4• 🄱e cool about what i was telling 🅈ou

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-Tu, ragazza che danzi con il vento,
hai il passo leggero ma il cuore
é un macigno
e nessuno lo sa.

ANASTASIA POV:
❤️‍🔥

Corro in un tunnel buio, continuo a correre fino a quando non vedo una luce bianca  davanti a me e...

Spalanco gli occhi di scatto, mi sembra di fluttuare. Il mio corpo è leggero.
Muovo in modo lento le dita delle mani, tocco un lenzuolo.
Mi abituo alla luce al neon, riconosco questi odori e i colori attorno a me. Sono nel mio letto al dormitorio.
Mi alzo con il busto appoggiando i piedi a terra.
La stanza gira, la mia testa sembra stata messa dentro ad una lavatrice.
Trattengo i conati di vomito. Ho la nausea.

Come ci sono tornata qui?
Appoggio la fronte sulle mani e lascio cadere il peso della testa in avanti, mi gira tutto, i ricordi sono offuscati.

Un mormorio mi fa sussultare, alzo lo sguardo e la porta di spalanca.
Vedo Angel correre nella mia direzione, si mette in ginocchio di fronte a me e mi prende il viso fra le mani.

«Non hai sentito l'urlo? Ero troppo inpanicata per rendermi conto che non c'eri, perdonami, giuro pensavo fossi con me. Di solito hai il sonno leggero.»
Provo a parlare ma mi esce solo un rantolo.
Angel mi scruta con i suoi grandi occhi azzurri.Si sente in colpa, lo vedo da come mi guarda.

Ma lei non può essere all'occorrente della mia situazione, mi rendo conto solo in quel momento. Flash vari mi schiariscono la mente.
La corsa, il fiato corto, le urla, la rete, l'odore acre e io che perdo i sensi.

Mi costa tanta fatica perché è come se le mie corde vocali fossero bloccate.
«Stavo dormendo, non ho sentito ni-niente.»
Non riconosco neppure la mia voce.
Non sono mai stata brava a mentire, quindi distolgo lo sguardo. Lo poso sulla figura che è in piedi al mio fianco. Un tonfo di mi fa trasalire. Chatrice si siede quasi attaccata alla mia coscia, accavalla una gamba in modo elegante e mi scruta.

Mi guarda come se volesse leggermi dentro, abbassa il mento con sguardo di sfida.
Non distolgo gli occhi dai suoi, sono gli occhi di una vipera. Ha un colore verde-giallastro con al centro una pigmentazione più intensa marrone.
Sono ipnotici.
Li fa scorrere lungo tutto il mio corpo, sembra una lenta carezza, mi studia.
È un animale, calcolatore, pronto ad attaccare la preda quando è più vulnerabile.

La fisso a mia volta corrucciando la fronte, con un movimento lento si avvicina a me e un sorriso malevolo le si forma sul viso.
Mi sposta i capelli di lato, potrebbe sembrare un gesto delicato m, quasi gentile, ma io so che non è quello il suo intento.

Guardo Angel ancora vicino a me con la coda dell'occhio, ha il viso tirato dalla tensione.
Chatrice avvicina la bocca al mio orecchio e sussurra, in modo che possa sentirla solo io. « » «Sembri appena tornata da una battaglia. Hai ancora della terra sulla felpa e sugli anfibi.»

Spostiamo insieme lo sguardo sul punto dove si trovano gli scarponi per osservarli, c'è una leggera polvere rossa, sembra sabbia fina sulla punta.
Distolgo lo sguardo e serro le mani a pugno. Corpo traditore, devo darmi una calmata.

La tensione si impossessa dei tendini e dei muscoli, cerco di fingermi distaccata ma in questo momento non ci riesco proprio. Sono successe troppe cose in poco tempo, devo ancora metabolizzare.

Lei senza dire altro e vedendo che non rispondo, ma consapevole di aver lanciato la freccia e aver fatto centro, si alza.
Da vera stronza prima di allontanarsi mi tira una ciocca di capelli in modo brusco. Un bruciore intenso esplode in quel punto facendomi irrigidire.
Il mio viso si deforma per la scarica di dolore, ma non la guardo per non darle la
soddisfazione, me la pagherai, vipera.

яєвιятнDove le storie prendono vita. Scoprilo ora