14. germán

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alicia's pov.

mantra;
my wholeness
isn't defined
by what stays
or what chooses
to leave.

Matias scosse la testa incredulo e continuai a raccontare della litigata avvenuta con la mia ex, non avevo intenzione di parlarle se l'avessi rivista.
Eravamo riuniti nel mio salotto e due cartoni di pizza erano depositati nel tavolino, ma la verità era che il mio stomaco era chiuso, avevo un nervoso addosso sublime che non cessava mai.
"Incredibile come lei abbia tanto potere su di te." disse il mio amico arrotolandosi le maniche della camicia e tolsi l'elastico nero che avevo sul polso legandomi i capelli.
"Non è questione di avere potere o meno qui, è che non siamo riuscite a concludere il nostro rapporto civilmente. La nostra relazione è durata un bel po' e inoltre ti ricordo che vivevamo insieme, e avevamo dei progetti." dissi portandomi le ginocchia al petto e il ragazzo davanti a me afferrò la mia mano, accarezzandola molto molto piano.
Questo era un momento di fragilità per me, andava bene così e non dovevo punirmi.
"Piangi, sono serio. Hai tutto il diritto di farlo dopo quello che è capitato, sei una donna così forte che ha dovuto sopportare tantissime cose e non c'è davvero niente, ma niente di male nel crollare un'attimo per poi rialzarsi. Quando una casa crolla non è che non si può riparare anzi, puoi continuare a costruirla nonostante tutto, le crepe puoi aggiustarle." disse deciso e percepii i miei occhi pizzicarmi lievemente, misi la testa di lato contraendo la mascella e fissai il fuoco davanti a me in tutto il suo splendore, con Raquel in passato mi sentivo proprio allo stesso modo e lei aggiungeva sempre più legna facendomi esplodere in cenere.
"Si formano le crepe, ma non sarò mai più bella come prima." sussurrai questa triste verità e afferrai il bicchiere di vino bianco posato al mio fianco, lo bevvi fino all'ultima goccia e ne versai un'altra quantità ma il mio amico mi bloccò.
"Scegli qualcuno che ti dia un trattamento da Dea. Il trattamento da principessa è il minimo indispensabile, ogni uomo può farlo ma il trattamento della Dea riguarda la devozione. Significa avere occhi solo per te, onorare la sacralità del tuo corpo, proteggere il tuo cuore. Le basi di una unione devota, spero che tu lo riceva." disse serio e ci guardammo negli occhi, lui aveva sempre voluto il meglio per me in ogni caso ma era così difficile perché quando ti abitui a stare da sola automaticamente non vuoi nessuno al tuo fianco.
Hai la tua routine.
I tuoi spazi.
Ed io? Non avevo proprio voglia di impegnarmi con nessuno, ero seriamente libera.
Che benedizione è poter semplicemente vedere la realtà per quella che è e non per quello che ti dicono che sia.
Anche se il mondo è cupo in questo momento, gli occhi che vedono la verità sono la soluzione.
"Ricominciare? Non mi va, ora sono così tanto concentrata per questa rapina, si sta prolungando troppo e non ho proprio tempo di respirare." dissi cambiando argomento ma Matias scosse la testa, tolse il mio bicchiere dalle mani appoggiandolo nel tavolino e sbuffai perché voleva parlare con me ma non mi sarei mai aperta del tutto.
Odiavo essere tanto vulnerabile.
"Ritengo che, sfortunatamente, le persone non saranno sempre abbastanza coraggiose da dirti che non sono più in sintonia con te. A volte, devi solo leggere le energie e prendere qualche iniziativa, lascia andare il senso di colpa di aver lasciato andare. Abbi il coraggio di camminare da sola però senza perdere mai quella voglia frenetica di amare qualcuno di nuovo." disse accarezzandomi il braccio e mi abbracciò, una lacrima mi rigò il viso e mi scappò un piccolo singhiozzo e delicatamente Matias mi fece appoggiare il viso sulla sua spalla.
Non piangevo mai, come avrei voluto.
Il mio dolore durava troppo poco, ero stanca di questa apatia, stanca di non provare nulla e questa era la mia condanna perché il dolore mi aveva fatto talmente male fino a dissolversi nel nulla lasciando spazio ad una versione di me, che non avevo mai visto.
Non davo più importanza a nulla, e rimpiangevo quando mi emozionavo anche per le piccole cose che mi facevano piangere di gioia il quadruplo.
"Taglia energicamente il cordone quando aggiunge più rumore che pace al tuo spirito, collegati a spazi che ti ricaricano invece di esaurire la tua essenza, circondati di persone che riconoscono la tua luce e la illuminano quando sei a corto di energia, devi gestire la tua magia Alicia, o morirai per sempre nel vuoto." mi consigliò ancora una volta e chiusi gli occhi viaggiando con la mente, incredibile come pensassi sempre e solo esclusivamente a lei.
Pensavo proprio a tutto.
Agli anni meravigliosi in Academia, i nostri baci nascosti tra gli scaffali della biblioteca, i suoi piccoli gesti nel strapparmi sempre un sorriso anche quando stavo male.
I nostri risparmi per l'affitto dell'appartamento che avevamo scelto insieme, avevamo rinunciato a molte cose questo è vero, ma almeno eravamo insieme felici e libere.
Libere di amarci, di fare l'amore quante volte volevamo e la nostra non era una questione di solo piacere anzi, amavo proprio dimostrarle quanto amore potevo darle.
Mi afferrai il viso tra le mani molto forte piangendo silenziosamente e anche se ci mettevo tutta la mia forza di volontà non riuscivo comunque ad andare avanti come avrei voluto.
Erano ricordi troppo profondi, come si faceva a rimuovere tutto?
Come ci si comportava in questi casi?
Come potevo andare avanti se non avevo incontrato un'altra persona che mi facesse provare qualcosa di così vero da dimenticarmi del resto?
Circondati di anime che manifestano la loro vita, persone che cambiano più di quanto si lamentano.
Umani che creano, più di quanto consumano.
Vivi attivamente, invece di accettare la vita così com'è.
Trova persone che inseguono il loro potenziale.
Imparare insieme.
Crescere insieme, vincere insieme.
"Potete sistemare le cose, lo sai Alicia? Il passato è il passato questo è vero ma due anime non si incontrano mai per caso. Smetti di sederti su abilità e talenti che potrebbero cambiarti la vita, hai qualcosa di così speciale dentro di te ma continui a distrarti e a trovare ragioni per cui non è il momento. Quando la realtà è che è sempre stato il tuo momento." disse la voce di Matias facendomi sussultare e lo guardai mentre lui accarezzava dolcemente la mia guancia calmandomi un minimo.
Mi veniva da vomitare, sul serio.
E averla nello stesso posto di lavoro non mi aiutava, il suo profumo mi faceva impazzire, la sua voce, la sua forza nel fare anche la minima cosa, la sua bellezza che aumentava sempre di più.
Ero affamata di lei.
E realizzarlo, mi rompeva in mille pezzi.

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