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Erica sta sdraiata sul suo letto, gli occhi chiusi ad assaporare i ricordi della giornata appena trascorsa.

Può sentire chiaramente il suo profumo, la delicatezza delle sue labbra, come se fossero palpabili, come una memoria in tre dimensioni.

Il saluto era stato la parte più intensa di tutto, nessuna delle due aveva voglia di separarsi. Continuavano a baciarsi e dirsi "ok, ci vediamo domani" in mezzo alle carezze.

Abbracciarla era così giusto, così naturale, che Erica si domandava come avesse fatto finora a vivere la sua vita senza quella sensazione che il corpo di Marta le dava a contatto con il suo.

"Davvero ci vediamo domani? E io come faccio stanotte a dormire, lontana da te?"

"Erica, certo che ci vediamo domani..." un altro bacio.

"Non è che domani mi sveglio, ed è stato tutto un sogno?"

"E devi ridare l'esame..." Marta rideva e la cullava, entrambe a condividere un sedile, l'auto in un parcheggio sperduto di periferia.

"Io non mi sono mai sentita così..." aveva confessato Erica, mentre Marta restava in silenzio e le baciava i capelli, gli occhi, gli zigomi, il sorriso.

"Andiamo al cinema domani?" Aveva proposto infine.

Erica l'aveva guardata con occhi curiosi, provando a immaginarsela nel buio della sala.

"E se ci vedono? Che raccontiamo?" Questa volta era Erica, preoccupata di dover dare agli amici spiegazioni prima del tempo.

"Mh... è vero..."

Era ancora sconveniente per loro farsi vedere insieme, per quanto tempo lo sarebbe stato?

Nel letto, Erica tentava inutilmente di prendere sonno, mentre le immagini di loro scorrevano davanti agli occhi chiusi come un film.

Devo trovare il modo di farle dimenticare come ci siamo conosciute, cancellare il nostro essere alunna e professoressa, pensava.

Non poteva rischiare che succedesse di nuovo, nell'intimità, che Marta si tirasse indietro, o che peggio pensasse che tra loro fosse stato un errore.

Perché tutto poteva essere, tranne che un errore. Lo sentiva sotto la pelle, era terribilmente giusto. Il suo corpo non poteva mentirle.

Doveva anche trovare un modo perché uscissero allo scoperto, per lo meno che non fosse troppo strano vederle insieme. Altrimenti sarebbero state costrette a nascondersi, a fare cento chilometri per una cena, a chiudersi dentro casa.

L'ultima opzione... aveva accesso in Erica un sorriso malizioso e le aveva portato alla mente le dita di Marta che accarezzavano un capezzolo.

Al pensiero si era immediatamente sentita bagnata. Moriva dalla voglia di fare l'amore con lei. Ma che poi... come si faceva l'amore con lei?

Sicuramente Marta aveva già esperienza, con gli uomini o con le donne?

Lei non ne aveva nessuna, di nessun tipo.

Si era messa le braccia dietro la testa. Imparerò, inventerò, pensava.

Ma per poterci arrivare, avevano prima di tutto bisogno di un nuovo inizio.

INSEGNAMI L'AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora