43|3:00 am|

3.8K 67 15
                                    

3 mesi dopo
Sbuffo, stavo scendendo la rampa di scale di casa mia per raggiungere la porta d'entrata, visto che nessuno della mia famiglia ha ritenuto giusto di andare ad aprire chiunque fosse dall'altro lato della serratura.

«Valerie, la porta!» grido dal pianerottolo, ma non ricevo nessun segno di vita.

Percorro il lungo corridoio di casa mia e con la coda dell'occhio noto la mia intera famiglia in cucina, impegnati a cucinare pancake e a bere succhi di frutta.

«vai tu, tesoro?» mia madre, con una padella in mano, mi sorride.

Le mando un'occhiata di disapprovazione, mi sembra ormai scontato che dovessi andare io.
Cristo santo.
Impreco nella mia testa per aver aperto la porta con un pigiama orribile e con i capelli spettinati.

È il fioraio.

«ehm buongiorno, la signora Thompson?» chiede visibilmente in imbarazzo
«si, è mia madre. Grazie mille» sorrido, raccogliendo il mazzo di rose rosse sorretto da una graziosa scatola a forma di cuore; rivolgo un ultimo sorriso al fioraio e socchiudo la porta di casa.

I miei occhi si soffermano su un bigliettino decorato in rosa e con l'aiuto del pollice scopro il messaggio che c'è all'interno:
"Tantissimi auguri di buon compleanno Rose.
Ti vogliamo bene.
Con affetto Jenna e i tuoi nipoti."

Che carina la zia Jenna.

Ero così distratta stamattina che non ho fatto proprio caso che oggi fosse il 20 di giugno.
È il compleanno di mia madre, e a breve sarebbe arrivato anche quello di Vinnie.

Mi dirigo in cucina con un sorriso stampato in volto e il mazzo di rose che copriva metà del mio corpo fino al mento, mi avvicino a mia madre e le bacio la guancia.

«buon compleanno mamma; questo è da parte di zia Jenna e i cugini.»
I suoi occhi sembrano luccicare alla vista di quel piccolo pensiero che aveva ricevuto, era felice e si notava dal suo viso sereno che aveva oggi.

«credevo te ne fossi dimenticata.» mi accarezza la testa subito dopo aver posato i fiori al centro del tavolo, accertandosi che siano tutti al posto giusto e che abbiano un buon profumo.
«non potrei mai dimenticarmi del tuo compleanno.» e invece si, se non fosse stato per quel fioraio.

«Chloe, vuoi un pancake alla nutella o alla marmellata?» interviene mio padre mentre si versa una tazza di caffè.
«oh no grazie, non ho tempo di fare colazione; devo andare a trovare un amico che si è trasferito qui vicino.»

Sorrido al solo pensiero di rivederlo.
Vinnie.

«ritorni per stasera? La mamma ordinerà le pizze e ci sarà tutta la famiglia.» chiede mia sorella
«certo che si» do un morso al pancake di mio padre e scoppio a ridere quando la nutella inizia a colare sul mio mento «auguri ancora, mamma.» grido.

Scappo velocemente al piano di sopra; mi sarei dovuta preparare in fretta se avessi voluto vedere Vinnie prima di subito.

Mi incammino lentamente dalla mia casa salutando i miei adorati vicini, una coppia di circa sessant'anni.
Fortunatamente Vinnie è riuscito ad affittare casa a tre isolati da casa mia, non molto distante; oggi aveva bisogno di una mano con gli scatoloni visto che i suoi compagni arriveranno solo domani.

Questa mattina mi sono vestita comoda per l'occasione: pantaloncino di tuta fino al ginocchio e un top colorato arrivato all'inizio dell'estate da shein; non mento che però avrei voluto indossare qualche minigonna o vestitino sexy per attirare la perversa attenzione del mio ragazzo.

Sul mio viso compare un piccolo sorriso alla vista del camioncino dei gelati appostato all'angolo della strada, e accerchiato da tanti bambini che non vedono l'ora di comprare una coppa di gelato; una volta anche io e mia sorella eravamo uno di quei bambini.

Il mio angelo oscuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora