62.LE COSE VANNO CAMBIATE

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Come una scarica improvvisa, vengo scossa nella realtà -Glenn- pulisco le lacrime che mi erano scese -Glenn- lo richiamo riuscendo ad attirare la sua attenzione -Dobbiamo

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Come una scarica improvvisa, vengo scossa nella realtà -Glenn- pulisco le lacrime che mi erano scese -Glenn- lo richiamo riuscendo ad attirare la sua attenzione -Dobbiamo....dobbiamo andare- lo sguardo perso del mio migliore amico, mi stringe il cuore -Andiamo- lo aiuto ad alzarsi.

Riusciamo ad uscire e in un attimo Glenn si mette a correre. Non riuscendo a seguirlo, mi limito ad aumentare il passo. 

Appena arrivo vedo Glenn sopra Nicholas mentre lo prende a pugni. Dovrei fermarlo, ma se non mi avesse preceduto lui, lo avrei fatto io. Nicholas sviene.

-Dov'è Noah?- chiede Eugene, scuoto la testa schiarendomi la voce -Non ce l'ha fatta. Ora dobbiamo pensare a Tara- dico trattenendo le lacrime e salendo sul furgone.

****

Il viaggio è stato silenzioso. Tutto quello che ho fatto è guardare Tara incosciente con il sangue che le esce dalla tempia, per non pensare a Noah.

È notte ormai e siamo appena arrivati -Bentornati- sorride Deanna mentre guarda il retro del furgone -Com'è andata?- chiede, non riesco neanche a guardarla negli occhi -Hey ragazzi- alzo lo guardo e incrocio quello di Rick. Inevitabilmente dal mio sguardo capisce che qualcosa non va e prima che io possa parlare Eugene esce con Tara in braccio -Devo portarla in infermeria subito- accompagnato da uno del posto, la portano in infermerie -Posso sapere cos'è successo? E dove sono mio figlio e Noah? 

Guardo Rick, per poi guardare Deanna, Glenn fa per parlare, ma lo interrompo schiarendomi la voce -Qualcosa è andato storto, loro non ce l'hanno fatta....mi dispiace- dico cercando di usare tutto l'autocontrollo che ho per non piangere -Come....non...può essere- le metto un mano sulla spalla, ma lei la sposta con violenza -Mi ero fidata di te....- non riesco a dire nulla, tutto quello che posso fare è abbassare lo sguardo -Mi dispiace- dico un'ultima volta prima di andare.

Corro, per quello che posso, a casa. 

Sento il respiro mancarmi, l'emozioni che stavo cercando di seppellire per tutto il viaggio stanno riemergendo violentemente. Prima che le mie gambe cedano sento due braccia reggermi -Hey, hey è tutto ok. È tutto ok- mi giro verso Rick -Niente è ok. È morto- annuisce e mi abbraccia forte.

-Sei ferita?- mi chiede dopo esserci staccati. Guardo la coscia -Forse è meglio se vado a disinfettarla- dico alzando su con il naso cercando di ricompormi per non farlo preoccupare più del dovuto -Vuoi una mano?- scuoto la testa -Ho bisogno di rimanere sola- con fatica e con il suo aiuto, mi alzo dal pavimento -Dovresti parlare con Glenn, lui ti spiegherà tutto- e vado in bagno.

Accendo la doccia e mi spoglio lentamente, forse per la stanchezza o per altro, le mani continuano a tremare. Appena mi butto sotto il getto d'acqua le lacrime non perdono tempo a scendere. Sotto l'acqua, il respiro diventa sempre più affannoso, mentre il dolore della ferita si fa sempre più intenso. 

Daryl Dixon¹ -TWD-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora