28 |Skate park🛹|

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Il passare dei giorni qui al campus mi ha fatto capire che la situazione con Vinnie sta diventando difficile. Ci sono stati dei contatti fisici negli ultimi dieci giorni e questo non fa che aumentare il problema che ho, Jake.
Mi è passato per la testa molte volte di prendermi una pausa con lui ma i miei rimorsi non me lo permettono. È quasi Natale e voglio passarlo con lui a casa di Ryan quindi a questa ipotetica pausa ci penserò solo se le cose si aggraveranno.

M:"Come è andata l'ultima verifica del semestre?" Mi chiede gentilmente Mark.
Oggi è l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze del primo semestre, mi accerterò di essermi organizzata pienamente con lo studio e passerò il weekend dai miei genitori e alla vigilia di Natale, io e Jake partiremo verso la casa in montagna di Ryan per passare il più bel Natale della storia.
Tu:"Non ho avuto ancora i risultati e sono in ansia." Dico battendo ripetutamente il piede contro il pavimento.
M:"In ansia per cosa? Sei una studentessa modello!" Mi sorride Mark cercando di tranquillizzarmi. Le verifiche e le interrogazioni mi fanno stare sempre in ansia, indipendentemente dal fatto della mia bravura a scuola.

Tu:"Non esagerare Mark, spero solo che non abbia sbagliato niente." Accavallo le gambe e inizio a girare il cucchiaino nel cappuccino preso poco fa.
Abbiamo circa delle orette di pausa tra una verifica e l'altra e quindi noi due abbiamo deciso di venire sulla terrazza a mangiare qualcosa.
M:"Io spero invece di aver raggiunto la sufficienza con chimica, non sono molto bravo e vorrei prendere lezioni private." Mi spiega mentre mangia dei biscotti al cioccolato che ha ordinato.
Tu:"Hai già chiesto in giro per il campus? Forse qualcuno da lezioni private." Spiego facendo sì che mi ascolti attentamente.
M:"Il ragazzo con cui sto uscendo mi ha proposto di aiutarmi ma non so, ho vergogna di chiedergli aiuto."

Abbassa lo sguardo imbarazzato ed io ridacchio guardando verso la scalinata che porta alla terrazza.
Tu:"Parli del diavolo e spuntano le corna!"
Un viso conosciuto si avvicina al nostro tavolo, è il ragazzo che sta conoscendo Mark. Ho avuto modo di presentarmi a lui ma non di fare una lunga chiacchierata con colui che ha rubato il cuore al mio amico.
M:"Spencer?" Esclama incredulo Mark facendo accomodare Spencer accanto a noi.
S:"Mi avevi promesso un pranzo insieme quindi andiamo?" Ridacchia Spencer seguito da me e Mark.

M:"Ho ancora delle verifiche da svolgere." Dice tristemente, rifiutando l'offerta.
S:"Io ho finito quindi ti porto in classe e oggi pranziamo insieme, ok?"
Spencer è davvero un ragazzo dolce, adoro come tratta Mark e sono felice per loro.
Inoltre sono davvero perfetti insieme. Mark è scuro mentre Spencer è più sul castano chiaro e questa differenza di colori li rende ancora affascinanti insieme.

M:"Va bene." Accetta sconfitto ed io sorrido.
S:"Allora ci vediamo Chloe!" Mi accarezza la spalla notandomi finalmente.
Tu:"Certo, ciao ragazzi." Esclamo ricambiando il sorriso lasciando che vadano via.
***

Sono qui da sola a finire i biscotti mentre attendo l'orario esatto per correre in classe.
Intorno a me ci sono molti studenti, la maggior parte felici forse per aver finito le loro verifiche e altri invece come me, ansiosi di finire le ultime del semestre.
L'unica cosa che mi fa calmare in momenti ansiosi come questi è mangiare, mangiare a più non posso.
Sbriciolo via ogni biscotto presente sul mio tavolino e faccio un lungo sorso d'acqua per farmi passare la sete.
Sospiro e poso il bicchiere di vetro sul tavolo causando il suo strano rumore.

V:"Hey biondina, finito le verifiche?"
Quella voce, la distinguerei fra mille.
Vinnie Hacker si dirige al mio tavolino con la sua andatura non troppo veloce e con un sorrisone bianco splendente sui denti.
Il buongiorno si vede dal mattino mi dicevano e un ragazzo in tuta bianca e felpa ne è la dimostrazione.
Tu:"Buongiorno anche a te ragazzo dal cazzo piccolo."

Dico per poi ridacchiare per la mia stessa battuta. Mi sono sempre sentita in imbarazzo al pensiero di quella sera in doccia ma scherzarci su mi farà sentire meglio. Lo rifarei altre mille volte e cosa ovvia ma non meno importante, il suo cazzo non è realmente piccolo, anzi.
V:"Cazzo piccolo io? Mi pare che te l'abbia spinto tutto in gola, come puoi dire una cosa del genere?" Mi chiede innocentemente facendomi arrossire per la vergogna.
Tu:"Vin smettila, stavo solo scherzando."
Mormoro torturandomi l'interno della guancia.

Il mio angelo oscuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora