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Dopo qualche minuto si sdraia a pancia sotto, sempre con il libro tra le mani e con la vista periferica guarda nella direzione di Marta, senza però voltare la testa da quella parte. Era sempre lì dove l'aveva lasciata, parlava al telefono, gesticolava e rideva, si accarezzava una gamba, lisciandola e scacciando la sabbia dalla pelle con le dita smaltate. 

Dio, quanto era bella. Erica si sdraia di lato, un gomito a reggere il corpo, gli occhiali a schermare il suo sguardo, mentre finge di leggere. Ogni tanto Marta si volta casualmente dalla sua parte, ma non si sofferma sulla sua figura, si volta rapidamente e guardava il mare, continuando la sua chiamata. Poi rimette il telefono nella borsa, si alza, passeggia lungo il bagnasciuga fino a uscire dalla sua visuale. 

Erica ne approfitta per rispondere a un messaggio di Matteo.

No, sono al mare

Con Sara?

No, da sola. Avevo bisogno di un po' di tempo per me. Mente.

Ok, io vado a fare due compere con mia madre, ci sentiamo più tardi.

Bene.

Poi un cono d'ombra è sopra di lei.

"Scusa, sai ho passeggiato da quella parte e ho pensato poi di chiederlo..." Marta è a pochi passi da lei.

Erica per un istante si dimentica del gioco tra loro e rimane in silenzio a guardare le sue forme perfette.

"... sì era quello blu laggiù, che affitta le canoe..."

"... ti ... ti ringrazio" balbetta Erica.

"Figurati, ciao!"

E così come è giunta scompare.

Erica sorride, vuole tirarsela un po', pensa.

Però in effetti... se si fossero conosciute casualmente in spiaggia sarebbe stato così, non sarebbero state spudorate. 

Lei non avrebbe mai osato avvicinarsi due volte nello stesso pomeriggio.

E ora? Come si andava avanti?

Era andata al chiosco più vicino a prendere un gelato, sperando che lei la seguisse, ma non l'aveva fatto. Era andata a rifare il bagno, pensando che anche così le offriva un'occasione, ma nulla. 

Sbuffando si era sdraiata ancora una volta e aveva ripreso a leggere. 

Poi aveva notato un movimento con la coda dell'occhio, eccola, si era alzata e camminava nella sua direzione. Marta aveva deciso di entrare in azione! Erica aveva posato il libro ed entrambe le mani dietro la schiena, le braccia tese e le gambe sinuose davanti a lei. Aveva apparecchiato la scena.

"Finalmente! Che caldo! Ciao amica! Ho mollato mia madre e sono volato da te, mi dispiaceva che fossi tutta sola con i tuoi pensieri..." Matteo si lascia cadere sul suo telo e le posa un bacio sulla guancia "... cazzo sei uno schianto oggi, anche più del solito, ma brava!" aveva accompagnato le parole con un piccolo applauso, mentre Erica aveva seguito con lo sguardo Marta che con noncuranza si era voltata ed era ritornata sui suoi passi, sedendosi di nuovo. 

"Cazzo..."

"Cosa?"

"Fa caldo..." dice Erica sbuffando. 

"Sì, hai ragione, andiamo!" Matteo la prende per mano e la trascina in acqua, poi la afferra dalla vita e la fa volare. Lei ride e iniziano a lottare, sotto lo sguardo gelido di Marta. Si vede attraverso le lenti scure, che sta ribollendo, il mento basso e le braccia conserte. 


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