21• 🅃🄷🄴 hidden man

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-You know you got
all my attention

ANASTASIA POV:
❤️‍🔥

Mi avvicino curiosa, so che dovrei farmi gli affari miei ma è più forte di me.

Sposto i libri e sfilo il foglio e quello che ci leggo sopra mi fa crollare tutte le poche certezze che mi erano rimaste.

Il mio test.

L'unica differenza è che sopra c'è scritto:

IDONEA.

Non posso crederci.

Esigo una spiegazione al più presto, non voglio pensare che sia lui il responsabile.

Ma perché giustificarlo?
Era nella sua stanza.

Tutti questi giorni passati a sentirmi una nullità, triste per non essere riuscita a superare il test quando in realtà ero passata.

Ho talmente tanta rabbia che circola nelle mie vene che potrei vomitare da un momento all'altro.

Ho mal di testa, mi pulsano le tempie incessantemente.
Quando mi succede è come se il mio corpo fosse troppo debole per sopportare così tanta tensione, cammino spedita con il foglio ancora tra le mani.

Lo stringo talmente forte che quasi lo chiudo nel pugno serrato.

È domenica, tutti dormono quindi questo mi permette di girovagare indisturbata per i corridoi.

Mi avvicino cauta nella porta da cui sotto si intravede una luce fioca fuoriuscire.
Sento delle voci provenire dall'interno.
Bisbigliano, anche se mi sforzo non capisco cosa stiano dicendo.

«Non ci riesco...» la voce di Alexander, la riconoscerei ovunque.

Devo darmi una calmata, sono al quartier generale.
Se mi dovessero scoprire finirei in guai seri.

«Che ci fai qui?» cazzo!

Sussulto dallo spavento, Thommy.
È in piedi alle mie spalle e mi guarda con la faccia da pesce lesso, non capendo la situazione.

«Sssssh! Ci scopriranno» dico trascinandolo via, anzi, ci sto provando ma pesa quanto un bisognate ed è ancorato a terra.

«Muovitiii!» inizio a spingerlo con la schiena appoggiata alle sue braccia provando a camminare all'indietro.

Per poco con cado a terra quando si decide a rinvenire e si sposta di qualche passo.

«Non dovresti essere qui» dice una volta che siamo nascosti nel bagno.

«Ma dai?»

Assottiglia gli occhi e incrocia le braccia al petto.
«Perché ti trovi al quartier generale?»

«Mi sono...persa» la voce mi esce più stridula del normale.

«La tua voce è cambiata, non mentire a me»

«Non era mia intenzione»

«Stai mentendo»

«No!»

Vediamo interrotti dalla porta che viene aperta in quel momento, spingo Thommy in uno dei cessi e mi chiudo subito la porta alle spalle.

Sento delle persone entrare e fare i loro comodi, be siamo in un bagno.

«Potrei fingere di avere un orgasmo così se ne vanno e tu puoi uscire»

«Ma cosa stai?Non provare a...»

яєвιятнDove le storie prendono vita. Scoprilo ora