28• 🄵🄸🅁🄴heart

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-Ho bisogno di tranquillità.
Ho bisogno di qualcuno
che sia il mio posto sicuro.
Vuoi essere tu quella persona?

ANASTASIA POV:
❤️‍🔥

Ho trascorso le ultime tre ore a scervellarmi per capire come passare i turni di guardia senza farmi beccare, il dormitorio è nel mondo dei sogni da un po', ho indossato la divisa mimetica e il mio pugnale nascosto nel fodero che non poteva mancare.

Tengo d'occhio l'area oltre la finestra ma non sembrano esserci segnali di vita.

Avevo mentito a Thommy dicendogli che me ne sarei stata buona, come può non capire?
Si insomma...è il nostro generale. Ci teniamo a lui, alla-

Io ci tengo a lui.
Ancora mi sembra strano ammetterlo con così tanta facilità.

Ho sentito dire che ti accorgi dell'importanza delle persone una volta che le hai perse, forse eravamo incasinati e orgogliosi entrambi però ora mi rendo conto che salvarlo è l'unica cosa che conta per me.

Lo rivoglio qui, sano e salvo.

In giorni come questo vorrei solo che mi passasse le dita tra i capelli e che mi parlasse piano, mi manca lui e tutto quello che diventa questo posto quando è qui.
Nonostante quello che abbiamo passato insieme io lo sento, percepisco il suo dolore come se fosse il mio.

Ho bisogno di sapere.
Di capire e di vedere.
Di vederlo e sentirlo.

Quando lo incontrerò potrò finalmente dirgli che mi sono resa conto dell'importanza che lui ha per me, che avevo solo paura di soffrire ancora.
Sono disposta a dargli tutte le mie notti insonni e condividere i nostri mostri per sopportarne meglio il peso.

Qualcosa si muove nell'ombra e mi distoglie dai miei pensieri, una sagoma alta e slanciata.
È il generale King, dopo poco vedo uscire altri soldati, già armati che si dirigono alle jeep.

Scendo di soppiatto e mi avvicino al punto di ritrovo, fortunatamente nessuno mi ha vista.
Le voci diventano sempre più nitide.

«Ci vorrà mezz'ora per raggiungere il punto esatto» stanno esaminando una cartina appoggiati al cofano della vettura.

Cerco di fare meno rumore possibile, mi abbasso nascondendomi dietro a una delle grosse ruote e attendo che si allontanino per entrare nell'unico 
Suv a più posti.

«Controlliamo che ci sia tutto, poi partiamo» si allontanano continuando a parlare e io mi intrufolo all'interno della vettura.

Mi faccio spazio tra borsoni e armi e mi raggomitolo su me stessa chiudendo per un attimo gli occhi, ho il cuore in gola e il respiro accelerato.
Mi passi una mano tra i capelli dimenticandomi di aver fatto la coda quindi le lascio scorrere seguendo le punte e me la porto vicino alla spalla, toccarmi i capelli è un modo per scaricare la tensione.
È un vizio che ho da quando sono piccola.

Ieri ho provato a contattare i miei genitori per tutto il giorno, la chiamata andava sempre a vuoto.
Volevo solo sapere se Maxwell stesse bene e se era tornato a casa.

Sicuramente saranno stati impegnati in una festa di compleanno di qualche vicino.

Le porte vengono aperte una dopo l'altra e le mie vene si caricano di adrenalina mentre uno alla volta salgono in rigoroso silenzio.

Il tragitto passa tranquillo e la tensione si può tagliare con un coltello, le prime luci dell'alba creano contrasti di colori diversi nel cielo scuro.

«Ho sentito dire che l'entrata era ricoperta da rampicanti e circondata da fili ad alta tensione» riconosco la voce di Mat.

«Si il luogo era abbandonato da anni»
Risponde qualcuno.

«Quindi vuoi dirmi che non ci mette più piede nessuno da molto tempo?» chiede un altro.

«Dico solo che nemmeno lui esce da lì da tempo».

«Smettetela di fare baccano, siamo quasi arrivati. Impugnate le armi e rimanete con la mente lucida» dice il generale King con tono severo.

Mi guardo le gambe e sposto lo sguardo sui miei pantaloni cargo soffermandomi sul pugnale che mi sono ricordata di inserire nel fodero, credo che dovrò farmi bastare questo.

Quando finalmente la vettura arresta la corsa, le cinture vengono tolte velocemente e scendono quasi nello stesso momento lasciandomi sola.

Alzo appena la testa guardando fuori dal finestrino e la abbasso subito quando intravedo la figura di Thommy che si aggira tra le macchine aprendo le porte con fare nervoso.

Faccio un sospiro di sollievo sentendo le voci allontanarsi, mi avvicino alla maniglia della baule per aprirlo dall'interno ma vengo preceduta da qualcuno.
Per poco non cado con la faccia sul cemento, una voce che riconosco molto bene mi sorprende.

«Sei troppo prevedibile Carotina»
Alzo lo sguardo e trovo gran parte dei soldati intendi ad osservarmi con lo sguardo di rimprovero.

«Non mi avresti mai lasciata venire!» dico puntandogli l'indice addosso, lui alza gli occhi al cielo e si sposta per farmi scendere.

«Almeno ci ho provato, conosco la mia polla»

«Non darmi della polla!»
mi viene passato un mitra in malo modo da Chatrice che mi riserva uno sguardo da vipera incazzosa.

Veniamo divisi in gruppi, nonostante la mia incursione sia chiaramente stata poco gradita vengo inserita nell'ultimo.

«Avevo anche pensato di legarti e lasciarti nel tetto ma ero sicuro che avresti trovato comunque il modo di raggiungerci» dice Thommy sottovoce in modo che possa sentirlo solo io.

«Mi sarei fatta la strada anche strisciando se fosse stato necessario» dico.

«La stupidità è il suo forte» si intromette la vipera.

La fulmino con uno sguardo carico di disprezzo ma non replico e mi sistemo l'arma.

Il mio migliore amico si avvicina a me e mi mette la mano sulle spalle guardandomi dritto negli occhi: «Niente sciocchezze intesi? Stai vicino al tuo gruppo».

Annuisco nonostante la sua preoccupazione sia infondata, capisco di essere impulsiva a volte però credo sia esagerando.

«Non creare problemi, ti lascio indietro se dovesse succedere qualcosa per colpa tua» mi sussurra la vipera.

Non ho intenzione di creare problemi, sono decisa a riportare qui "la mia persona".

~•~

Spazio autore:

Buonasera bellezze, forse questa settimana ci sarà un doppio aggiornamento seguitemi su ig per rimanere aggiornati.

Cosa succederà ora?

Ps: lasciate una stellina se la storia vi sta piacendo, per favore 🥺💖

яєвιятнDove le storie prendono vita. Scoprilo ora