mente. Guardo intensamente la sua mano e, improvvisamente, l'afferro con forza per aiutarmi ad alzarmi; sì, è quello che importa.

-Mi aspettavo che ti saresti presentato qui, dopo la sua uscita molto evitabile alla tv-
Joana se ne sta davanti all'edificio comunale con le braccia incrociate e non posso fare a meno di notare gli sguardi che continua a scambiarsi con mio fratello: che lo voglia uccidere, ringraziare per averla risparmiata, o altro, in questo momento, sinceramente, poco mi importa
-Ho bisogno di vederla. Ti prego-
Imploro guardando la porta che la ragazza brasiliana sbarra con il suo corpo. Porta da cui escono due testoline rosse
-William-
Sussurra Reddie lanciando un'occhiata a mio fratello
-Avremo dovuto ammazzarti quando ne abbiamo avuto l'occasione-
Sibila Penny, facendo capolinea da dietro la spalla dell'amica mulatta
-Stai zitta, puttana-
Sentendo il tono con cui Ethan ha risposto capisco che sta raggiungendo il suo limite. Prima che si possa accendere una qualsiasi altra discussione, gli chiedo, implorandolo con lo sguardo
-Puoi, per favore, aspettarmi in macchina?-
Dopo qualche secondo di attenta valutazione, passata a squadrare con astio proprio Joana, annuisce appena per poi allontanarsi con le mani in tasca
-Quello è il bruto che ha ammazzato Mark?-
Alla domanda di Penny, entrambe le altre due ragazze si pietrificano mentre cominciano a guardarmi con gli occhi sgranati. Cazzo, questo non è proprio il momento adatto per questi discorsi
-Reddie...-
Imploro, prima che lei mi corregga
-Diana-
Allora è lei la donna di cui parlava Eve, proprio come mi aspettavo
-Diana, ti prego, so che non credi che io abbia fatto qualcosa per ferirla. Ti scongiuro-
Mi correggo implorandola con occhi supplicanti. Lei ha sempre creduto in me e nelle mie buone intenzioni, dalla prima volta che mi ha visto ha subito capito i reali sentimenti che nutrivo per Eveline, ancora prima che lo facessi io
-Fatelo entrare-
Da dietro di me, Chris incombe come la più spietata delle bestie fa con la sua preda, eppure, sembra avere un tono di riguardo mentre dice tali parole. Il suo sguardo, severo ma allo stesso tempo con una punta di comprensione, mi fa davvero sperare che lui sia dalla mia parte, che sappia che non ho fatto nulla a Eveline e che non voglio altro se non stringerla ancora tra le braccia.
Lentamente, Joana si sposta appena, il giusto per rivelarmi la porta alle sue spalle: io non perdo tempo e, non appena mi si apre uno spiraglio, mi ci fiondo dentro a grandi passi. Proprio mentre entro nell'edificio sento, dietro di me, la voce della brasiliana farsi sempre più sottile
-Non dovevi venire qui, Will-
Pur non dando una vera e propria spiegazione alle sue parole, continuo ad avanzare con il cuore in gola
-William-
La voce di Paulo mi fa bloccare sul colpo e, non appena lo vedo guardarmi con occhi sgranati, gli parlo con la voce spezzata
-Ho bisogno di vederla-
È vestito come alla conferenza e devo ammettere che questi look gli dona, anche se adesso si è sbottonato e stropicciato un po' la camicia. Dopo qualche secondo di riflessione, perso a guardarmi, sospira appena mentre con il mento mi indica la stanza alla sua destra
-Non farti vedere più in giro-
Sibila per poi allontanarsi.
Neanche il tempo di fargli finire la frase che sono dentro la stanza.
Non appena un profumo di cocco e vaniglia mi invade le narici, posso dire di essere completamente fottuto. Così come Davis, che se ne sta fin troppo vicino ad Eveline, tanto da poterle prendere il viso allungando appena una mano: cazzo, lui sì che è proprio fottuto.
Quando mi vede sull'uscio della porta, Eve, spalanca le palpebre e le labbra le si schiudono appena: solo questo movimento è in grado di piegarmi a tal punto da smettere di sentire la terra sotto i piedi e di respirare. Lei è qui, davanti a me, viva e vegeta
-Will...-
La sua voce è poesia per le mie orecchie e, non appena la sento pronunciare il mio nome, credo di poter morire felice. Almeno fino a che non ricordo della sua assenza, dei giorni passati a voler morire, a piangere e a disperarmi per lei, lei che non mi ha neanche detto di essere sopravvissuta a quell'esplosione.
Come una furia vado verso Eve, le mani che mi tremano chiuse completamente a pugno, il cuore pesante e gli occhi pieni zeppi di lacrime. Mi fermo a pochi millimetri dal suo volto: in questo momento Davis può andare a farsi fottere, non mi interessa di lui; no, adesso siamo solo io ed Eveline in questa stanza, in tutto il mondo
-Come hai potuto-
Sussurro perdendomi nei suoi occhi, così limpidi e pieni di vita. Quante volte, in questi giorni, me li ero immaginati completamente carbonizzati, mentre implodevano su loro stessi durante l'esplosione della casa: al solo pensiero posso sentire la bile risalire dritto in gola
-Dormer...-
Con fare aggressivo, Cameron viene verso di me ma viene subito bloccato dalla mano di Eve che gli si posa sul petto. Dio, vorrei spaccargliela quella manina
-Puoi andare, Cam-
Non stacca lo sguardo da me mentre dice tali parole e giuro che sono in un limbo, funambolo in una corda ben tesa: da una parte c'è la rabbia che mi mangia vivo, dall'altra il solo desiderio di sentirla di nuovo mia, tra le mie braccia, tra le mie labbra e sotto di me. Il coglione fa per dire qualcosa ma Eveline gli lancia uno sguardo più loquace di mille parole
-Non farmelo ripetere-
Ringhia.
Cazzo, quanto mi è mancata questa donna.

Skull        (Dormer's series #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora