12• Breathe with 🄼🄴

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-Chi può vedere davvero
ciò che ci ostiniamo a nascondere?

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Buongiorno Bellezze! Prima di lasciarmi al capitolo volevo chiedermi gentilmente di fermarvi a leggere lo spazio autrice alla fine. Grazie.
Buona lettura! 📚
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ANASTASIA POV:
❤️‍🔥

«Quando vedi che il mondo ti volta le spalle non devi far altro che voltargli le spalle anche tu»
«E questa da dove esce?» chiede Esme.
«L'ha detta Timon, del re leone» risponde Thommy orgoglioso.

Rido tra me e me. Sento i miei amici parlare da più di mezz'ora siamo a pranzo tutti insieme, io sono concentrata a guardare i pois del mio tovagliolo senza riuscire a distogliere lo sguardo. Sono scuri, mi ricordano il fodero del mio pugnale. Che qualcuno ha messo sotto al mio cuscino, è entrato in camera e ha toccato le mie cose. Che schifo!

«Carotina?»

Quel pugnale che tanto cercavo e che non ho più trovato dopo l'aggressione. Qualcuno l'aveva trovato e se l'è tenuto per tutto questo tempo.

«Carotinaaa»

Una mano si piazza davanti al mio viso costringendomi a riemergere dalla mia pietrificazione, mi volto nella direzione dei miei amici che mi stanno fissando incredibili.
Ho il pugno stretto nel coltello da carne che è conficcato nel tavolo.

Thommy mi si avvicina e mi sussurra «Mi fai paura, hai gli occhi fuori, sembri un pesce palla» poi si allontana subito, aggrotto le sopracciglia e lui si riavvicina sussurrando «Solo perché tu lo sappia, non prendertela».

«Ehm... stavate dicendo?» sciolgo la presa e libero l'arma.

«Tutto bene?» chiede Angel. Ha più occhiaie del solito, sembra che abbia dormito truccata e la matita nera si sia sbavata fino a formarle un'area più scura. Gli occhi arrossati e le labbra screpolate, quell'effetto sgradevole che ottieni quando te le mordicchi. Assottiglio gli occhi per scrutarla meglio. Che risposta dovrei darle? Mentiamo tutte e due, è ovvio che ci sia qualcosa che non va.

«Sto bene» dico in modo brusco, con un tono che non ho mai rivolto a lei. Abbassa gli occhi sulle sue gambe e mi ignora.
Mi alzo di scatto e esco dalla stanza  senza salutare nessuno. Thommy mi richiama ma non mi giro.
Le cose che stanno succedendo in questo periodo mi scombussolano anche se sono brava a fingere che non sia così.

Sono nel bagno e mi sto lavando le mani con la testa china sul lavandino. Sono persa nei miei pensieri che quando mi accorgo che qualcuno è alle mie spalle é già troppo tardi, un dolore acuto mi prende alla sprovvista e in un lampo di ritrovo a terra.

Sbatto le palpebre lentamente, gli occhi ci mettono del tempo prima di rendere nitida la figura di fianco a me.
Ho la testa schiacciata sul pavimento sudicio,il collo y così teso che penso possa spezzarsi da un momento all'altro.

«Pensavi di sfuggirmi?» mi chiede tenendomi ferma.
«Chatrice» dico con un filo di voce che esce a fatica.
Non riesco a muovermi, mi tiene bloccata con le mani dietro alla schiena. Sento la voce anche di Ava e un'altra delle sue amiche.

Mi lascia andare e mi giro per osservarla. È vestita tutta di nero con la tuta da allenamento. I capelli corvini lasciati sciolti. Si abbassa alla mia altezza per potermi guardare in faccia.
«Come è andato il test?» come cavolo... Esme! Lei è la sola ad avere accesso ai risultati.
Perché glielo ha detto?

«Non dirmi che lo hai superato Medusa dei miei stivali»
«Se io sono Medusa tu chi saresti? Perseo?» dice facendosi beffe di me.
Mi alzo anche se i polmoni strillano e ho un peso al torace.

яєвιятнDove le storie prendono vita. Scoprilo ora