"Che ci fai qui?" Dice Marta con le sopracciglia quasi unite dalla disapprovazione. E poi aggiunge, abbassando la voce e voltandosi verso il corridoio per controllare che nessuno la possa sentire "ora mi tocca spiegare chi sei..."
"E chi sono?" Dice Erica dubbiosa e con un filo polemica.
"Vieni..." le mette una mano dietro la spalla e la fa entrare, chiudendo la porta.
Erica la segue in soggiorno dove trova, accucciata sul divano con un calice in mano, la ragazza che ha visto quel pomeriggio con lei in spiaggia. Pessima idea, l'effetto sorpresa.
"Vieni Erica, mia sorella è venuta a farmi una sorpresa questo pomeriggio, visto che non ci vedevamo da un po'..."
La ragazza si alza e le tende la mano sorridendo "piacere, Sonia"
"Piacere mio, Erica" i movimenti di un robot anni duemila sono più fluidi di quelli di Erica in questo momento.
Marta trova la soluzione perfetta al doverla presentare e spiegare chi è... non lo fa affatto.
"Erica, gradisci un calice di vino?"
"Ti ringrazio, ma non vorrei disturbare, scusami, non sapevo che ci fosse tua sorella..."
Interviene Sonia "ma figurati! Mi fa piacere conoscere qualcuno... della sua vita qui. Ormai non torna a Torino nemmeno il fine settimana... deve essersi trovata bene!" E le fa lo stesso identico occhiolino che fa Marta. Hanno gli stessi occhi e lo stesso sorriso, ma la sorella è evidentemente qualche anno più grande.
Erica si avvicina all'isola della cucina per prendere il suo calice e con le labbra, senza emettere suono, dice "scusa" a Marta che non sembra per niente infastidita, anzi le sorride anche con gli occhi e fa spallucce.
"E voi come vi siete conosciute?"
Erica guarda Marta trattenendo il respiro.
"A scuola" non mente, ma non corregge la sorella quando trae conclusioni sbagliate.
"Ah siete colleghe! Caspita! Le prendono così giovani ora a scuola? Le mie insegnanti erano quasi tutte anziane... e per di più per niente affascinanti. Voi farete impazzire i ragazzini..." e ride sguaiatamente mentre Marta e Erica si guardano e ridono anche loro, ma per una ragione diversa e fanno tintinnare i calici in un brindisi occhi negli occhi.
Sono io, la ragazzina che è impazzita per lei, pensa.
Vederla sorridere rilassata le fa pensare che tra loro sia tutto in ordine, quindi decide di rilassarsi e godersi quella serata inaspettata. Matteo pagherebbe per poter vedere la scena.
Erica si siede sulla poltrona, mette le mani sui braccioli e accavalla le gambe "e tu invece, che fai?
"Io faccio schifo..." dice la sorella con un sorriso amaro, bevendo un sorso di vino per cancellarlo.
"... due figlie, un divorzio, un pessimo avvocato, un lavoro da impiegata che odio... cosa dimentico Marta?"
"Un padre morto e una madre con la demenza..."
"Ah giusto! Che altro?"
Erica è paralizzata da quel modo di scherzare che hanno tra loro.
"La dermatite" ride la sorella, che sembra abituata a quegli sfoghi, mentre Erica rimane in silenzio, pentendosi di aver posto la domanda.
"Esatto! Ho una dermatite fantasma che arriva e scompare senza nessuna logica, il mio medico mi ha mandato dallo psichiatra... pensa sia esaurita..."
"Beh un po' lo sei, sorella"
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INSEGNAMI L'AMORE
RomanceErica frequenta il liceo, sta per compiere 17 anni e spera di crescere il più velocemente possibile. Pensa che per gli adulti sia tutto più facile perché possono andare dove vogliono, fare quello che vogliono, ma sopratutto possono amare chi vogli...