Mia madre si alzò di buona lena il giorno dopo, verso le sette del mattino, e mi trovò steso sul tappeto del soggiorno mentre la nostra mega tv a mille mila pollici trasmetteva il Muppet Show.
Vidi le sue pantofole rosa entrare nel mio campo visivo. "Hai proprio un modo strano per affrontare le rotture, Ben. Mi dispiace che vi siate di nuovo lasciati."
"Non ci siamo lasciati," mugugnai con le labbra mezze schiacciate contro il tappeto. "Questa volta non ci siamo nemmeno rimessi insieme."
Mentre Kermit e Miss Piggy si baciavano in 8K, mia madre si accucciò accanto alla mia testa, prese ad accarezzarmi i capelli e chiese con voce pacata: "Che cosa è successo alla tua faccia?"
Di tutto quello che avevo passato, lo stato della mia faccia era l'ultima cosa di cui mi importava.
Stavo per perdere Casper, e lui non credeva che lo avessi mai amato.
Stavo per perdere il mio futuro, ma l'unica cosa a cui la mia mente riusciva a pensare era la voce di Franklin Durgo che ripeteva "Benjamin Nicholson è una serpe".
"Mamma? Pensi che io sia... una serpe?"
Lei non smise di accarezzarmi. "Che vuol dire? Una serpe?"
"Vuol dire perfido. Pensi che io sia perfido?"
"No, amore, non sei perfido. Tu sei... mhhh, direi... pungente."
Pungente.
Tra il fatto che era mia madre, e la santa più santa di questo mondo, se lei mi definiva pungente, una persona normale mi vedeva come minimo come un demone.
I titoli di coda iniziarono a scorrere sullo schermo. Mi sollevai dal pavimento per recuperare il telecomando, ma mia madre mi intrappolò il viso tra le mani.
"Cosa è successo alla tua faccia?"
Tirai le labbra, imbarazzato dalla risposta. "Ho litigato con Franklin Durgo."
Lei spalancò la bocca. "Cosa? OH! Io... io ho ancora il numero di sua madre! Adesso mi sente..."
"NO, mamma! Mamma..." Le afferrai le braccia per impedirle di alzarsi e quando si arrese alla mia presa, appoggiai la testa sulle sue gambe. "Io e Franklin abbiamo già chiarito."
"La tua faccia ha avuto una bella conversazione con il suo pugno? Oh, Ben, io proprio non capisco perché quel ragazzino ce l'abbia così tanto con te."
Sospirai ricordando il modo in cui Casper se n'era andato la sera prima.
"Perché sono una serpe."
Lei riprese ad accarezzarmi. "Tu sei un angelo."
E tu sei più cieca di me.
Mi sentivo i muscoli pesanti, avevo solo voglia di rimanere incollato al pavimento. Qualunque altra mossa mi avrebbe costretto a far correre quel criceto del mio cervello dentro il labirinto senza vie d'uscita in cui l'aveva incastrato Jodi.
"Ben? Non ti prepari per andare a scuola?"
"No."
"Ok. Ma pensavo avessi un test importante oggi."
Davvero? Ah, già. Il test di storia.
"Non me ne importa granché in questo momento."
"Va bene, ma credo che ti farebbe bene uscire un po'. Vuoi che ti accompagni alla centrale di polizia questo pomeriggio?"
Rimasi in silenzio per troppo tempo. Di sicuro mia madre sapeva che nascondevo qualcosa, però fece comunque un salto quando mi sentì dire: "No. Abbandono il tirocinio."
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Coyote e Ossicino
Mystery / ThrillerIl Coyote era a capo di un branco di motociclisti che infestava la piccola città californiana di Norgee. Ben aveva quasi terminato il liceo, e per ora era riuscito a nascondere che i suoi occhi tremavano ad ogni abbaglio. Se alla stazione di polizi...