Giugno arriva come un regalo.
Le maniche corte, gli occhiali da sole, le caviglie scoperte e la pelle delle spalle dorata. I primi tuffi, la sabbia tra le dita dei piedi, poi sui libri a studiare, poi di nuovo fuori, le corse in motorino.
A giugno i giorni si rincorrono.
Come i loro sguardi, come i bigliettini che continuano a scriversi in segreto.
Mi manchi.
Felce azzurra alla lavanda.
Pochissimo.
Pochissimo.
Marta non è più voluta uscire con lei, ha detto che si deve concentrare sul diploma. Lei ci è rimasta male per qualche giorno, poi l'ha perdonata. Ha cercato di distrarsi uscendo quasi tutti i giorni con gli amici. Quel che è fatto è fatto, mancano soltanto le prove. Dice a sua madre quando la vede scappare giù dalle scale con il telo da mare sulla spalla.
Il 19 giugno la prima prova, italiano. Lei ha scelto il testo su Elogio dell'attesa nell'era di WhatsApp, è un'esperta dell'attesa ormai. Ha scritto sette fogli, non smetteva più. Si è dovuta dare un tempo per ricopiare in bella.
23 giugno la prova di matematica, problemi con funzioni. Quelle le aveva capite bene, se le era fatte spiegare da Matteo che è un mezzo genio della matematica.
Quando escono i risultati delle prove scritte lei è davanti alla bacheca in jeans tagliati corti, all star con le scritte consumate, una canotta nera e il laccio verde del bikini che le orna la nuca sottile. Si allunga in punta di piedi, tenendo le mani sulle spalle di Alessio.
"Cazzo, Erica, hai spaccato..." fa lui.
"Cioè?"
"Hai preso il massimo in entrambe"
"Stai scherzando?"
"Eh no, guarda..." Si sposta di lato e fa passare la compagna davanti a lui.
"Wow, ho preso davvero il massimo!"
"Secchiona!"
"In un'altra occasione ti avrei insultato, in questo caso, grazie! È bello essere una secchiona ogni tanto! Anche tu comunque sei andato bene..."
"Sì, non mi posso lamentare..."
"Quando hai l'orale?" Chiede Erica "Io il 28"
"Anche io il 28! E poi sarà finita, cazzo!"
"Sarà finita..." Dice Erica, ancora incredula.
"Manca pochissimo" dice una voce, accompagnata da un abito corto e occhiali da sole neri fascianti. La Ferrari li supera e allunga la mano verso la maniglia del portone di ingresso, però sull'uscio si ferma e si volta "complimenti" guarda Alessio, poi posa gli occhi su Erica e sorride anche a lei "complimenti..." dice guardandola a lungo.
"Grazie... eh Prof, le posso far vedere una cosa per l'orale?" Erica cerca di seguirla, muore dalla voglia di abbracciarla. È da urlo con quel vestito addosso.
"Scusa Erica, abbiamo un incontro con la commissione. Andrà benissimo l'orale... vedrai. A prestissimo" e chiude la porta dietro di sé.
"Stronza!" Erica mette sù il broncio e incrocia le braccia.
"Eh, addirittura!" Ride Alessio "non era la tua prof preferita?"
"Perché lo pensi?" Erica lo guarda con la testa inclinata. É così evidente?
"Perché ti illumini quando c'è lei, nelle altre materie... ti agiti di meno, diciamo. Li guardi con sufficienza gli altri prof, lei ti piace"
E poi dicono che gli uomini sono stupidi.
"Perché è giovane, mi piacciono le sue lezioni..." si giustifica Erica.
"E poi è una figa da paura... anche a me piacciono le sue lezioni, soprattutto ora che fa caldo e ha le gambe nude..."
"Cretino!" Erica gli da un finto pugno al fianco e ridono, in realtà vorrebbe dagliene uno vero nello zigomo e togliergli quel sorriso sognante.
"Ora vado, mi vedo con Silvia e Sara"
"E Matteo, il vostro cavaliere?"
"Boh scomparso, dopo provo a sentirlo"
In effetti è da un po' che non esce con loro. Le ha raggiunte una volta al mare con il suo amico Salvo. Hanno giocato a pallavolo insieme, si sono tuffati nella sabbia per prendere le palle difficili e per imitare i cartoni animati giapponesi. Matteo e Salvo si rincorrevano e si buttavano giù a vicenda, stavano sempre ad azzuffarsi. C'era come una tensione tra loro... non ci avrebbe giurato, ma le pareva che Matteo lo guardasse con occhi languidi e che l'altro ricambiasse.
Dopo il mare pranza a casa, una doccia veloce, si butta sul letto per riposarsi, viene avvolta dal profumo dell'ammorbidente alla lavanda. Chiude gli occhi, la stringe mentalmente tra le braccia.
Suonano il campanello "Erica puoi scendere? È il corriere! C'è un pacco per te" urla la madre.
Erica salta a sedere sul letto, lei non ha ordinato niente. Corre giù per le scale, firma, è un pacco in cartone morbido. Che sarà mai? Poi spalanca gli occhi nel leggere il mittente Marta Ferrari.
Corre in camera mentre la madre dal bagno le urla "cos'è?"
"Un libro che avevo ordinato!"
La porta del bagno si richiude.
Lei si siede sul letto con quel tesoro tra le mani. Tira la linguetta di carta tratteggiata e infila una mano dentro.
Un biglietto dice È la mia felpa portafortuna, spero ti faccia compagnia... aspettando l'esame. M.
Accarezza con un dito le lettere in corsivo. Poi estrae dalla confezione una felpa bianca in cotone sottile con il cappuccio. Sorride, se la porta al petto, è impregnata del suo profumo. La infila anche se fa caldo, incrocia le braccia con i palmi delle mani aperte, si accuccia sul letto e chiude gli occhi per cercare Marta nei suoi ricordi.
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INSEGNAMI L'AMORE
RomanceErica frequenta il liceo, sta per compiere 17 anni e spera di crescere il più velocemente possibile. Pensa che per gli adulti sia tutto più facile perché possono andare dove vogliono, fare quello che vogliono, ma sopratutto possono amare chi vogli...