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Settembre

Ricominciano le lezioni, Erica si siede al solito banco, accanto a lei Sara, come sempre. 

Tutto è identico, a partire dalle pareti scrostate sino alle scritte incise con il compasso sul suo banco verde. 

I libri profumano di nuovo, li sfoglia per vedere il programma di quell'anno, l'ultimo decisivo anno, l'anno della liberazione, il tanto atteso anno del diploma.

Erica è cresciuta di altri cinque centimetri, i capelli sono appena più lunghi e si posano sulle spalle. Le gambe magre sono come sempre avvolte in jeans neri aderenti, sopra una maglia larga e una catenina d'argento. Così come sono d'argento i grandi anelli che le ornano le dita affusolate. 

I suoi occhi sono sempre racchiusi in una riga di matita nera, mentre abbozza un sorriso all'amica, e i denti bianchi brillano in contrasto con la sua pelle abbronzata.

"Ti trovo benissimo, sei sempre più bella..." dice lSara con naturalezza.

"Ma smettila..." 

"Non li sai proprio ricevere i complimenti tu... "

"Evidentemente..." Erica alza le spalle e sorride, gli orecchini argentati danzano appena, mentre si china a prendere l'astuccio.

"Wow, astuccio nuovo, quest'anno spacchiamo?" Scherza Sara.

"Quest'anno spacchiamo per forza, non vedo l'ora che questa tortura finisca!" Erica punta il dito sui libri e sorride. "Chi verrà quest'anno a farci italiano?" Chiede pensierosa.

"Non l'hai saputo? Mia madre mi ha detto che rientra la Gallo... aveva avuto un tumore poi... pare che stia meglio"

"Ah, poverina... vabbè almeno non ne arriva una nuova a incasinare tutto..." e mentre lo dice un pensiero le ricopre lo sguardo, scuro come un'ombra, ma Sara non ci bada. 

Erica cerca di stare attenta a lezione, di fare i compiti puntualmente, di studiare senza lasciarsi indietro gli argomenti. Colleziona buoni voti e il primo quadrimestre si conclude con un deciso successo, tanto che sua madre è così contenta che litigano sempre di meno. Se solo sapesse che studia per poter andare via di casa il prima possibile! Pensa Erica sorridendo, nella sua camera, sdraiata sul pavimento con le gambe in alto sul muro, un libro in mano e la penna tra i denti. 

A febbraio la brutta notizia, la Gallo sta di nuovo male, mancherà di nuovo. Questa volta è lei stessa a salutare gli studenti e avvisarli. Il suo discorso commuove tutti, gli auguri per il loro futuro sembrano più un addio al pianeta terra. Forse sa' di non avere più molto tempo, perché li incita a fare della loro vita qualcosa per cui essere fieri e felici, solo quello importa.

In un giorno grigio e piovoso, in cui le gocce battono sul vetro con insistenza quasi volessero bussare... ecco che lei precipita di nuovo nella sua vita. Marta Ferrari entra entra nella loro aula con un sorriso teso e la stessa borsa dell'anno precedente, che posa sulla cattedra con un tonfo sordo, spargendo un silenzio incredulo. 

"Ciao ragazzi, ci si rivede!" Dice abbozzando un sorriso, guardando tutti in viso tranne lei, con un'abilità degna di un prestigiatore.

Erica è spaccata in due metà esatte da quello che sta provando, e in nessuna delle due c'è un sentimento chiaro. 

"Prof!" Alessio si alza e le va incontro, così come altri compagni. Erica rimane seduta al suo posto, si acciglia, inclina la testa e si domanda cosa sarà di questo fatidico anno del diploma.

INSEGNAMI L'AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora