- academia, segundo año, navidad.
alicia's pov.
Io non sono una persona che ama tantissimo stare a letto dopo sveglia perché dai, se hai una voglia assurda di fare trecento miliardi di cose messe assieme perché perdere ancora tempo?
Le ore al mattino, volano troppo velocemente.
Ma in questo momento nella mia vita, sinceramente non era poi così male rimanere a letto.
Specialmente se al mio fianco, avevo una donna tremendamente bella, nuda, con i capelli scompigliati a causa della notte precedente e un misero lenzuolo che copriva il suo corpo.
Il suo braccio stringeva la mia vita e lo tracciai lentamente con le dita facendola rilassare ancora di più, questa era la prima volta in assoluto che mi svegliavo al suo fianco dopo una lunga notte fatta di carezze, sguardi complici, baci rubati e parole sussurrate.
Non avevamo bevuto come a Parigi, eravamo noi al 100%.
Era così bello.
Il modo in cui Raquel mi stringeva era paradisiaco, il suo respiro era proprio calmo e a malapena erano le sei del mattino, l'altro giorno erano iniziate le vacanze e l'Academia era un'argomento che in questo preciso istante andava in pausa.
Le lezioni erano in pausa, stavamo imparando tante cose, tante tecniche e la parte teorica era andata al secondo piano e Novembre era stato seriamente un mese troppo intenso.
Avevamo bisogno di rigenerarci un'attimo.
Raquel si agitò un pochino nel sonno avvicinandosi a me borbottando qualcosa e cinse il mio bacino con la coscia mentre la sua mano si infilava sotto al lenzuolo per stringere molto possessivamente il mio seno, mi regalò pure un sorrisetto felice mentre continuava a dormire senza problemi.
"Non ci posso credere, che idiota." sussurrai guardandola incantata ed era così dominante anche in queste piccole cose, il suo respiro si fece ancora più calmo nel percepire il mio corpo vicino al suo e questa cosa la stavo notando da poco.
Adorava il mio calore, durante la notte e anche durante il giorno.
Aveva bisogno di toccarmi.
Anche a lezione, magari il professore spiegava per ore e lei da sotto al banco cercava la mia mano per tenerla vari secondi, sapeva che ero lì al suo fianco.
Ma voleva sentirmi.
Afferrai un'attimo il telefono e oggi era la vigilia di Natale, non sapevamo ancora cosa fare però dovevamo andare dalle nostre famiglie l'indomani per tradizione, non avevamo mai passato un Natale insieme per davvero e non volevo forzare nulla.
La guardai bene in viso notando quanto fosse bella e per me, non c'era regalo più bello.
Non necessitavo altro, ero così felice nell'avere un gioiello del genere affianco a me.
Automaticamente mi avvicinai stanca di aspettare e le lasciai un dolce bacio sulle labbra notando che ricambiò un pochino, inarcai un sopracciglio confusa ma non era sveglia.
Impossibile.
Forse percepiva i miei movimenti e gliene lasciai un'altro un po' più lungo.
Sorrise nel sonno e ridacchiai spostandomi di poco per baciare la sua spalla nuda e abbassare il lenzuolo per dedicarmi alla sua schiena perfetta.
I suoi muscoli erano rilassati ma si intravedevano comunque, le lasciai dei baci lunghi e risalii facendo scorrere il mio labbro inferiore lungo la sua colonna vertebrale.
Folle.
Come la voglia follemente folle, di averla proprio adesso.
La mora mugugnò svegliandosi e aprì di poco gli occhi per guardarmi, baciai il suo viso stupendo affamata del suo profumo e scesi verso al suo collo magro mordicchiandolo.
"Stavo facendo un sogno fantastico, tu eri nuda." disse legandosi i capelli velocemente e sussultò non appena mi posizionai sopra di lei, ero tra le sue gambe e mi guardò dal basso spaesata non capendo assolutamente nulla.
Raquel era così.
Doveva prima realizzare che non era più nel mondo dei sogni.
"Oddio sei nuda anche ora, cazzo è proprio vero che i sogni diventano realtà." mi disse maliziosamente squadrandomi dalla testa ai piedi e amavo vederla senza trucco, risi ad alta voce e già la vedevo contraria per le posizioni.
Non l'avrei vista domani, e forse neanche dopo domani.
Dovevo portarmi avanti per non impazzire.
E non avevamo nessun programma quindi, qualche ora a letto potevamo starci.
Amavo tantissimo il sesso al mattino.
"Vedo che qui, ci siamo svegliati affamati." disse la mora mettendo la testa di lato dato che le stavo baciando il collo molto possessivamente e mi porsi verso al suo orecchio.
"Molto affamata, di te." bisbigliai mordendoglielo e gemette nel sentirmi così vogliosa, i nostri seni combaciarono e amavo questa sensazione di percepire il suo cuore vicino al mio e il suo calore irradiarsi veramente tanto.
Raquel abbassò il lenzuolo per graffiarmi un pochino la schiena e ci baciammo con passione intrecciando le nostre lingue avidamente, chiusi gli occhi gemendo contro la sua bocca e la mia mano stava scendendo lungo al suo ventre.
Amavo dominarla qualche volta e amavo tantissimo la mia versatilità con lei.
Infatti, afferrai i suoi polsi affondandoli sul cuscino e sorrise orgogliosa, mi abbassai baciandola lentamente e volevamo fare sempre qualcosa di nuovo nel nostro rapporto.
"Il solo pensiero che saremo lontane per queste vacanze mi fa impazzire." confessai tra un bacio e l'altro e mi abbassai per marchiare il suo seno stupendo, le lasciai un segno violaceo strappandole un gemito alto ma poi strinse il mio viso avvicinandolo al suo.
"Non è la prima volta che succede, passa veloce Ali." disse cercando di tranquillizzarmi con il suo tono di voce severo e le lasciai un bacio a stampo.
"Sì ma le cose sono cambiate, sei la mia ragazza e non sto dicendo che dobbiamo dirlo ai nostri genitori però.. è una mancanza diversa." le spiegai dicendole il mio punto di vista e annuì tracciando le mie lentiggini con le dita, sedendosi poi di scatto e nel farlo trascinò pure a me sopra alle sue gambe.
Dimenticavo quanto diavolo potesse essere forte questa donna.
I miei capelli ricaddero lungo la mia vita e la mia frangia era scompigliata come al solito, non avevo mai visto Raquel da questa posizione ed era tutto così perfetto.
La giornata, era iniziata così bene.
"Ho una voglia del cazzo che mi assale di trasmetterti così tanto affetto che non sentirai la mia mancanza, Sierra." disse facendomi arrossire e aspettai che agisse dandole il consenso, talvolta bastava che mi guardasse solamente negli occhi.
"Vale, dios." bisbigliò leccandosi le labbra e con una mano strinse il mio fianco trascinandomi meglio sopra di lei in modo tale che circondassi il bacino con le cosce e appoggiassi le mani sulle sue spalle.
"Mi mancherai anche tu, però al solo pensiero che dopo sarai tutta mia mi manda in estasi." disse baciandomi il petto che era leggermente arrossato dall'eccitazione e da come arrossivo come una bambina sotto al suo sguardo penetrante.
E poi fece proprio l'ultima cosa che mi aspettavo.
Si portò due dita in bocca leccandole e poi, quella stessa mano si infilò tra le mie gambe facendomi fare un piccolo sussulto per come scivolò velocemente dentro di me.
Sorrise nel sentirmi pronta e rise per la mia espressione in viso sorpresa, sentivo le guance andarmi a fuoco però mi intimò di rilassarmi e di conseguenza incominciai a muovermi contro la sua mano e accarezzai i suoi capelli.
"Godi, pecas." disse strappandomi un'ansimo e portai la testa all'indietro chiudendo gli occhi e spalancando la bocca, non avevo paura di cadere dato che la mia ragazza mi stringeva con l'altro braccio e mi sorrise meravigliosamente continuando con i movimenti.
Aumentai il ritmo da sola e Raquel non stava facendo nulla di che, tutto il piacere disperato che stavo cercando proveniva proprio da me.
"Ricordati, del nostro sex tape. Servirà a qualcosa no?" disse ricordandomelo e annuii affondando i denti sul suo labbro morsicandoglielo possessivamente, continuai a muovermi e appoggiai la guancia sopra alla sua incominciando a gemere più veloce.
"Quel cazzo di completo, non ho mai smesso di sognarlo. Letteralmente la mia condanna più grande, e tu? La mia Dea." aggiunse piagnucolando e risi baciandola per poi gemerle un'altra volta in bocca sussurrando il suo nome.
Affondai le dita tra i suoi capelli mossi e mi strinse di più a sé in automatico mentre oscillavo i fianchi sempre più veloce, sentendomi i muscoli bruciare per lo sforzo.
"Che idiota che sei, Raquel-" dissi bloccandomi dato che aggiunse un terzo dito dentro di me e mi appoggiai a lei portando gli occhi all'indietro, strinse più forte il mio fianco e presa da un momento di pura euforia percepii una lacrima rigarmi il viso.
Mi sarebbe mancata seriamente.
Ormai era parte delle mie giornate, condividevamo tutto ed era la mia ragazza.
La volevo come non mai.
Mi vennero le lacrime agli occhi dal troppo piacere e mi sgridò con lo sguardo amorevolmente, la baciai forte stringendola a me come se ci stessimo lasciando.
Inutile dire che la sua drammaticità mi stava contagiando.
"Non ti azzardare, sennò da questo letto tu non ne esci più." mi sgridò sottovoce e mi scappò un urlo, le sue unghie graffiarono il mio gluteo e affondai le unghie sulla sua spalla tirandole poi leggermente i capelli all'indietro per baciarle il collo lentamente.
Non avevo più fiato e avevo le scosse in corpo, strinsi di più i suoi fianchi con le mie gambe e tirai i suoi capelli in modo tale che potesse portare la testa all'indietro e baciai ogni singolo millimetro delle sue labbra.
Una mancanza intrinseca.
Fottutamente estenuante, mi lacerava dentro sentirla lontana da me.
Raquel gemette nel vedermi così, quasi al culmine e mi lasciò il segno nel mio fianco destro talmente lo stava stringendo tenendomi attaccata contro di lei.
Mi guardò negli occhi venire grazie al suo tocco dato che mosse le dita più velocemente e urlai il suo nome di buon mattino, non mi interessava se qualcuno poteva sentirmi in questo palazzo e la mora rise baciandomi dolcemente sulle labbra abbracciandomi forte.
Affondai il viso contro al suo collo lasciandole un bacio sulla guancia e avevo il respiro pesante, le gambe mi tremavano e la mia pelle era rovente come la sua.
"Se vuoi, posso candidarmi come aiutante di Babbo Natale, calarmi nel tuo camino e darti il tuo regalo di persona ovvero: io incartata dalla testa ai piedi con tanto di fiocco." disse ad una certa facendomi ridere come non mai alleggerendo la mia tensione e mi sorrise, afferrai il suo viso baciandola dolcemente calmandomi e le sue braccia erano avvinghiate attorno ai miei fianchi e appoggiai la guancia sulla sua spalla nuda e rimanemmo in silenzio per un bel po' di tempo.
Stavamo tracciando ogni singolo millimetro della nostra pelle ed entrambe provavamo i brividi sotto al nostro tocco possessivo.
Raquel, stava diventando la mia casa.
E lo stavo realizzando in questo abbraccio ricco di.. amore?
Qualunque cosa fosse, non volevo che finisse.
Quando trovi qualcuno che ti fa sentire abbastanza sicuro da essere vulnerabile e tenero, che ti capisce, ti ascolta e ti fa sentire amato, tienilo stretto.
Trovare qualcuno che voglia apprezzarti e mostrarti quanto meriti veramente sta diventando sempre più raro in un mondo di doppie facce.
Trovare qualcuno con cui costruire una vita, con cui crescere, connettersi più profondamente e amare in questo regno è così speciale.
Il vero amore ti fa sentire sicuro e protetto, dove entrambi potete essere onesti l'uno con l'altro e connettervi più profondamente ogni giorno: non richiede che tu soffra o ti faccia male per questo.
Il mio cuore era in pace.
Il sole stava sorgendo, i raggi ci riscaldavano delicatamente.
Le mani di Raquel stavano accarezzando dolcemente i miei capelli rossi e baciai distrattamente la sua mascella scolpita guardandola poi negli occhi, le accennai un sorriso rilassato e tracciai i suoi lineamenti con i polpastrelli delle mie dita.
Eravamo connesse.
Ma non una di quelle connessioni fasulle, la nostra si stava rafforzando sempre di più e non mi era mai successo con nessuno, lei era così.. rara, autentica.
Diversa.
Fatta appositamente per me.
Gli altri? Erano un contorno fasullo, lei era la mia luce.
Neanche paragonabile ai raggi del sole, andava così tanto oltre.
Più guarisci, più puoi riconoscere un cuore puro con buone intenzioni senza lasciare che i tuoi schemi disfunzionali e le tue insicurezze si intromettano e sabotino la relazione.
Alzò la mano incontrando la mia e le nostre dita si tracciarono inevitabilmente, guardai i movimenti che facevano ed eravamo in un'altra realtà, conoscevamo tantissime parti di noi stesse però non smettevamo mai di esplorarci.
Sorrisi per tutto quello che stava succedendo e per la prima volta Raquel incominciò a contare ogni mia singola lentiggine con l'indice, mi toccava il viso delicatamente e la lasciai fare perché non l'aveva mai fatto da quando ci conoscevamo.
Il viso di qualcuno, era così delicato, una cosa troppo intima.
"22, 23, 24.. ma quante sono? Sei invasa di piccoli puntini." disse a bassa voce per non spezzare questa magia e le si dilatarono le pupille, sorrise come un'idiota toccando il mio naso e poi scese verso le mie labbra.
Lentiggini ovunque.
Raquel ovunque, anche nell'aria.
"28, 29.." continuò concentrata nel suo lavoro e aggrottò le sopracciglia serrando poi le labbra, lo faceva sempre quando era concentrata così tanto in un qualcosa e scoppiai a ridere alzando il lenzuolo per coprire le nostre gambe.
"Perché le conti?" dissi curiosa e girò il mio viso di lato per toccarne alcune sulla mia mascella, non mi rispose subito per non perdere il conto e accarezzai le sue spalle.
"Non è ovvio? Perché sono innamorata di te." disse di colpo e il suo dito si fermò, il modo semplice e naturale con cui lo disse mi fece provare un'elettricità in corpo assurda.
Per l'amor del cazzo, mi aveva appena fatto una dichiarazione?
Rimanemmo bloccate come due lastre di ghiaccio e non sapevo cosa dirle, però era rossa come non mai in viso e interruppe il nostro contatto visivo mordendosi forte il labbro mettendosi poi le mani in faccia respirando a fatica.
I suoi sentimenti mi esplosero addosso sul serio.
Feci scivolare le dita tra i suoi capelli e unii con forza i nostri corpi, fu un bacio fresco e travolgente come la pioggia, ruvido ai bordi per la nostra energia.
"Sentire una cosa del genere di buon mattino.. Dios, non so come descriverlo." dissi staccandomi dalla sua bocca stupenda e il rossore non le era passato neanche un pochino ma afferrai il suo mento costringendola a guardarmi negli occhi.
"È stato sconvolgente per te? Voglio dire, cazzo che vergogna. Io non ci ho fatto nemmeno caso sai? Le parole sono uscite dalla mia bocca." mormorò stringendo dolcemente la mia coscia snella che stava ancora attorno al suo bacino e sorrisi.
"Ed è proprio questo il bello, Raquel." dissi mettendo una ciocca dei suoi capelli dietro l'orecchio e le accarezzai lo zigomo evidente con il pollice, cercando di tranquillizzarla.
"Bello, e perché?" disse confusa e le sorrisi come non avevo mai fatto, ricambiò facendomi riscaldare il cuore di un qualcosa di sconosciuto e realizzai che forse la nostra relazione non era composta solo dal "volersi bene."
C'era qualcosa di molto più forte.
"Perché non è ovvio? Anche io sono innamorata di te e il modo in cui l'hai detto, l'hai ammesso mi ha fatto innamorare di te ancora di più." dissi arrossendo io stessa e Raquel sussultò ma sorrise un'attimo dopo, c'era così tanta leggerezza in questo momento e appoggiai delicatamente le mani sulle sue spalle, facendola distendere.
Eravamo così innamorate, così sicure di questo.
Perché esitare?
Perché farci venire ancora mille dubbi?
Raquel si distese sotto di me e mi inchinai lasciandole un lungo bacio sulle labbra mentre le sue dita stavano percorrendo ogni centimetro della mia colonna vertebrale, la stavo guardando con occhi diversi e pure lei perché brillavano e pure io li sentivo lucidi.
Baciai il suo collo scolpito mordicchiandole un piccolo lembo di pelle lasciandole il segno e ora era il mio turno, volevo farla stare bene e stringerla tra le mie braccia fino a quando non dovevamo separarci e così feci.
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utopia
Фанфик• RALICIA. (gxg) In un rapporto, c'è una profondità maggiore più di quanto pensiamo o utilizziamo. Nessun luogo, anche l'ignoto può trattenere l'amore in tutte le sue forme, anche nell'entroterra. 𝘓'𝘈𝘤𝘢𝘥𝘦𝘮𝘪𝘢, un mondo immenso dove due anime...