Dico Davvero

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Will's Pov
Inspiro profondamente mentre lascio che la musica mi fluisca nelle vene: devo mantenere i nervi saldi per il piano e per Eve. Anche se prova a non farlo notare ha i nervi a fior di pelle e, per quel che posso, voglio aiutarla e fornirle il massimo supporto possibile.
La guardo e non riesco a fare a meno di pensare che, Dio, è bellissima stasera: sembra una principessa; tutte le altre donne vengono completamente eclissate dalla sua presenza, sono delle piccole stelle insignificanti mentre lei domina il cielo notturno come la Luna.
Odio vederla qui, odio pensarla nervosa o solamente infastidita a causa nostra: in questo momento lascerei stare tutto il patrimonio che mi spetta e la vita di agi che potrei condurre solamente per vederla sorridere. Voglio rivedere il suo volto luminoso come mentre eravamo a letto o quando ha ritrovato le sue cagnette: solo una volta, e sarei veramente felice, senza nessun rimpianto.
Sospiro frustrato, consapevole di dover passare questa nottataccia, mentre mi passo una mano tra i capelli coperti di gel; quella rossa mi ha davvero rifatto i connotati stasera: a causa sua è dell'inizio del ballo che sento la faccia pizzicare e il trucco, che copre i tatuaggi, seccarmi terribilmente la pelle. Mi sistemo il colletto della camicia che è improvvisamente troppo umido e stretto e, senza pensarci troppo, afferro la mano di Eveline
-Andiamo a ballare-
Dico in modo secco e forse in un tono troppo rude. A lei non sembra importare e, con mia grande sorpresa, vedo sbocciarle dalle labbra un timido sorriso mentre ricambia la stretta della mia mano, come a volermi dare forza, a rassicurarmi. Stimo come sia proprio Eve, tra tutti noi, a tranquillizzarmi: rischia di essere beccata a truffare uno degli uomini più potenti del pianeta ed eppure ha la faccia tosta di essere lei quella forte della situazione. Che donna magnifica
-Non credo sia il caso-
Rischio seriamente un collasso del sistema nervoso centrale non appena sento la voce di Davis rimbombarmi nelle orecchie: il suo tono graffiato e basso non fa altro che acuire l'impellente sensazione di fastidio che mi provoca e, proprio per questo, probabilmente in modo totalmente irresponsabile e poco consono, mi giro di scatto verso di lui stringendogli con molta enfasi la spalla destra
-Se non la finisci di blaterare, Davis, stasera la copertura perfetta per farla entrare nell'ufficio di Garcia, sarà un bell'omicidio. Attento-
Sento Eveline stringere appena la mia mano libera, ma non riesco a preoccuparmene in questo momento: sono troppo preso a guardare Cameron dritto negli occhi per fargli capire a pieno il concetto. No, non sto scherzando, per come sono incazzato e nervoso adesso potrei davvero attentare alla sua vita e, devo ammettere, che non mi dispiacerebbe affatto sfogare un po' di rabbia repressa su di lui
-Finitela. Decido io con chi voglio ballare, razza di idioti. Muoviti, William-
Esordisce la biondina e, senza aspettare una risposta da parte di entrambi, mi trascina nel centro della pista da ballo
-Siete proprio due testoni-
Borbotta mentre allunga a pieno le braccia per posarle sulle mie spalle: io, dal canto mio, le agevolo il movimento piegandomi appena verso di lei
-Quel coglione-
Rispondo posando le mani sui suoi fianchi formosi: senza alcuna esitazione iniziamo a ballare delicatamente ed io non riesco a toglierle gli occhi di dosso
-Non parlare male di tuo cognato-
Mi rimprovera Eveline con un'espressione che fa intendere una grandissima presa di culo. Le labbra lucide sono appena incurvate nel tentativo di trattenere un sorriso, gli occhi mi fissano pungenti e cangianti di ironia e i seni, i suoi fantastici seni, si alzano e si abbassano in continuazione, probabilmente a causa dell'euforia. Sembrano esplodere in questo piccolo vestitino da fata, paiono urlare il mio nome a gran voce mentre non riesco a togliere loro gli occhi di dosso: non sono ancora riuscito a togliermi l'immagine di Eveline che mi cavalca senza sosta, completamente nuda e presa dall'eccitazione, poco prima di venirmi su tutto l'addome. Dio, se ci penso mi sembra ancora di sentire il suo orgasmo caldo nella zona inguinale
-Oh non hai idea di quanta voglia io abbia di scopare mia sorella in questo momento-
Sussurro vicino al suo lobo sentendola rabbrividire accanto al tocco delle mie labbra. Delicatamente, allontanandomi dal suo volto, le prendo il mento tra il pollice e l'indice e sorrido appena adocchiando il tenero rossore che le colora le guance
-Perchè il teschio?-
Sussurra fissandomi la mano, apparentemente completamente spoglia, invece coperta di correttori e fondotinta. Ci metto qualche secondo a realizzare e, dopo aver capito la sua domanda, riposiziono la mia mano sul suo fianco
-Oh, me lo sono fatto appena uscito di prigione-
Replico a disagio non sapendo effettivamente se continuare: sono consapevole che Eve sarà l'ultima persona a giudicarmi e so che non mi forzerà mai a raccontare qualcosa che non mi sento di dire, eppure voglio davvero aprirmi con lei. Qualche tempo fa non ha esitato a informarmi riguardo agli orrori della sua infanzia e, per quanto le mie questioni possano sembrare irrilevanti in confronto alle sue, voglio ricambiare il favore
-Ero pieno di rancore e mi sono fatto questo tatuaggio facendomi un regalo. Un piccolo regalo che concedevo alla rabbia che in quel periodo mi mangiava vivo. Mi sono concesso di darmi il permesso ad uccidere una persona, una sola in tutta la mia vita: non avrebbe avuto importanza quanti esseri schifosi e meritevoli di morire avrei incontrato, io sarei stato responsabile di uno e un solo omicidio-
Eveline non replica e con sguardo attento, completamente esente da qualsiasi tipo di pregiudizio , se ne sta semplicemente ad ascoltarmi seguendo con gli occhi ogni minimo movimento delle mie labbra. Deglutisco a vuoto mentre un forte imbarazzo misto a disagio si fa strada dentro di me
-Voleva essere una sorta di argine con cui frenare il mio rancore: avrei potuto essere un mostro, quello che giorno dopo giorno sentivo crescere dentro di me, ma una sola volta nella vita e poi basta-
Ancora lei non accenna a voler rispondere e incomincio ad essere veramente nervoso
-Io... non vado fiero di questi miei pensieri e...-
-Hai già deciso?-
Spalanco gli occhi e deglutisco a fatica quando la sento aprire bocca
-Io... in realtà...-
-Hai già deciso chi uccidere?-
Batto in continuazione le palpebre, credendo veramente di avere un qualche tipo di allucinazione, mentre lei continua a fissarmi muovendo in modo armonioso il corpo accompagnato dalla musica. Sarei tentato di risponderle che vorrei strappare la vita dal corpo di Davis pezzo dopo pezzo, urla dopo urla, ma la verità è che io non ho alcuna intenzione di ammazzarlo: onestamente sapere che lui è andato a letto con Eveline in passato mi provoca un leggero fastidio, niente di più; d'altro canto anche io mi sono fatto molte donne prima di lei. Non è importante il numero di uomini che mi ha preceduto, ma quelli che verranno dopo di me: e, credetemi, sono sicuro che sarà pari a zero.
Con il passare degli anni ho imparato a incanalare la rabbia che mi divorava dentro e a sfruttarla in qualcosa che per me ha sempre significato tutto: l'hockey, lo sport che amo e che mi ha offerto una via d'uscita dal periodo più brutto della mia vita. Da quando ho ricominciato a giocare, quello stupido tatuaggio mi ha solamente ricordato di non tornare mai più ad essere il mostro che ero diventato: da molto oramai non lo vedo più con la stessa ottica di quando me lo feci
-Non voglio ammazzare nessuno, biondina-
Le rispondo incurvando appena le labbra alla vista della prepotente delusione che le di dipinge in volto
-Non volevi uccidermi quando mi hai vista per la prima volta?-
I nostri piedi vanno in automatico e la sintonia che dimostriamo sulla pista da ballo attira qualche occhio indiscreto: che io da piccolo fossi stato costretto da mio padre a frequentare eventi del genere credo che sia scontato, ma Eveline è di una grazia disarmante, di un'eleganza sopraffina di cui non l'avrei mai creduta capace, di una bellezza ta togliere il fiato. Amo il fatto che questa bellissima donna, che tutti guardano con sguardi sognanti o addirittura equivoci, che probabilmente invidiano o sognano di portarsi a letto, sarebbe capace di tagliare a tutti loro la gola senza la minima esitazione, fare il bagno nel loro sangue e sbarazzarsi dei loro corpi senza farli mai più trovare
-Nel mio profondo no, anche se la tentazione era molto alta-
Lei sbuffa e alza appena gli occhi al cielo
-Come sei banale, Dormer: io avrei voluto sventrarti ogni volta che mi toccavi-
Reprimo una risatina e  la faccio girare su se stessa poco prima di fermarla facendola adagiare sul mio petto: abbasso il mento nella sua direzione e, con i nasi che quasi si sfiorano, le sussurro sulla pelle morbida
-Oh, lo so bene-
Il sorrisetto complice che le si dipinge sulle labbra fa impennare il mio uccello,che fino a poco prima era stato a riposo, e nella mia testa la maledico per questo
-Chi lo sa, magari quel teschio sarà proprio per me. Per quando ammetterai che tutta questa è una menzogna e mi ucciderai-
Replica alzando appena le spalle. Potrei quasi credere che sia ironica ma i suoi occhi mi dicono tutt'altro: lei pensa davvero che io la stia ingannando? Immagina che la stia usando per attirarla e ucciderla quando più mi aggrada? Rimango per qualche secondo spiazzato dalle sue parole ed Eve si limita a fissarmi mentre continuiamo a volteggiare nel bel mezzo dal salone di Garcia
-Eveline, guardami negli occhi-
Le ordino e lei, con sguardo titubante, esegue
-Tutto questo è reale. Io sono reale. Noi siamo reali-
Non sentendo alcuna risposta dall'altra parte, continuo
-Non ti sto ingannando: tutto quello che è successo tra noi ha sconvolto te quanto me. Non ti farei mai più del male, nè fisico, nè mentale-
La vedo inumidirsi appena il labbro inferiore con la lingua in rigoroso silenzio
-Tu mi piaci, testolina bionda, dico davvero. Se mi comporto così è perchè... con te sento qualcosa che non ho mai provato prima-
Temo di aver esagerato a causa dalla sua espressione sconvolta e da come ritrae di scatto le braccia dalle mie spalle. Ho detto troppo? L'ho spaventata con i miei sentimenti?
-Eveline io...non volevo..-
Ho il cuore a mille e credo di essere completamente paonazzo: ma che cazzo mi è preso? Perchè le ho detto quelle cose?
Un rumore stridente mi invade le orecchie e poco dopo la voce di Paulo interrompe i nostri discorsi
Eveline, avviati verso la scala di sinistra, sta arrivando l'assistente di Garcia
Lei annuisce appena e, come se scottassi, di distacca immediatamente da me e mi rivolge le spalle senza alcuna spiegazione
-Eve..-
Fa per andarsene ma, poco dopo, ritorna a guardarmi in faccia con uno strano luccichio negli occhi
-Anche tu mi piaci, Dormer, dico davvero-
E, con un sorriso per cui ucciderei, se ne va, lasciandomi come un povero idiota da solo in mezzo alla pista da ballo, dopo aver sentito il mio cuore battere come mai aveva fatto.
Cazzo, questa donna mi si è appena dichiarata, non posso lasciare che, per fare un favore alla mia famiglia, si faccia scopare da un altro.

Skull        (Dormer's series #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora