6• Release 🅈our inhibitions

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-Live your life with arms wide open
Today is where your book begins.

ANASTASIA POV:
❤️‍🔥

Alexander ci scruta con la sua divisa grigia e il solito cipiglio incazzato sul volto. Ha un capellino con la visiera e una tabella in mano per segnare i risultati della gara.
Stiamo eseguendo un allenamento a circuito con superamento di ostacoli. Siamo divisi in due gruppi distinti ed è importante il lavoro di squadra.
L'idea alla base di questo tipo di gara è quella di simulare i percorsi di guerra.

Siamo cinque per gruppo, i miei compagni hanno già fatto il percorso prima di me. Accumulando ottimi punti, ora è il mio turno e ovviamente la mia rivale è Chatrice.
Neanche a dirlo appena parte il fischietto lei mi si para davanti per intralciarmi la strada.
Cerco di correre più veloce che posso con il tentativo di superarla, sento i miei compagni di squadra incitarmi.
Arrivo davanti al primo ostacolo, devo eseguire un crawl sotto ad un filo spinato. Rotolandomi nel fango riesco ad arrivare dall'altra parte senza difficoltà.

Continuo a correre senza guardarmi indietro, sarebbe solo una perdita di tempo.
Arrivo di fronte al muro di cemento alto 3 metri, bisogna lavorare con la forza di trazione e riuscire ad arrampicarsi tramite una corda e scavalcarlo. Ci riesco, Chatrice mi è alle calcagna.
Salto con uno slancio e atterro sul fango morbido.
È più difficile correre, ma con grandi falcate raggiungo la sbarra sospesa. Tutta questione di equilibrio e concentrazione.
Sto per metterci il piede quando mi sento trascinare all'indietro. La vipera mi scaraventa a terra in malo modo e si affretta ad attraversare. Urla di disappunto arrivano dai miei compagni anche se qualsiasi mezzo è consentito.

Finisco dritta nella melma umidiccia e terrosa.
Mi pulisco il viso ma credo di aver fatto ancora peggio.
Quando arrivo alla fine della lastra di legno vedo Chatrice che è quasi in dirittura di arrivo.
Manca il tiro con l'arco, precisone e sangue freddo e diciamo che dopo una gara di alta intensità non è proprio semplice.
Abbiamo quaranta secondi per riuscire a prendere il centro. Mi sistemo al il mio posto, siamo vicine.

Chatrice presa dalla foga non da il tempo al corpo di posizionarsi correttamente e tira la freccia, sbagliando di poco. Impreca e si gira dalla mia parte incrociando le braccia, attende la mia esecuzione.

«Prego, cara!» dice con la sua voce velenosa.

Mi sento sotto pressione, voglio aiutare la mia squadra e voglio rendermi....Macché dico, voglio fargliela vedere a questa stronza!

Mi posiziono con i piedi e il busto correttamente, cercando di stare più rilassata possibile.
Aggancio il fondo della freccia alla corda, alzo l'arco e lo tendo.
Lascio che sia l'istinto a guidarmi, il mio subconscio guida i movimenti delle mie dita. Inspiro l'aria e la lascio uscire delicatamente fuori dalle mie labbra. Il tempo si è fermato.
Mi sono chiusa nella mia bolla silenziosa. Fisso il mio obbiettivo.
Rilascio la freccia, vola dritta e si pianta al centro del bersaglio.

I miei compagni mi corrono incontro saltando e urlando di gioia, mi sollevano e mi riabbassano ripetutamente. Lanciandomi in aria come se non pesassi niente. Tutta la tensione accumulata si libera e una risata di pancia mi invade.

Quando mi rimettono a terra vado dritta verso Chatrice che mi sta osservando con l'espressione di sconfitta dipinta in viso.
Le arrivo di fronte.
«Ho pensato che ci fosse la tua faccia, ed è andata bene.» dico sorridendole allargando le braccia.

Non faccio a tempo a realizzare che lei mi butta a terra e inizia a tirare pugni che io schivo prontamente. Mi tira i capelli e mi graffia il viso. Iniziamo una lotta quando un fischietto ci raggela sul posto.
Veniamo separate con la forza. La trascinano lontana da me ma continua a calciare come una disperata. Lo vedo da quegli occhi, lei mi odia.

яєвιятнDove le storie prendono vita. Scoprilo ora