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La macchina di Marta passa lentamente sotto la sua finestra, per poi fermarsi in fondo alla via. 

Lei corre giù dalle scale, ma dentro il portone si ferma, riprende fiato, sistema una ciocca dietro l'orecchio e si avvia con passo controllato, le mani nelle tasche. 

Arriva davanti allo sportello del passeggero, si china per guardarla, la saluta, poi tira la maniglia  e sale. 

Marta la sta guardando il silenzio, con un sorriso e degli occhi che dicono tutto. Erica ricambia quel sorriso allo stesso modo.

"Ciao"

"Ciao, a te..."

Le loro voci sono calde, lente, paiono uscire dai loro occhi come lettere sciolte. Come gli orologi di Dalì.

Marta mette in moto, inserisce la freccia, si volta per controllare il traffico, parte. 

Erica cerca immediatamente la sua mano destra, Marta la stringe con un piccolo sussulto e un sospiro. 

"Dove si va?"

"In un posto, dove potremmo andare insieme... senza che nessuno..."

"Un posto... sul pianeta terra sì?" Erica ride e si mette la cintura.

"Sì, il salone del libro a Torino!"

"A Torino? Ma ci vuole più di un'ora!"

"Hai fretta?"

"No, ma non arriveremo tardi?"

"Ci sono tanti eventi anche dopo cena... a che ora devi rientrare?"

"Non ho più il coprifuoco, sono grande adesso, ricordi?" Sottolinea Erica "sai... mi piace da morire l'idea, ci sono stata solamente una volta con i miei, ma ero piccola..."

"Andiamo allora!" 

Erica si toglie le scarpe e piega le gambe sotto di sé, Marta sorride, adora quando lo fa. 

Questa volta è lei che le prende la mano e la attira a sé, perché possa appoggiarsi alla sua spalla. 

Fanno tutto il viaggio così, con Erica accucciata contro di lei.

"Profumi sempre di buono..."

"È l'ammorbidente..."

"Dammi la marca... ti voglio annusare sul mio cuscino..."

Marta si volta un secondo a guardarla in viso, i loro nasi così vicini che si potrebbero toccare, poi si volta nuovamente verso la strada. 

Erica sorride contro la sua spalla "ho detto qualcosa di strano?"

"...no"

"Perché ci sei sempre sul mio cuscino..."

"Shh, ti prego.... Erica, non dirlo..."

Erica si mette a sedere bene sul suo sedile, senza però lasciarle la mano "certo che sei strana tu, eh..."

Marta rimane in silenzio, ma Erica non molla "ci abbracciamo, ci teniamo per mano, ci strusciamo... però vuoi far finta che non ci sia niente?" Lo dice piano, non vuole litigare, si chiede solamente come possa Marta nascondere sotto il tappeto quello che sta succedendo tra di loro. 

"Erica, questa cosa tra noi non può esistere..." lo dice serissima, rimettendo entrambe le mani sul volante. 

Erica sorride e non si dà per vinta "eppure esiste, sarà un guasto nel sistema..."

Riprende quella mano e la stringe nella sua, posa ancora la sua testa sulla spalla di Marta e un bacio sulla maglia rossa. 




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