...o forse no?

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Eveline's pov
Mi si stringe il cuore mentre, con passo lento, io e Will ci dirigiamo al punto stabilito. Gli accordi aggiornati sono questi: Luke, che è già sul posto, prenderà i soldi mentre Will aspetterà che lui si arrivato a casa e che abbia consegnato la valigetta agli altri fratelli; una volta avuta la certezza, via SMS, del successo del piano, ce ne andremo per la nostra strada.
Non so cosa sia successo ieri con William: il primo bacio con lui è stato qualcosa di completamente inaspettato e travolgente e, senza neanche rendercene conto, ci siamo addormentati ancora appiccicati sul mio letto. Mi ha chiesto di frequentarci e io non potrei essere più felice: certo, lo ammetto, mi spaventa un po' tutto questo, sopratutto ho paura di come reagiranno i miei amici, ma so che a loro andrà bene se capiranno il mio stato d'animo. Sicuramente Chris ha intuito qualcosa, l'altro giorno in macchina, eppure non mi ha detto nulla: non che mi stupisca, ha visto tutta la mia vita sgretolarsi più e più volte e, sono convinta, che vedermi combattere per qualcosa, o meglio, per qualcuno, lo abbia reso fiero di me.
Non appena ci avviciniamo al luogo prestabilito sento la gola inaridirsi e gli occhi iniziare a pizzicare: Dio, quanto vorrei che Will venisse con noi
-Stai tranquilla, piccola. Andrà tutto bene: domani, quando avrò finito gli allenamenti, avremo il nostro primo appuntamento ufficiale-
È proprio lui che, percependo il mio nervosismo, mi prende la mano mentre mi dice queste cose, per poi concludere il suo discorso con un sorriso da mozzare il fiato. Non ho mai veramente notato quanto la sua sia una bellezza eterea fino a questa mattina, quando mi sono risvegliata con il suo viso sudaticcio a qualche centimetro di distanza, con le labbra appena schiuse e i capelli tutti scompigliati. Non so quanto tempo sono stata a guardarlo, eppure sono rimasta alquanto delusa quando ha aperto un occhietto regalandomi un sorriso da furbone: il ragazzo si era riempito d'orgoglio, costatando che mi ero messa a fissarlo.
Inumidendomi il labbro inferiore con la lingua annuisco appena mentre distolgo lo sguardo da lui: Dio, sono davvero così spaventata che trovi un'altra donna, adesso che non mi avrà più attorno tutti i giorni? Ma come sono finita a cadere così in basso?
-Tu basta che mi prometti che non c'è nessun'altra. Fino ad ora sei ancora in tempo a dirmi la verità: se lo scoprirò da sola ucciderò sia te che lei-
Borbotto serrando la mascella, cosa che a lui fa evidentemente ridere, dato che sghignazza accarezzandomi il dorso della mano con il pollice tatuato.
Dio, quel teschio, sembra sempre guardarmi, come a dirmi che è stato fatto per me: che ero proprio io quella a cui era dedicato. Will non me lo ha mai detto apertamente, ma sospetto che una volta uscito di galera fossi la prima destinataria di quella cosa inquietante dipinta di nero. Certo, adesso le cose sono cambiate, e non nascondo che conferisce a Will, insieme allo scorpione sulla schiena, un non so che di sexy, però ogni tanto capita, qualche giorno, che io non abbia voglia di starlo a guardare particolarmente a lungo
-Dio, con tutte le cose che ho sofferto per averti, credi che rovinerei tutto andando con una qualsiasi che non ha nulla a vedere con te?-
Lo guardo male alzando appena un sopracciglio
-Sì-
Borbotto per poi tornare a guardare la strada
-Il mio piccolo pittbull-
Dice lui dandomi un delicato bacio sulla sommità della testa. Il suo calore mi inonda e mi dà il coraggio di affrontare tutto quello che ho davanti: ovvero la mia compagnia. Istintivamente gli lascio la mano prima che possano notare qualcosa e, quando i loro sguardi si posano su di noi, io sono tornata una donna distaccata a cui poco importa dell'uomo che ha accanto
-Bene, siete arrivati-
Dice Josh squadrandoci da capo a piedi. I miei amici indossano i soliti abiti da incontri lavorativi: cargo, anfibi e maglietta neri, ovviamente accompagnati da un bel mosaico di armi in bella vista. Al suo fianco, con i soliti occhi impassibili, Chris guarda dritto davanti a se senza neanche considerarci: davvero strano. Dietro di loro ci sono tutti gli altri: Paulo, serio che continua a fissare Luke, Joana, che mi lancia un sorrisetto rassicurante, Akari, ovviamente impassibile e in posizione di combattimento, e Penny, stranamente seria con un'espressione torbida
-Adesso potete darci i soldi-
Sentenzia Luke con tono quasi amichevole, spezzato nelle ultime due consonanti da un velo di paura. Come biasimarlo: i due giganti che ha davanti l'hanno fatta fare a dosso a persone molto più potenti e capaci di lui
-Prima il chip dal collo-
Risponde il moro alzando appena un sopracciglio. Cazzo, mi ero completamente dimenticata.
Immediatamente rivolgo uno sguardo terrorizzato a Will e, data la sua espressione completamente sconvolta, anche lui lo aveva rimosso.
Ricordo ancora il male atroce che provai quando me lo impiantarono: certo, ero sicuramente malnutrita e più debole, ma certi dolori non cambiano molto
-Io...no, Luke-
Lo guardo con occhi sgranati mentre si avvicina con uno strano dispositivo che non avevo mai visto. Percepisco la rigidità di William dai suoi bicipiti in tensione, eppure, come avevamo concordato, non si sbilancia troppo, o almeno ci prova
-Tranquilla, Eve. Non farà male come l'altra volta. È stato Paulo a darci questo per toglierla-
Mi dice il minore dei fratelli mentre cerco risposta con gli occhi da parte del mio amico. Lui annuisce lentamente e mi esorta, con lo sguardo, a stare tranquilla.
Io mi fido di lui.
Lentamente annuisco e sposto i capelli dalla nuca; chiudo gli occhi e trattengo il respiro mentre sento un piccolo scatto alle mie spalle: deve essere pronto per l'estrazione.
Un dolore rapido, ma molto intenso, si fa strada nel mio collo e le ginocchia per poco non rischiano di cedermi. Stringo così tanto i denti che temo di poterli rompere da un momento all'altro: menomale è già finito, probabilmente sarei svenuta se avesse continuato. Sento infine la morbidezza di un cerotto, di dimensioni notevoli ma non eccessive, proprio nel punto in cui il sangue ha iniziato a colare lentamente. Solo adesso ritorno a respirare
-Fatto-
Mi dice Luke rimettendomi i capelli a posto. Tale gesto non è passato di certo inosservato al fratellone che, con una sola occhiataccia, lo rimette in riga
-Bene. Scriverai un messaggio a William quando sarai arrivato, illeso, in casa con i soldi-
Decreta Josh con una faccia ancora più tetra del solito: certo, probabilmente quella mostruosa cicatrice che gli attraversa la faccia non è d'aiuto, eppure c'è qualcosa che non va. Ne sono sicura
-Ok, va bene-
Risponde il ragazzo dai capelli corvini, avvicinandosi appena e porgendo la mano per afferrare la valigetta con i soldi.
Non penso di essere mai stata così in ansia fino ad ora: perché adesso, oltre a me, devo anche preoccuparmi anche per Will? Ma chi me lo ha fatto fare?.
Nessuno proferisce parola mentre, il gigante russo passa una ventiquattr'ore al più piccolo dei Dormer: solamente dopo lui si rivolge a suo fratello maggiore
-Farò il più in fretta possibile-
Negli occhi smeraldi di William splende una luce accecante di affetto e, con un piccolo colpo sulla nuca, non gli dice nulla prima che si avvii verso la loro abitazione. Lo seguo con lo sguardo finché non diventa un piccolo puntino davanti ai grandi edifici di Boston, prima di tornare a portare attenzione agli altri.
Quando realizzo tutto ciò che sta accadendo, è già troppo tardi.
Non appena mi giro vedo solo Chris e Joana a guardarmi con occhi tristi e, quando mi volto a guardare Will, sta venendo strangolato da Josh. Un urlo mi muore in gola mentre corro nella loro direzione, ma è troppo tardi: un dolore acuto mi pervade la testa e riesco appena a vedere la faccia del ragazzo diventare livida, prima di perdere completamente i sensi.

Skull        (Dormer's series #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora