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Erica si sveglia per la prima volta in vita sua con il sorriso sulle labbra, questa notte ha sognato Marta. Era un sogno dolce, di mani intrecciate e occhi incollati.

Arriva presto a scuola, si siede e aspetta gli altri. Sistema le sue cose sul banco, mette il libro di italiano davanti a sé e guarda insistentemente la porta. Non sta nella pelle all'idea di rivederla. 

Alla spicciolata arrivano tutti i compagni di classe, ma la giovane professoressa ancora non si vede. Poi un'alta figura varca la soglia, è il professor Martini, quello che insegna italiano nella sezione accanto "seduti ragazzi, prendete il libro di grammatica"

Si alza un brusio indistinto, tutti si domandano cosa ci faccia lui in classe loro.

Intuendo il motivo delle chiacchiere sommesse, lui dice "la professoressa Ferrari non c'è, oggi farete lezione con me...". 

Erica è delusa, ma pensa che sia normale che a volte i docenti mancano e cerca di non dare troppo peso alla cosa.

"... ha chiesto un congedo, quindi a breve verrà nominata una nuova insegnante di italiano" di nuovo si alza un vociare indistinto.

"...lo so ragazzi, che avete già cambiato numerosi insegnanti di italiano, ma che possiamo farci? Anche i docenti sono esseri umani, può capitare che per diversi motivi si assentino, diciamo che voi non siete particolarmente fortunati quest'anno" allarga le braccia e sospira.

Erica è ammutolita.

"Non torna?" Chiede Alessio alzando la voce. 

"No, mi dispiace, non rientrerà, il suo congedo è fino a giugno"

"No!" Viene detto da più parti, tutti si erano affezionati a quella giovane insegnante che aveva reso per la prima volta la materia davvero interessante e piacevole da studiare. 

"Forza, dai, libro di grammatica a pagina 124..."

Erica è pietrificata, dentro di lei martelli pneumatici che le rimbalzano nel petto. È colpa mia, pensa. Ho esagerato, l'ho messa in una situazione in cui ha temuto di essere denunciata

Sara accanto a lei apre il libro e lo mette in mezzo, la guarda di traverso. "Erica, mi dispiace" le sussurra "ho visto che ti eri affezionata a lei, anche a me piaceva tanto..."

Erica scuote via i suoi pensieri e cerca di sembrare indifferente "non importa, fanno tutti così, vengono e poi vanno via. Un porto di mare questa classe"

Lo dice con una stizza tale che Sara si volta ancora a guardarla, pensierosa. 

Quella mattina il tempo si ferma, mentre Erica scarabocchia per tutto il tempo linee nere confuse nel suo blocco per gli appunti a quadretti. Dapprima maledicendosi, poi arrabbiandosi con Marta per averla abbandonata. Perché? Dopotutto non è successo niente tra loro. Avrebbero ancora potuto far finta che quella strana confidenza che c'era tra loro non fosse mai esistita. Sente salire le lacrime agli occhi e chiede di andare in bagno. Si siede sul davanzale e piange, tanto che la matita nera sotto gli occhi si scioglie e aggiunge profondità scure al suo sguardo già terribilmente torvo. 


INSEGNAMI L'AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora