17• 🄵ly me to the 🄼🄾🄾🄽

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-Ciò che neghi ti sottomette.
Ciò che accetti ti trasforma.

ANASTASIA POV:
❤️‍🔥

«Enchatix! Polvere maaagicaaa... potere al massimooo»
Thommy saltella di fronte a me con Esme cantando, provano a ricreare una coreografia.

«Mi sto trasformando guardate...»
Fa qualche piroetta, vestito da militare, la cosa fa troppo ridere.

«Sono stella!» inarco un sopracciglio, Esme aggiunge: «Io sono Musa!»

«Abbiamo Bloom» continua indicando i miei capelli rossi.

«Non credi che Angel possa essere stella?» intervengo sottolineando l'ovvio.

«Chi lo dice? E poi io chi sarei?»

«Potresti essere Tecna o magari bo...Timmy» arriccia le labbra in un'espressione schifata, scoppiamo a ridere mentre ci dirigiamo a lezione.

Mi manca Thommy, i flashback dei giorni prima mi invadono la mente. Sorrido ripensando alle cavolate che spara sempre.

Ho una brutta giornata, senza un vero motivo, è così e basta.
Fa freddo e il cielo è cupo, faccio strani sogni in questo ultimo periodo.
Devo iniziare a mangiare più leggero prima di andare a letto.

Osservo le persone che mi passano davanti, corrono e sono di fretta mentre io cammino svogliata. Non ho voglia di fare niente.

Le giornate sono tutte uguali, avrei proprio voglia di una mega coppa gelato con tanti topping sopra. Ma a cosa penso?

Un ragazzino mi viene addosso come una scheggia impazzita e mi fa quasi cadere a terra.

«Ehii!!» urlo anche se non lo vedo ancora in faccia «Ma che fai?»

Mi giro nella sua direzione, ha il viso pulito e dolce. Grandi occhi e i capelli rosati sparati in tutte le direzione.
Si sistema goffamente la divisa imbarazzato.

«Scusami, sono in ritardo! Non è che...» si guarda attorno spaesato e poi torna su di me «Non è che potresti dirmi dove si trova la mensa?»

Lo scruto assottigliando gli occhi e dico: «Ho per caso scritto punto informazioni sulla fronte?» è nuovo probabilmente.

Lui sgrana gli occhi e inaspettatamente ride.
Ride così forte tenendosi la pancia che mi lascia spiazzata.
Quando finalmente si ricompone asciugandosi le lacrime dice: «Adoro le donne cazzo!» aggrotto le sopracciglia, sono l'essere meno simile a una donna qui dentro.

Si accorge subito di quello che ha appena detto perché diventa leggermente rosso, sorride imbarazzato.

«Chi sei tu?>> chiedo, non l'ho mai incontrato ma non sarebbe una novità siamo in tantissimi.
«Ehm si, sono strawbe... cioè volevo dire...Noah» allunga la mano e attende che io gliela stringa.

Attende ancora.

Poi solleva le sopracciglia e i suoi occhi diventano ancora più grandi, è buffo.

Allungo la mia e mi presento.
«Dai, ti accompagno» decreto in fine.
Lui stringe le mani in una preghiera e quasi si inginocchia di fronte a me.
«Grazie, grazie, grazie... ti venero già! Anzi ti amo! Ti amo infinitamente»

«Okay, anche meno» dico strattonandolo per un braccio e ci incamminiamo per raggiungere il luogo.

«Potremmo diventare ottimi amici»

«Ti ha mai detto nessuno che parli tanto?»
Apro la porta e lascio passare prima il ragazzino «Si, sempre» punta dritto ad un tavolo che conosco troppo bene.
Ma che cavolo fa?

яєвιятнDove le storie prendono vita. Scoprilo ora