Pov Vinnie
Purtroppo la mia famiglia era già tornata a Seattle, li avrei rivisti sicuramente durante le vacanze natalizie.
Per quanto riguarda Chloe, tutti avevano sentito la nostra discussione, mi ero pentito immediatamente di ciò che le avevo detto ma ero troppo orgoglioso e paranoico per scusarmi con lei.L'avevo ferita molto, sapevo già quanto soffrisse di nascosto perché non avevo ricambiato il suo primo "ti amo" quella notte in spiaggia, non perché non l'amassi davvero ma perché non ero ancora pronto ad ammettere ad alta voce ciò che provavo per lei poiché in passato ero stato molto vulnerabile davanti alle donne.
A dire la verità non facevo altro che pensare a lei, alle cattiverie che le avevo detto e a come l'avessi mancata di rispetto ma ormai non potevo più tornare indietro, o almeno non subito, e me ne sarei fatto una ragione.
«Andiamo?» dissi a Jett e Jack, presi il mazzetto di chiavi della BMW e cliccai sul telecomando per sbloccare le portiere, quella sera avrei fatto in modo di alleviare il dolore che mi provocava Chloe.
«Dove state andando?» domandò Jordan, seduto sul divano dell'officina, mentre aveva Maddy sulle gambe.
Passai dinnanzi alla mia auto ancora graffiata ma con il paraurti riparato e feci cenno a Jett, non ci mise molto a capire che il giorno seguente avremmo dovuto utilizzare il Polish auto e quello lucidante per rimediare ai graffi.
«Allo STATION1640.» Citai il Nightclub più frequentato di Los Angeles e salii al posto del guidatore.
«Scusami se non ti abbiamo invitato, amico, ma credevamo che Maddy non potesse essere molto d'accordo.»
Jack gli diede una pacca sulla spalla scherzosa e poi salii nei sedili posteriori dell'auto. Jordan in risposta ci fece un medio che fece ridacchiare la sua ragazza. «Divertitevi, coglioni.» disse in cenno di saluto, mentre mettevo in moto e uscivo sulla strada.
L'insegna a neon rosso fuoco illuminava il quartiere buio ed isolato in cui era posizionato il locale. All'interno c'era un'atmosfera soffusa, le poltrone in pelle erano situate intorno a dei tavoli rotondi, le cameriere indossavano divise volgari che lasciavano scoperti la maggior parte dei loro corpi, e il piano bar intratteneva con musica soft e drink prima dello spettacolo delle ballerine, che sarebbe iniziato tra poco sul palco davanti ai nostri occhi.
Una volta seduti al nostro tavolo, vidi Jett sparire con Charlotte, la ragazza che dopo la corsa automobilistica le aveva dato il suo numero. Diedi una gomitata a Jack al mio fianco, gli scappò una risata quando anche lui vide come la puttanella aveva messo la lingua in gola a Jett mentre lo trascinava nel bagno.
«Cosa vi porto ragazzi?» disse una delle cameriere. La mia attenzione cadde su di lei e sull'intimo rosa cipria facente parte dell'uniforme da lavoro. Le gambe erano lunghe, la pancia piatta e il seno prosperoso, feci fatica a guardarla negli occhi ma distolsi lo sguardo quando mi venne in mente Chloe, non sarebbe stata sicuramente felice se avesse saputo come avevo guardato un'altra donna.
«Jack! Tu che prendi?» dissi di punto in bianco quando mi accorsi che si era imbambolato a guardare la ragazza.
«Uhm...» pensò, «qualunque cosa che la ragazza voglia offrirmi.», la corteggiò con occhi maliziosi, lei ricambiò con un sorriso provocante.Che sbocco.
«Che ne dite di provare alcuni drink invernali? Posso consigliarvi un Toddy e un Alexander.» cinguettò mentre raccolse la penna dal taschino che aveva in vita.
«Si, va bene grazie.» borbottai e attesi che se ne andò.
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Il mio angelo oscuro
FanfictionChloe ha sempre avuto tutto sotto controllo nella sua vita, compreso il suo futuro con Jake, il suo ragazzo da una vita. Ma quando arriva alla PCA, per frequentare il primo anno di college, incontra Vinnie, una testarda testa calda che la farà ammat...