La scelta di Josh

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Eveline's pov
-Josh, non ucciderai nessuno di loro. Non te lo perdonerei mai-
Dico posando la pistola a terra con mani tremanti: dei grugniti di disapprovazione provengono dai compagni dietro di me, eppure cerco di ignorarli con tutta me stessa.
Prima di dirigermi verso una situazione potenzialmente mortale, mi volto lentamente con il mento verso Will: il suo petto nudo è coperto di piccole ustioni e tagli superficiali, il volto, il più bello su cui io abbia mai posato gli occhi, l'unico che è riuscito a farmi innamorare, è quasi irriconoscibile, talmente è gonfio. Il ragazzo, legato alla sedia, è cosparso di macchie si sangue, alcune secche, altre di un colore intenso e livido: con la bocca appena schiusa scende copiosa la saliva colorata di cremisi e gli occhi, anche se probabilmente tenuti aperti a fatica, mi guardano come se non esistesse nient'altro in questa stanza. Come se non fosse stato torturato per chissà quanto tempo, come se riuscisse solamente a respirare senza sputare sangue, come se, dopo tutto quello che ha passato, stia soffrendo per me, nel sapermi in questa situazione
-Eve, t-ti pr-rego-
La sua voce è così rotta e bassa, incrinata dal dolore, che il mio cuore si frantuma in miliardi di piccoli pezzi a sentirla: come siamo arrivati a questo punto? Quando il suo dolore ha iniziato a farmi più paura del mio? Vorrei uccidere Josh, in questo preciso istante per avergli fatto del male, radere il mondo in cenere per chiunque l'abbia fatto soffrire, me compresa, eppure, in qualche modo, comprendo mio fratello. Io conosco quella rabbia e quel vuoto che ti mangia dentro: so la sensazione che si prova quando si vorrebbe essere chiunque tranne sé stessi, quando perfino il tuo dolore ti sembra una cosa lontana anni luce, come se non fossi più in questo mondo.
Torno a girarmi verso il mio amico e mi avvicino con passo lento verso la sua pistola, le gambe che tremano e la speranza che Will possa sopravvivere, nel cuore. Paulo prova a sbarrarmi la strada ma gli basta un mio sguardo per fargli capire di non dovere intromettersi; no, questa è una cosa tra me e Josh
-Sappi che dovrai uccidermi se vorrai portare a termine i tuoi piani, fratello-
Inizio posizionando la mia fronte a pochi centimetri dalla sua arma, guardando dal basso il ragazzo che mi ha accudita per quasi tutta la mia vita
-Non ho intenzione di far morire altri innocenti, e so che neanche Mark avrebbe voluto-
Non appena pronuncio il suo nome, la presa del russo sulla sua arma si fa sempre più ferrea. A tale gesto cerco di trattenere un piccolo sussulto che mi ha fatto attanagliare le viscere e, dopo qualche secondo di pausa, continuo
-Non so chi, anni fa, ci ha mandato la segnalazione di questi 4 ragazzi, ma loro non erano colpevoli di nulla. Loro padre li aveva incastrati, e noi lo sapevamo: questa cosa ci ha fermati? Ovviamente no. Nella nostra bolla di convinzione di agire per il bene e per i più deboli, noi abbiamo sbagliato, e molto anche. Abbiamo mandato 4 ragazzi al macello e credimi, io li ho conosciuti, tutti loro sono stati rovinati dal nostro stesso errore.
William, che è quello che è riuscito a rimanere più stabile, la persona più buona in questo mondo, ha iniziato ad avere istinti omicidi e scatti di rabbia: quando l'ho conosciuto, aveva gli occhi vuoti.
Luke è stato mandato agli assistenti sociali e, cazzo, abbiamo visto i suoi fascicoli lì. è stato molestato da uomini che avevano il doppio se non il triplo della sua età, e, indovina, quando ha provato a parlarne, nessuno gli ha creduto. Si era legato a una ragazza che aveva conosciuto lì e l'hanno stuprata davanti a lui.
Lima è un cazzo di sadico adesso, eppure sai cosa ha fatto per proteggere i suoi fratelli. è stato massacrato di botte in prigione, ogni giorno, per tre anni: noi abbiamo tutti gli accessi video delle carceri, vedevamo cosa gli stavano facendo e non abbiamo mai detto nulla. è stato ricoverato d'urgenza due volte per le ferite riportate e il suo aggressore non è mai stato punito, anche per colpa nostra.
Ethan è quello che ha ucciso Mark, in un raptus della sua furia. Era solo un bambino ribelle quando suo padre l'ha cominciato ad aggredire, a picchiare come se fosse un animale: da ragazzo aveva già iniziato a mostrare i sintomi della sua malattia , eppure, ogni volta che provava a parlarne, veniva picchiato ancora, ancora e ancora. Si è provato a prendere la colpa per il suo gemello quando li hanno arrestati e, quando è arrivato in carcere, la sua salute mentale ha avuto il colpo finale. L'ho visto, Josh, vive perennemente fatto e quando non è drogato, ogni tanto, perde completamente il controllo. è questo che è successo con tuo...con nostro fratello.
Pensi che quelle guardie che io e Josh abbiamo ucciso al ballo non avessero famiglia? Pensi che non farebbero bene a vendicarsi? Probabilmente sì. Ma la vendetta non è la soluzione: uccidere la causa delle proprie sofferenze non farà che acuirle-
Prendo fiato e inizio ad urlare come una matta mentre delle grosse lacrime salate e calde mi colano su tutto il viso fino al collo
-...IO HO UCCISO MIO PADRE! LUI ERA UN ESSERE ORRIBILE E DEPLOREVOLE, EPPURE AMMAZZARLO E' STATA LA COSA PIU' SBAGLIATA CHE IO ABBIA MAI FATTO. CREDI CHE IO DEBBA ESSERE UCCISA PER QUESTO, JOSH?!-
-No-
Risponde il mio amico continuando a tenere salda l'arma ma con uno strano luccichio negli occhi
-LUI MI HA SPEZZATA IN TUTTI I MODI IN CUI UNA PERSONA PUO' ESSERE ROTTA, E LO STESSO ABBIAMO FATTO NOI CON QUESTI RAGAZZI. PERCHE', ALLORA, IO NON DEVO ESSERE PUNITA PER AVER AMMAZZATO LA PERSONA CHE MI HA ROVINATO LA VITA, E LORO SI?-
Non ho quasi più voce, eppure, non appena sento una replica provenire dalle spalle di Josh, mi metto ad ascoltare attentamente Penny che, sempre con l'arma in mano, si rivolge direttamente a me
-Perché Mark era uno di noi, e di certo non era solo colpa sua se loro sono andati in galera-
La osservo: i suoi ricci arancioni sono legati in una disordinata coda di cavallo, il viso contratto è ricoperto di lentiggini scure e i suoi occhi neri mi osservano con una cattiveria che non le ho mai visto a dosso
-Pensi che io non rimpianga ogni singolo giorno di essere sopravvissuta, Pen? Io prego ogni notte un Dio in cui neanche credo per fare in modo che scambi i nostri posti. Ogni volta che respiro, e mi ricordo che se posso ancora farlo è perché lui è morto, mi viene voglia di aprirmi in due lo sterno e strapparmi i polmoni a mani nude. Ogni volta che mi guardo allo specchio e vedo quella cicatrice mi chiedo perché Ethan non avesse sparato a me. Ogni volta che qualcuno lo nomina io vorrei morire. Ogni volta che lo penso ho un dolore così forte al petto che credo sempre di stare per passare a miglior vita...-
Sento dietro di me Will chiamare piano il mio nome, eppure lo ignoro riprendendo fiato
-...eppure non posso fare nulla per tornare indietro nel tempo e prendere il suo posto. Posso solo ringraziarlo, ora e per sempre, e fare in modo che la vita che tanto Mark ha voluto salvare, sia vissuta come avrebbe fatto lui-
Torno a guardare mio fratello, lì, immobile, con lo sguardo tormentato, il viso sfregiato, e le mani sempre più instabili su quell'arma
-Io mi sono innamorata di William, Josh, perché una persona gentile. Perché sa come ci si sente a essere marci dentro, quando la rabbia ti consuma, quando vivi solamente di odio e non pensi ad altro che alla vendetta. Non ho mai trovato nessuno che mi facesse sentire una persona normale come lui, che mi accettasse, che sapesse tutte le merdate che ho fatto nella vita senza scappare a gambe levate, che mi sorridesse con il cuore e che mandasse via tutte le ombre che mi porto sempre dietro.
Lui mi ha insegnato il perdono ed è riuscito ad amarmi quando neanche io lo facevo, quando volevo solamente morire per aver lasciato che mio fratello venisse ammazzato. Il mio cuore porta il suo nome adesso, e come Will è riuscito a superare tutto quello che abbiamo fatto passare a lui e i suoi fratelli, io, oggi e per sempre perdono tutte le cose che ha fatto, dall'inizio della sua vita ad ora, perché se lo merita e perché è fantastico-
Nella sala c'è il silenzio più totale interrotto solamente dai miei singhiozzi e dai respiri affannati di William
-...questa cosa che abbiamo potrebbe non durare, potremmo odiarci e mandarci a fanculo tra un paio di giorni, ma ora, adesso, se tu lo uccidi, ammazzi anche l'unica parte di me che sia mai stata viva-
Lentamente, lanciando un'ultima occhiata di sfuggita a Will, poggio la fronte sulla canna dell'arma, talmente gelida da farmi venire i brividi in tutto il corpo
-Se ritieni giusto punire qualcuno per l'omicidio di Mark, dovrai ammazzare me-
Sussurro.
In modo del tutto inaspettato un tonfo risuona in tutta la sala e, senza neanche vedere cosa lo abbia provocato, due braccia forti e massicce mi stringono alzandomi da terra, talmente forte da farmi completamente perdere il respiro.
Le lacrime che scorrono sulle mie guance non sono più di tristezza, bensì liberatorie, mentre ricambio l'abbraccio di mio fratello: il suo odore di tabacco e polvere d'asparo mi invade le narici e improvvisamente torno ad essere quella bambina di 7 anni che, in aereo, gli stava in collo perché aveva paura dell'altezza. Era proprio questo quello di cui avevo bisogno: sentirlo vicino a me, avere il suo perdono, sapere che non mi odia perché suo fratello si è fatto uccidere per me e che tra noi le cose non sono mai cambiate, mi rende la persona più felice del mondo.
Poche sono state le certezze che ho avuto nella vita, e sicuramente posso contarle sulle dita di una mano, ma questi pilastri erano tre e portano tutti i nomi dei tre uomini più importanti : Chris, Mark e Josh. Dopo che uno era crollato, la prospettiva che potesse farlo anche un altro poteva ribaltare tutto il mio mondo e distruggerlo completamente, ma sapere che invece se ne sta lì, immobile e forte, mi dà un senso di protezione e serenità che difficilmente le persone possono dire di aver sperimentato
-Scusami, bambina. Ho perso la testa-
Mi sussurra dolcemente tra i capelli mentre la sua presa sulla mia maglietta si fa sempre più ferrea, come se temesse di aver già fatto l'inevitabile e averci separati per sempre.
Sento i rumori di tutte le armi che si abbassano nella sala e qualche sospiro di sollievo giunge alle mie orecchie
-Ti prego, Josh, fallo curare-
Sussurro di rimando io con voce dolce poggiandogli la mano sulla nuca. Dopo qualche secondo mio fratello mi posa delicatamente a terra e, accarezzandomi appena il volto con l'indice, fa un cenno del capo a Penny
-Vai a medicarlo, per favore-
La rossa impallidisce e tirando appena fuori i denti, sibila
-Se tu hai perdonato, non significa che devo farlo anche io-
Dal silenzio in cui si era immerso per tutta la durata della discussione tra me e Josh, Chris emerge fulminando con lo sguardo la piccola e dolce, anche se in questo momento non si direbbe, Penny
-Tu vuoi contraddire noi?-
Il suo accento è sempre più marcato quando si arrabbia e, dopo qualche secondo di uno scambio di guardi, lei cede e si avvicina verso il corpo martoriato, oramai privo di conoscenza, di William
-Io venire con te, per vedere che non fa qualche cazzata-
Mentre portano il corpo di Will fuori io faccio per seguirli, ma Josh mi blocca afferrandomi per il braccio
-Non appena guarirà lo lasceremo andare. è una promessa, bambina. Va bene?-
Lo guardo con gli occhi dell'affetto mentre rivedo quel ragazzo, piccolo ma grande, che anni fa ci ha concesso la libertà. Uno dei sorrisi più dolci che io abbia mai dedicato mi fiorisce sulle labbra non appena rispondo
-Sì, va benissimo-

Skull        (Dormer's series #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora