Pov. Jungkook
Mi sono svegliato questa mattina con una sensazione strana addosso, non so nemmeno io come descriverla, ho un brutto presentimento che mi attanaglia lo stomaco e mi sento angosciato.
Un senso di vuoto mi accompagna da ieri pomeriggio dopo che ha cominciato a bruciare la macchia che ho sulla pelle, decido di massaggiarla e mi sembra per un secondo di sentire la vicinanza di Jimin... che cosa strana... io manco lo conosco bene quel ragazzo, sbuffo e mi preparo, oggi devo andare da mia zia... non so cosa aspettarmi da lei sinceramente, Hoseok suona alla mia porta, so che è lui, infatti una volta aperto il portone di casa lo vedo che mi saluta con un gesto della mano e un sorriso tirato sulle labbra <<Ehi Kook, sei pronto?>> io sospiro e lo faccio accomodare, <<No, dammi due minuti e possiamo andare>> .[...]
Camminiamo uno vicino all'altro in silenzio, mia zia abita appena fuori città, Hoseok ha detto che si è trasferita e che ieri gli ha inoltrato il nuovo indirizzo, è davvero da una vita che non ho a che fare con lei.
Abbiamo preso i mezzi pubblici per arrivare fino a questo posto mezzo desolato, l'ultimo tratto lo stiamo facendo a piedi, percorriamo un quartiere dall'aspetto malfamato, Hoseok si fa più vicino a me, visto che ogni tanto anche se siamo in pieno giorno attiriamo lo sguardo incuriosito di qualche losco individuo che incontriamo tra le vie, questo posto ne sembra spaventosamente pieno.
Finalmente usciamo da quel pezzo di quartiere per raggiungere un posto più sperduto verso la boscaglia, non so se è peggio o meglio andare verso quella direzione desolata in questo posto dimenticato, mi giro interrogativo verso il mio amico che non bada a me ma tiene lo sguardo fisso sul navigatore del suo cellulare camminandomi ancora spalla contro spalla, allora lo blocco <<Ehi Hobi sei sicuro che ti ha dato l'indirizzo corretto? Qui si va per il bosco>> lui mi osserva con uno sguardo spaventato ma poi mette un espressione di chi sa cosa sta facendo <<Certo che è giusto cosa credi?? Dice di proseguire per una decina di minuti per quella strada sterrata là in fondo>> osservo il suo dito che si è teso in aria in direzione di un sentiero che si perde tra gli alberi, sbuffo e lo sorpasso spazientito dandogli una leggera spallata, <<Dai su allora, prima arriviamo e prima ce ne andiamo...>> e inutile dirlo, ma non vorrei essere qui, mentre camminiamo inoltrandoci nel bosco noto un grosso corvo che svolazza di ramo in ramo tenendoci compagnia, sospiro arreso, ormai abbiamo fatto la strada e non voglio buttare il mio tempo e neanche quello del mio amico che gentilmente mi ha accompagnato.
Arrivati in fondo alla strada tortuosa nel bosco, troviamo una casetta non tanto grande e molto graziosa, sembra quasi uscita da una fiaba é tutta in sasso e i serramenti e la porta sono in legno di ciliegio, è provvista di un piccolo portico con un braciere da esterno in pietra di forma tondeggiante con attorno delle panche circolari in sasso, nulla di più.
Mi avvicino e busso alla porta, il campanello non lo vedo... sentiamo dei rumori provenire dal suo interno e dopo qualche secondo la porta si spalanca, rivelando una donna minuta e sorridente ha i capelli neri come la notte profonda e sono in parte perfettamente acconciati da uno grazioso chignon con incastrato in mezzo ad esso due bacchette in legno per tenerlo fermo, mentre l'altra parte inferiore ricade sciolta e perfettamente liscia sulle sue spalle, la donna indossa un Hanbok, un vestito tradizionale Coreano, di colore bianco perla con dei ricami floreali delicati sull'estremità delle larghe maniche e una cintura appena sotto il seno di colore argento, la gonna sotto invece è di un tenue lilla, si vede che tutto il vestito è composto da un tessuto pregiato, devo dire che il tempo è passato, ma lei non è cambiata di una virgola da come la ricordo.
Fa un elegante inchino e poi ci saluta cordialmente, sembra così fuori posto in mezzo a questa boscaglia...
Guarda il mio amico Hoseok sorridente poi volge il suo sguardo su di me e perde leggermente il suo sorriso smagliante guardandomi con aria più seria per poi sospirare <<Jungkook-ie... come sei cresciuto ...>> io la guardo leggermente in imbarazzo e mi affretto a fare un inchino, Soo-Yun si guarda in torno e poi ci fa segno di accomodarci all'interno, io rimango pietrificato sulla soglia, Hobi allora notando il mio tentennamento a riguardo mi prende amorevolmente a braccetto trascinandomi con lui dentro quella casa.Ci accomodiamo su due sedie in legno che si trovano poste attorno ad un tavolo rotondo in centro al piccolo soggiorno, l'interno ha un arredamento molto basico ma elegante, mia zia si siede di fronte a me e mi scruta in silenzio come incantata, io osservo il mio amico che si è seduto al mio fianco e tiene una mano sulla mia coscia confortante, mi lancia un piccolo sorriso di incoraggiamento.
Soo-Yun prende parola <<Bene, cosa ti porta da me dopo tutto questo tempo?>> scrollo le spalle e resto zitto, non so da dove cominciare, Hobi parla al mio posto vedendomi in difficoltà <<Sai Soo-Yun, Jungkook ha delle strane sensazioni in questo periodo, ha conosciuto una persona che gli desta molti dubbi>> mia zia fa una smorfia indecifrabile e si alza di scatto e corre verso una libreria facendo scorrere il suo sottile dito sulle copertine dei libri per poi afferrarne uno e si dirige verso una cassettiera antica e fruga dentro ai cassetti frenetica perdendo la sua compostezza per poi tornare da noi al tavolo, poggia il pesante libro dalla copertina nera impolverato e una piccola scatolina rettangolare dal colore blu scuro sulla superfice di legno del suo tavolo poi mi osserva <<Dimmi di più Jungkook-ie...>> io la guardo esterrefatto in silenzio e mi gratto il collo facendole così portare il suo sguardo su di esso e facendola alzare di nuovo di scatto con un'espressione stralunata, che mi fa pensare che sia davvero fuori di testa e quindi non so se dar voce ai miei pensieri strani che sono nati martellanti dentro di me in questo periodo, si avvicina e mi scosta il colletto della felpa rivelando il mio eczema, fa un verso di meraviglia e ci passa sopra un dito facendomi sobbalzare a quel tocco, le si illuminano gli occhi di eccitazione <<Lo hai incontrato vedo?>> Hobi mi guarda interrogativo ma pure io non so come reagire mi limito semplicemente a chiedere più informazioni <<A chi ti riferisci? Di cosa parli?>> lei batte le mani e torna a sedersi per poi iniziare ad armeggiare con il suo grosso libro senza rispondermi sfogliandolo con sguardo intento tra le pagine, io guardo Hobi e gli faccio segno che me ne voglio andare... forse mia zia è davvero matta... mamma aveva ragione, non ha mai voluto che la frequentassi... lei però interrompe le mie intenzioni sbattendo il libro aperto davanti a me indicando con il suo indice affusolato dall'unghia smaltata di un color cobalto una pagina in particolare, io spazientito abbasso lo sguardo ma poi mi pietrifico sul posto per ciò che vedo, lei lo nota e sorride.
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I WANT YOUR BLOOD /Jikook/
FanfictionUn incontro casuale, un'attrazione bramosa... situazioni fuori dall'ordinario e dalla sfera della razionalità, vi ho messo un po' di curiosità? Allora venite a scoprire di più affrontando questo misterioso viaggio nella mia storia, pronto per voi un...