21. cura ut valeas!

237 25 17
                                    

raquel's pov.

no saben ni la mitad y
hablan el doble.
yo mismo tuve que animarme,
yo mismo me escuché,
yo mismo me apoyé y
yo mismo estuve para mí.

La rapina si era conclusa, tutti avevamo preso in mano nuovamente le nostre vite ma in questo momento non mi trovavo di certo in Spagna.
Mi trovavo a Rishikesh, il mio amore per l'India non cesserà mai e grazie ad un piccolo congedo di un mese, e alla somma ragionevole di denaro per le missioni andate a buon fine e grazie alla nostra vittoria.. eccomi qui con uno zaino in spalla e la mia voglia di esplorare ma soprattutto, finalmente possiedo un minimo di pace mentale addosso.
Viaggiare per me, è terapeutico.
Rishikesh (anche Hrishikesh) è una città del distretto di Dehradun, nello stato indiano dell'Uttarakhand è situata ai piedi dell'Himalaya, nel nord dell'India, ed è conosciuta come "Porta d'ingresso dell'Himalaya."
Mi fa sentire viva, ascoltare le esperienze altrui, vedere culture, lingue differenti è esilarante e i soldi non sono un problema per me in questo momento.
Dopo tutto quello che era successo beh, me lo meritavo prima di riprendere con il lavoro.
Non avevo più notizie di nessuno e andava benissimo così, Alicia era nuovamente un lontano ricordo e tutti i miei pensieri non erano dannati come prima.
Stavo veramente bene.
Le origini spirituali di Rishikesh derivano dalla mitologia indù, ed esistono diverse storie mitologiche associate a questo luogo.
Rishi significa "veggente" che era un nome dato ai monaci che vivevano nelle caverne nelle colline circostanti, uomini santi ai quali i Veda (scritture indù) furono originariamente rivelati.
Insomma, avevo scelto una città davvero spirituale e speravo di trovare delle risposte, di parlare con qualcuno che mi sapesse aprire gli occhi su determinate cose.
Speravo che accadesse ciò, perché meritavo come chiunque di avere spensieratezza, di usare anche dei metodi che mi permettevano di superare qualsiasi ostacolo.
Conosci quel detto secondo cui non sai cosa hai finché non se ne va?
Sapevo già cosa avevo, e ora che se n'è andata, ne so ancora di più.
In questo momento erano le sette del mattino, nessuna macchina in strada, solo tanta vegetazione davanti a me e tantissimo verde immenso.
Chiusi gli occhi respirando a pieni polmoni e solo Monica sapeva dove mi trovassi, le avevo raccontato tutto quanto, ogni singolo atteggiamento con la mia ex, la nostra vicinanza e secondo la sua visione delle cose, Alicia era una maschera immensa.
Non riservava tutto il rancore che diceva di avere nei miei confronti.
Un giorno ti guarderai indietro e capirai che il tuo tempismo era perfetto e perché le cose sono andate come sono andate: per proteggerti, per guidarti e per reindirizzarti dove avresti sempre dovuto essere.
Abbi fiducia nel processo del tuo percorso, evoluzione e crescita: è tutto un tempismo divino.
C'ero già due giorni qui e non avevo perso tempo, facevo ogni attività che mi capitava e avevo già visitato tantissime cose, avevo visto anche i vari fiumi immensi che mi trasmettevano pace nonostante fossero così tormentati.
Come me stessa.
Però se mi trovavo qui era perché la mia anima aveva bisogno di pace, dovevo risvegliarmi spiritualmente e riacquistare delle consapevolezze che mi permettessero di andare avanti senza paura una volta tornata a lavoro.
Meriti un amore che ti copra, questo si prende cura di te.
Ciò che si muove intenzionalmente a tuo favore, un amore che ti vede come sei.
Questo nutre la tua anima.
Questo serve a ricordarti che non sei mai, mai solo.
Alicia.
Mi mancava?
Inutile mentire: pensavo a lei.
Il passato stava inevitabilmente bussando nella mia porta e l'aveva pure sfondata, stavo scappando perché non ero pronta ancora del tutto per affrontarlo faccia a faccia.
E mentre mi preparavo un bel caffè i flashback colpivano la mia mente, non riuscivo a togliermi dalla testa i momenti passati con lei, al nostro amore così puro nonostante tutti gli ostacoli che avevamo affrontato insieme.
Non avevo mai considerato il nostro rapporto così, con il tempo avevamo imparato a conviverci eccome anche se dopo il tutto era andato alla deriva.
Avevo dei pensieri contrastanti, era impossibile tornarci insieme come un tempo.
Le seconde possibilità non sono un prerequisito dopo le scuse, il perdono non è sempre il fiammifero necessario per ravvivare una vecchia fiamma, l'accesso a te non è un abbonamento a pagamento, a volte i tuoi limiti e l'amore che hai per te stesso sono più importanti del loro comportamento cambiato.
Lentamente aprii la porta scorrevole sedendomi nel piccolo divano posizionato sul balcone e anche se avevo pagato molto per questo piccolo appartamento non mi importava, la vista che avevo davanti ripagava letteralmente tutto quanto.
Ero da sola, indubbiamente non ero intenzionata a divertirmi dal punto di vista fisico ma bensì trovare pace, spensieratezza, inoltre non era la prima volta che venivo qui.
Amavo ampliare il mio bagaglio di viaggi.
Potevo permettermelo, non avevo figli, ero single con un divorzio in atto.
Sposare Alberto mi faceva venire a galla dei ripensamenti, ritornando indietro nel tempo non avrei mai fatto un passo del genere, ciò che mi aveva causato era stato troppo doloroso non solo per il mio corpo, ma per la mia mente era stato distruttivo.
Da allora, non avevo più voglia di impegnarmi, non avevo voglia di impegnarmi nuovamente con qualcuno, però mi mancava semplicemente.. dare il mio amore.
Tutti ne possediamo un pochino.
Mi mancava prendermi cura di qualcuno, svegliarmi con un corpo caldo al mio fianco e condividere anche le cose più idiote del mondo.
Fare l'amore vero, non di quelle scappatelle occasionali per alleviare la tensione.
Non che non fossi d'accordo anzi, tutt'altro.
"Madre mia!" imprecai sottovoce per la valanga di pensieri che stavo facendo in questo preciso istante e scossi la testa incredula per come fossi ancorata ancora a queste stronzate e mi illudessi di poter avere il controllo sul mio passato.
Odiavo essere così debole talvolta.
O forse ero realista? E accettavo le situazioni, anche disastrose?
Finii di fare colazione e mi preparai indossando abiti comodi, grazie ai miei allenamenti intensi non avevo sicuramente problemi a camminare per tantissimi km e questo posto aveva molto da offrire ed ero estasiata.
L'India mi fa passare qualsiasi dolore dell'anima.
Prima di uscire afferrai il mio zaino al volo con all'interno varie bottiglie d'acqua ed essendoci un sole ardente mi legai i capelli in una coda scendendo velocemente le scale e come ultimo tocco di classe, indossai un capellino comprato proprio ieri.
Tutto qui costava poco, la gente si accontentava veramente con pochissime cose.
Tutti erano così in pace ed io amavo la gratitudine.
Afferrai il mio telefono andando su Google Maps e mi arrivarono tantissime email e notifiche, mi fermai in mezzo alla strada realizzando che non stavo facendo le cose bene.
Non come avrei voluto.
Stavo lasciando alle mie spalle una vita difficile, fatta di duro lavoro e persone che mi avevano fatto del male, non avrei messo insieme i puzzle al loro posto quindi feci la cosa più giusta che potessi fare: misi il tutto in modalità aereo mandando però prima un messaggio a Monica per tranquillizzarla.
Sorrisi felice e L'Universo era dalla mia parte perché a pochi metri davanti a me c'era un piccolo negozio, abbastanza carino che vendeva un po' di tutto quindi non me lo feci ripetere due volte ed entrai sorridendo alla donna dietro al bancone che ricambiò.
"Hi! Do you have a map of the place?" le domandai cordialmente e annuì dandomi le spalle per cercare, me la porse e comprai giusto per non confondermi, un pennarello rosso per segnare ogni singola tappa che avevo visitato.
Ero ad un buon punto.
Seguii il tragitto che mi si presentò davanti e oggi avevo intenzione di visitare un tempio a dir poco bellissimo, chiamato: Trayambakeshwar.
Distava all'incirca 8km da dove mi trovavo e camminai normalmente guardandomi attorno spensierata, c'erano tantissime persone qui e tutti avevano degli scopi diversi.
O volevano in qualche modo scovare la pace mentale?
Curioso, come talvolta possiamo incontrare dei nostri simili che si dannano per la stessa cosa e forse, il dolore può far incontrare più anime e aiutarsi reciprocamente.
Una parte importante della rottura delle maledizioni generazionali è prendersi cura della propria salute mentale, molti dei nostri genitori e nonni non avevano le risorse adeguate per l'aiuto mentale, o addirittura non riconoscevano che la malattia mentale fosse reale. Quindi, hanno trasmesso il proprio dolore e il proprio trauma attraverso le proprie ferite e malattie mentali non diagnosticate.
Imparare a dare priorità alla nostra salute mentale, pur lottando con il fatto che gran parte del trauma e del dolore che abbiamo sopportato ci vengono trasmessi, è importante. Soprattutto quando si tratta di voler essere quello che spezza la maledizione e mandare via la malattia mentale.
Aumentai il passo notando quanto il sole stesse andando sempre più in alto e le temperature stavano aumentando però ero vestita perfettamente e inutile dire che la mia pelle si era abbronzata un pochino e i miei capelli erano più chiari.
La camminata mi sembrò infinita ma non appena davanti a me si presentò una struttura meravigliosa spalancai la bocca incredula, sorrisi guardandomi attorno e prima di entrare offrii qualche dono perché in India la maggior parte delle cose funzionavano così.
Donare qualcosa.
Essere umile.
Prima di addentrarmi in questo edificio abnorme dovevo attraversare un ponte e non appena mi diedero il consenso camminai lentamente recuperando fiato, c'erano altre persone come me che si guardavano attorno scattando tantissime foto.
Sotto questo ponte scorreva il Gange e continuai a camminare alzando il viso per potermi rilassare grazie al sole caldo.
In questo momento? Amavo tantissimo la mia vita.
Un gruppo di monaci buddisti mi passò affianco e tra le mani avevano il solito Mala, stavano recitando qualche mantra e un'ondata di energia positiva mi invase assiduamente.
Sorrisi felice e mi bloccai davanti alle porte del tempio, era immenso e la prima cosa che notai era sicuramente l'odore dell'incenso forte.
Feci alcuni passi arrivando davanti alle statue delle numerose divinità induiste e un monaco mi sorrise, indicò un cesto posizionato a terra e mi accorsi che c'erano vari bastoncini di incenso, ne afferrai uno avvicinandolo ad una candela e lo accesi mentre il ragazzo al mio fianco non smise per un'attimo di guardarmi attentamente.
"Breathe deeply." disse serio e lo ascoltai, chiusi gli occhi lasciandomi guidare dalla sua voce e inspirai per vari secondi stringendo l'incenso che avevo tra le dita.
"Give him a chance to get away from you." aggiunse facendo riferimento al mio respiro e rilasciai un grosso sospiro facendolo un paio di volte, regolarizzando prima di tutto il battito accelerato per la mia camminata e poi.. i miei demoni interiori.
Aprii gli occhi guardando ogni singolo dettaglio delle statue e appoggiai l'incenso in modo tale che potesse disperdersi attorno a me, sorrisi al monaco e mi fece cenno di avvicinarmi e così feci, appoggiai lo zaino in terra inginocchiandomi davanti a lui e tra le mani aveva un filo rosso che già conoscevo, voleva farmi una benedizione.
Una benedizione buddista.
Mi parlò in inglese spiegandomi alcune cose ed era giovane, era da poco entrato in questo mondo e i suoi lineamenti erano davvero meravigliosi.
"Ho visto qualcosa in te poco fa, sei alla ricerca dannata di una pace. Vuoi che essa sia intrinseca dentro di te, ardi dalla voglia di stare bene e nella tua vita c'è stata una persona che è di nuovo, al tuo fianco anche se non lo vuoi." disse guardandomi negli occhi e sussultai, annuii con la testa e ovviamente non pensai neanche per mezzo secondo al mio ex marito ma alla donna dai capelli rossi.
Si bloccò nel parlare e attorcigliò il filo facendo un paio di nodi, nel farlo recitò un mantra ripetendolo all'infinito, chiusi gli occhi sentendomi letteralmente in un'altra dimensione.
"Oṃ Āḥ Hūṃ." disse tagliando il filo e realizzò l'ultimo nodo, forse ero stata fortunata ma c'erano davvero pochissime persone e questo ragazzo aveva inevitabilmente scelto me.
Lo ringraziai e data la mia curiosità per questa filosofia di vita, gli chiesi il significato che mi diede subito con un sorriso sulle labbra, mostrando i suoi denti perfetti.
"Oṃ indica la Natura del Buddha, e le più profonde qualità della mente. Stimola la mente del praticante ad affinarsi analogamente a quella di un Buddha pienamente illuminato, lasciandosi andare, entrando in un processo creativo dove non esiste differenza o barriera con il mondo circostante. Come ti senti?" disse girando il mio polso molto piano e mi misi comoda parlando a voce molto bassa perché nonostante tutto questo era un luogo di preghiere, era sacro, era così spirituale e tutto si connetteva.
"Sono qui fisicamente, ma la mia mente è.. leggera." dissi con lo sguardo perso nel vuoto e non appena lo realizzai lo fissai negli occhi, incredula.
"Āḥ è invece la sillaba che induce all'azione, stimola la mente a proiettare un oggetto simbolico che materializza l'azione. In alcuni casi la visualizzazione è talmente reale che appare come vera. Si deve credere abbandonando i dubbi, generando una fiducia incrollabile. Non è importante come si muoveranno le cose attorno al praticante, ma succederà qualcosa d'inspiegabilmente meraviglioso." mi disse continuando a spiegarmi e guardai il bracciale che stava così bene attorno al mio polso esile, mi scappò un sorriso e ritornai a guardarlo incantata da lui, dalle energie che emanava ed ero sconvolta per come mi stesse sbattendo la verità in faccia.
Che destino.
"Hūṃ è la sillaba che riassume in sé ciò che il praticante è al presente e ciò che diventerà in futuro. Implica il ricevere senza chiedere, in un principio di felicità, al di la di un processo razionale. Indica la capacità di essere qui e ora e al tempo stesso d'immaginarsi in uno stato di vuoto, la capacità di dissolversi dal mondo per entrare in contatto con lo spazio." concluse sempre con un sorriso tranquillo e lo ringraziai ripetutamente, e lui senza problemi mi sorrideva.
"Mi sono sempre chiesta del rosso, perché?" dissi ad un certo punto e non sapevo nemmeno se potevo parlargli così tranquillamente ma non c'era niente di male no?
"Il rosso rappresenta la forza vitale e la preservazione. Rappresenta il chakra radice di base e può rafforzare il radicamento e le sensazioni di sicurezza. Sette nodi di protezione, purificazione." disse afferrando il mio polso sinistro e lo ruotò contando ogni singolo nodo, anche le sue dita erano rosse e mi intimò di togliere il capellino.
Lo feci e delicatamente mi sfiorò la fronte lasciandoci il segno, avevo un bel punto rosso.
"Riattivazione della tua energia interiore." bisbigliò serenamente e a quanto pare aveva concluso la sua benedizione, mi sentii meglio, sembrava che avesse prelevato in qualche modo le mie energie negative che avevo instaurato dentro da tanto tempo.
Avevo bisogno di questo viaggio.
Avevo sempre la necessità di evadere completamente.
"Perché prima hai detto quelle cose? Come hai fatto a capire che c'è una persona nella mia vita? È così evidente o è perché sono facilmente leggibile?" dissi ricordandomi della sua affermazione e la voce mi tremava dall'emozione, forse perché stavo inevitabilmente entrando in empatia con questo posto.
"No, i tuoi occhi anche se non lo vorresti rivelano tanto. Apparentemente sei una persona che non si lascia andare però prima l'hai fatto, ho visto tanto tanto dolore. Ho sbagliato o è tutto giusto?" disse curioso e mi sentivo la persona più malinconica di questo mondo, presi un'altro respiro profondo cercando nuovamente il controllo e decisi di spiegargli alcune cose perché poteva aiutarmi.
"È tutto giusto, purtroppo c'è una persona in questo momento. Una persona che ho amato con tutta me stessa, è di nuovo al mio fianco ed io non so cosa fare perché non la riconosco più, è cambiata tantissimo e non la voglio vicina. Infatti sono venuta qui, sperando di trovare delle risposte. Però non è solo questo il problema perché ho perso tante persone e sto divorziando." dissi sincera e sapevo parlare l'inglese perfettamente, sentivo il viso andarmi a fuoco rimisi il capellino per avere sicurezza.
Ma stavo.. inevitabilmente crollando seriamente.
"Il tempismo richiede discernimento e intuizione, il tempismo è un dono spirituale.
Essere in linea con quel dono ti dice esattamente quando partire, quando restare, quando agire, quando muoverti, quando stare ferma, quando aspettare. Gli alti e bassi di una relazione non includono abusi o tradimenti emotivi, verbali e fisici: includono problemi di comunicazione, a volte sentirsi distanti e il bisogno di essere più aperti quindi ritengo che è semplicemente arrivato il momento. Scegli te stessa sempre, in tutti i modi: meriti un amore che ti faccia sentire amata, supportata e al sicuro in sua presenza. Non dovresti mai sentirti intrappolata in una relazione tossica perché nessun altro ti vorrà o ti amerà: lo faranno e te lo dimostreranno." mi disse facendomi cambiare prospettiva e Alicia non era mai stata una persona solo tossica al contrario di Alberto, mi ero innamorata come una stupida e avevo detto sì al matrimonio.
E se con Alicia non avesse funzionato perché c'era mancanza di comunicazione?
Era passato troppo tempo però cavolo, che tensione avevamo.
Una lacrima mi rigò il viso e singhiozzai lentamente, mettendomi la mano in bocca.
"La vita è come un libro, alcuni capitoli sono tristi, altri sono felici, ma tutti sono necessari per la storia completa. Fai più complimenti, sii onesta con compassione, celebra le vittorie degli altri, sorridi più spesso, cerca il buono nella vita, incarna l'energia che apprezzi negli altri, sii il tipo di persona a cui ammiri, rimani radicata nel tuo sé superiore abbracciando le loro qualità innate." mormorò sfiorando il mio braccio per richiamare la mia attenzione e lo guardai, il mio trucco doveva essermi colato molto probabilmente e annuii, erano pur sempre consigli vitali.
Ed io li accettavo completamente.
"Non fraintendermi, amo le cose belle della vita, adoro le esperienze belle e lussuose, perché la bellezza in tutte le sue forme nutre la mia anima e, ovviamente, vivo nella casa dei miei sogni. Per me ciò che conta di più non è dove mi trovo o le cose di cui sono circondata, è essere in presenza delle persone che amo e non ne hai idea di quanto ero felice con lei, nel nostro piccolo appartamento e non desideravo altro se non il suo amore, che mi riscaldava l'anima." dissi piangendo senza fermarmi un'attimo e respirai cercando di calmarmi ma il mio cuore non voleva smetterla di buttar fuori tutto questo dolore e accolsi la sua richiesta.
"So che evitare situazioni e persone è cura di sé ai massimi livelli però non riesco ad evitarla, non sono riuscita ad odiarla e anche se abbiamo preso strade diverse nessuno può amarla come ho fatto io, è impossibile." dissi serrando la mascella facendomi male e asciugai le mie lacrime dal viso, stavano scorrendo impetuose come un fiume e non le fermai, cercai di buttare fuori tutto quanto fino alla nausea.
E per la prima volta, dopo anni..
Ora non pensavo ai pensieri negativi.
Pensavo, a tutte le volte che avevo scattato contro di lei, a come l'afferravo quando volevo baciarla, a quando mi aveva chiesto in un foglietto di essere la sua ragazza.
Alicia aveva fatto il primo passo su molte cose e anche io.
Quando vedevo un fioraio in strada, le compravo sempre un fiore perché nessuno aveva mai fatto per lei dei piccoli gesti amorevoli, però io ero Raquel.
Raquel non è mai esistita senza Alicia e viceversa.
Ora le nostre esistenze erano separate e il mio cuore era così stanco di provare dolore, mi stava implorando di smetterla, urlava voracemente tregua perché stava diventando cenere e le crepe non stavano reggendo più.
Ho dovuto incoraggiarmi, mi sono ascoltata, mi sono sostenuta e sono qui per me stessa.
Era amore, quello vero, quello che non terminava mai.
Quello veramente distruttivo che ti marchiava a vita, e andavi avanti magicamente ma era impossibile farlo perché il cuore era abituato a quel tipo di amore e non ne voleva altro.
Alicia mi aveva dato troppo amore, e ora che le nostre strade si erano nuovamente incrociate tutto si era risvegliato e dentro di me avevo una paura fottuta di esserne nuovamente dipendente e volerne ancora di più.
Perché l'avrei amata in un'altro modo.
E il tempo, mi aveva fatto capire quanto fuoco avessi dentro.
Non volevo darlo a chiunque, volevo darlo a chi lo alimentava.
A chi lo bramava, come la sottoscritta.
Una parte ineffabile di me se n'era andata, riscritta dal suo tocco, e ciò che era stato rubato era stato rattoppato da un pezzo di lei, un pezzo del suo cuore che avevo inconsapevolmente portato con me.
"La tua intuizione non ti dice in modo odioso cosa fare, è la paura che cerca di forzarti: l'intuizione è un'intuizione gentile e calmante che ti guida se scegli di seguirla. Più ti fidi di essa, più chiari diventano i suoi suggerimenti. O diventi forte o il mondo finisce per consumarti, hai attraversato alcune delle prove, delle sfide e degli ostacoli più difficili che si possano affrontare. Ma non hai permesso che questo ti sconfiggesse, nonostante tutto, hai continuato a camminare verso la pace. Molto presto le cose stanno per cambiare per te, credimi." disse accogliendo il mio dolore e mi morsicai il labbro, annuendo con la testa.
E se avessi dovuto accogliere il dolore di Alicia?
E se avessi dovuto mettere da parte il mio per visualizzare per intero il suo?
Questo monaco, aveva ragione.
Perché chi viveva di spiritualità aveva sempre ragione indipendentemente da tutto perché la rabbia interiore non aveva mai risolto letteralmente una puta mierda.
"Cosa direbbe il Buddha dinanzi ad una situazione del genere? Dovrei lasciarla andare o capire come muovermi per riprendermela?" domandai ingenuamente e lui mi sorrise togliendomi un po' di sofferenza, però lo vidi pensarci molto bene.
Volevo riprendermela, anche come amica, tutto era incerto ma la volevo.
La volevo nella mia vita.
"Sai che prima di raggiungere i Nirvana ha meditato, si è arreso? Certo che, no. Quindi per prima cosa devi perdonarti, vedo dei rimpianti e non puoi tornare indietro capisci? Smettila di dannarti, il perdono ci libera dalla prigione dell'odio e del rancore. È la qualità più nobile dell'animo umano, una miscela di forza e sicurezza, generosità, grandezza d'animo, fiducia nella vita e negli altri. Come pretendi di perdonarla se prima non lo fai tu con te stessa?" disse lentamente e mi indicò la statua davanti a me, l'osservai e il mio incenso si stava disperdendo ancora, molto piano.
Tutto scorreva molto lentamente.
"Cosa vuoi da questa persona? Vuoi amarla? Fallo, ma non avere più questo peso nel cuore che ti sta facendo male, conosci il tuo potenziale, ama ardentemente e promettiti che nonostante tutto, tu sei la benedizione più grande. Perché se puoi dare tanto a qualcuno, senza distruggere te stessa beh.. hai vinto, sei libera. Non avere mai paura di amare, perché tutto gira, come una ruota." disse afferrando le mie mani e le strinse un pochino forte, forse perché ero crollata come un castello.
Io, che mi sono sempre vista una roccia, una forza della natura.
Ora ero in mille pezzi.
Era arrivato il momento di rialzarsi, sul serio.
"Però sai cosa ti dico? Le Guide Spirituali ci ricordano continuamente di abbandonare la non-virtù e di tenere la nostra mente lontana dall'influenza dell'illusione. Dove ci sono esse scappa, quindi valuta anche coloro che hai davanti e non cadere nell'ignoto, nessuno lo merita." mi consigliò ancora e mi incisi queste parole nella mente, aveva una ragione assurda nel dirmi tutto questo proprio ora.
Lo guardai negli occhi trovando tanta pace e gli porsi una semplice domanda.
"Secondo te, perché lei è così?" dissi innocentemente e notai varie persone parlare silenziosamente entrando nel tempio, la presa sulle mie mani aumentò e mi guardò molto attentamente dicendomi di ascoltare bene le parole che mi stava per dire.
Presta attenzione.
Qualcuno che è confuso su ciò che vuole può farti essere confuso su quanto vali. L'energia incerta è una bandiera rossa, se le persone non riescono a offrire chiarezza sui propri comportamenti, allora non hanno nulla da offrire, tranne la propria confusione.
La chiarezza è tutto.
"Onestamente, se sai quanto sia difficile e quanto tempo ci sia voluto per alcune persone per ritrovare la pace della mente e la felicità, capirai perché chiudono tutte le porte ad ogni minima scoperta di tossicità, e anche perché possono essere così schizzinosi riguardo a chi permettere nelle loro vite. Le persone non vogliono avere relazioni impegnate perché l'impegno implica cambiamento, miglioramento e ciò porta a conversazioni difficili e al riconoscimento dei propri modelli dolorosi." disse aprendomi letteralmente un mondo, quindi se era così fredda il motivo era ben apparente ovvero: chiudere i portoni ai comportamenti tossici ed io non volevo esserlo per lei.
Non volevo che lei mi vedesse così.
"La pensi spesso?" disse attirando la mia attenzione ritornai alla realtà, sentii le guance andarmi a fuoco come se fossi una ragazzina e mi sentivo molto più leggera.
Neanche con Monica riuscivo a parlare in questo modo e annuii appena.
"Sai perché? Quando qualcuno o qualcosa continua a venirti in mente in modo ossessivo, è il tuo subconscio che ti avvisa di un bagaglio irrisolto, resistere alla tentazione di bloccarsi mentalmente. Sentilo, esamina il disagio, questo inizierà a rilasciare quella corda karmica che ti tiene legata a una situazione scaduta. A seconda dell'impatto che una persona o una situazione hanno avuto su di te, potrebbero esserci molti strati nelle corde karmiche che ti tengono attaccata a una situazione dalla quale stai cercando di uscire. Quando rilasci uno strato, espone lo strato successivo che necessita di guarigione e così via: sii paziente con te stessa. Quando lasci andare qualcosa, senti l'intera gamma delle tue emozioni che circondano quella situazione ed è ciò che ti permette effettivamente di lasciar andare. Le emozioni immagazzinano informazioni: massimizzare le emozioni porta intuizioni che porteranno alla conclusione o ti ispireranno a rivisitare le cose e intraprendere nuove azioni." disse non sbagliando neanche una parola ed era tutto così assurdo, incredibile come una semplice persona sapesse così tanto sull'anima.
Mi sorrise ritornando a pregare e chiuse gli occhi lasciando la mia mano, mi alzai mettendomi a posto come prima e guardai le statue, il mio incenso era quasi del tutto finito e uscii da quel tempio prendendo un lunghissimo respiro profondo.
Il sole colpiva il mio viso e controllai l'ora.
Quasi tre ore lì dentro, ma per l'amor del cazzo.
Avevo ancora molte cose da fare e non persi tempo a pensare, anche perché la mia mente era seriamente svuotata e mi sentivo.. priva di negatività.
Camminai tranquillamente godendomi tutto quello che aveva da offrirmi questo posto e mentre mi guardavo attorno una scritta in latino attirò la mia attenzione.

Cura ut valeas!

Sotto c'era scritto il significato in inglese e un sorriso mi scappò dalle labbra.
Fa in modo di stare bene.

- madrid, two weeks later.

Ritornai a lavoro con la mia solita autorità e inutile dire che tutti mi accolsero a braccia aperte, congratulandosi per il caso concluso che mi aveva preso troppo tempo.
"Te la sei presa comoda tu, eh!" esclamò Monica non appena appoggiai la mia borsa sopra la mia scrivania e mi abbracciò calorosamente, le raccontai tutto quello che avevo fatto e accesi il mio computer recuperando tutte le mie email.
Dovevo organizzare le lezioni, basta con i casi complessi.
"Sono contenta per te, hai fatto benissimo ad andare in quel posto e dovrei prendermi anche io una piccola vacanza." disse facendo spallucce e mi attorcigliai i capelli con la matita riordinando tutte le mie cose sparse, sorridendo rilassata.
Era una bellissima giornata, letteralmente.
Monica fece per dirmi altro ma udimmo degli applausi all'ingresso, inarcammo un sopracciglio confuse entrambe e mi alzai di scatto avvicinandomi.
"Che sta succedendo?" domandai al mio stagista facendolo sussultare e c'erano così tante persone che non stavo vedendo assolutamente niente, mi alzai sulle punte ma non vidi nulla e di conseguenza mi innervosii senza un motivo valido.
"Una cosa incredibile, una promozione veramente grande e a quanto pare avremo un'altro capo in più." mi spiegò il ragazzo facendosi strada tra i miei colleghi e lo inseguii trovandomi finalmente davanti a tutto questo caos e mi bloccai come una statua.
Ovviamente, non ero sconvolta di avere un nuovo capo.
Cura ut valeas!
Queste cose capitavano spesso e anche io avevo ricevuto una promozione perché la rapina che avevamo concluso mi aveva fatto crescere non tanto, tantissimo.
Cura ut valeas!
Ma ora questo non doveva accadere, non volevo avere un nuovo capo, una persona che era più in alto di me, seppur di poco e non dopo le parole di quel monaco meraviglioso.

Cura ut valeas Raquel! Perché il mio capo in questione era Alicia Sierra.

utopiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora