Erica guarda Marta da lontano, l'espressione corrucciata dietro gli occhiali da sole.
"Con chi è?" Le domanda Matteo all'orecchio.
"Non lo so..." risponde Erica sottovoce.
"Sembrano intime, sarà un'amica... oppure la sua compagna?"
Erica non risponde, fa evaporare il mare con lo sguardo e pensa...
Ecco, che cazzo mi ero messa in testa? Ce la tiriamo un po', fingiamo di non conoscerci e scatta la magia. Tutte cazzate... si è resa conto che sono una ragazzina e si è portata dietro una donna vera. Sono una stupida. Ho perso tempo in questa idea stupida e mi sono fottuta da sola.
Sara li osserva "che avete da parlottare voi due?"
"No, niente..." taglia corto lui e poi sussurra "forse non è il caso di attuare il nostro piano oggi... si rischia la figura di merda a chiederle di uscire..."
"Ma dai! No, perché io pensavo di andare lì e dichiararmi davanti alla sua amica..." risponde secca Erica.
"Sei ironica?"
Lei lo guarda fisso "che dici?"
"Mh. Dai andiamo a fare il bagno, fregatene..." Matteo la tiene stretta tra le braccia e poi la prende per mano e la porta a riva, seguito da Sara e Silvia.
Così, da piano geniale che sembrava la sera prima... ora era una disfatta totale. Il piano meno riuscito della storia. Erica era sconsolata e continuava a cercare Marta con lo sguardo, mentre lei la evitava abilmente.
Non solo, dopo un'oretta si era alzata ed era andata via a braccetto con quella ragazza.
Erica si era rabbuiata e non era più riuscita a divertirsi.
Era tornata a casa e si era scontrata con lo stipite della porta, perché la rabbia rende scoordinati. Si massaggiava la spalla e imprecava. "Stronza, stronza io e stronza lei..."
"Hai detto qualcosa tesoro?" Sua madre si era affacciata in camera sua.
"No, parlavo a sola"
"Bene" aveva riso ed era andata verso la cucina.
Sotto la doccia aveva lasciato andare il sale, ma non l'amarezza di quella giornata. L'acqua le scorreva sul corpo, mentre lei stava appoggiata con le mani alle piastrelle striate. Cosa era successo? Come si era guastato tutto? Non era possibile... un momento prima essere sulle sue labbra e poi un'estranea. No, era fuori discussione.
Si era scossa dai suoi pensieri ed era uscita velocemente, scivolando appena sul piatto doccia "oh, cazzo" e acchiappandosi al lavandino. Si era guardata allo specchio, le mani strette alla ceramica bianca "ora vai lì e te la riprendi".
Era uscita con ancora i capelli bagnati che gocciolavano formando piccole chiazze più scure nella maglia nera, ma che il vento caldo in bicicletta avrebbe asciugato.
Aveva suonato una volta, poi due, finalmente Marta aveva risposto al citofono.
"Sono Erica..." aveva detto con le mani in tasca, tenendo strette le ultime briciole di coraggio.
"Sali..." Non era una voce calorosa.
A differenza dell'altra volta Erica aveva preso l'ascensore, per guardarsi allo specchio e darsi una sistemata. Aveva notato con piacere che la pelle del viso e delle spalle iniziava a dorarsi. Le piaceva la sua versione estiva.
Marta stava sulla porta a braccia conserte, tanto seria che Erica era stata tentata di fare retromarcia e andarsene.
"Che ci fai qui?"
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INSEGNAMI L'AMORE
RomanceErica frequenta il liceo, sta per compiere 17 anni e spera di crescere il più velocemente possibile. Pensa che per gli adulti sia tutto più facile perché possono andare dove vogliono, fare quello che vogliono, ma sopratutto possono amare chi vogli...