19. Il Coyote contro il re

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Pov Casper

Benjamin era nelle mani di Jodi. 

Il gelo della furia germogliò rapidamente. I ragazzi se ne stavano a guardarmi mentre stritolavo il cellulare ancora sollevato all'orecchio. 

"Cos'era?" Masao appoggiò la sua birra sul tavolino di plastica. La discarica dietro casa mia era ben attrezzata per festeggiamenti non programmati come quello in corso. 

"Era Jodi." Il silenzio si fece più teso. Quel nome era stato fonte di infinite liti tra di noi, negli ultimi tempi. "Ha preso Ben. Devo andare al Kits."

Seguì un rumore di fondo a cui non prestai attenzione. Come è stato preso? Chi è Ben? Non puoi andare! Sei pazzo? Jack, è una trappola! Amen per questo Ben, non è un problema nostro. Jack, ma che fai?

Ero salito in sella alla mia moto. Avevo lasciato il casco sul tavolo, era troppo lontano, ne avrei fatto a meno. 

"JACK!" Masao si piantò di fronte alla ruota anteriore e afferrò le manopole come se potesse bloccare il motore con le sue sole braccia. "Jack, ragiona! È una trappola! Che cazzo ci dovrebbe fare Ben al Kits?"

"È lì." Non avevo il minimo dubbio, anche se non avevo sentito la sua voce. Esattamente perché non avevo sentito la sua voce.

"Jack, mi dispiace." Nathan si avvicinò con passo incerto. "È colpa mia."

Dimenticai l'urgenza e la rabbia, rimase solo quello stesso senso di confusione di un bambino che per la prima volta non trova la strada di casa. 

Non Nathan.

"Cos'hai fatto?"

Il mio vecchio amico tirò le labbra, infastidito dalle sue stesse parole: "Benjamin è venuto a parlare con me questo pomeriggio. Poi Masao ha chiamato, e Ben... mi ha chiesto di accompagnarlo al Rullo. Diceva che voleva testimoniare contro Luther per togliercelo di torno. Aveva promesso di rimanere nascosto. Io... pensavo non avrebbe corso rischi."

Dal primo istante in cui l'avevo conosciuto, ero stato convinto che Nathan non avesse un'unghia di malizia. E anche in quel momento dubitavo che avesse avuto cattive intenzioni, eppure... 

"Di te mi occuperò dopo."

Diedi un accenno di gas per togliermi Masao di torno, ma lui rifiutò di farsi spaventare. "Dove pensi di andare da solo?! Ti farai ammazzare. Almeno lascia che veniamo con te."

"No. Nessuno mi segua. Jodi vuole che vada da solo."

Questa volta, quando girai l'acceleratore, ero pronto ad investirlo. Masao si spostò di lato all'ultimo momento. 

Ci vollero pochi secondi per tornare sulla strada asfaltata, lo stesso tempo che ci volle perché una Honda mi raggiungesse al limite della via. 

Frenai bruscamente, quasi sperando di farlo sbandare, ma Masao aveva i riflessi di un gatto. 

"Ti ho detto di non seguirmi! Questo è un ordine. Se provi a tallonarmi giuro che ti sbatto fuori dalla banda."

"E allora sbattimi fuori. Ma se ti lascio andare da solo non ci sarà nessuna banda, perché non ne uscirai vivo."

"QUESTO LO SO!" Le mie grida si persero nel vuoto della strada. Poco più indietro, nella direzione di casa mia, sentii Christopher Walker abbaiare in risposta. "Lo so. Ma non significa che tu debba morire con me."

"No! Significa che non ha senso che tu corra a testa bassa in una trappola."

"Non posso abbandonare Ben."

Coyote e OssicinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora