17. sentimi

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- academia.

raquel's pov.

Quando inizi a vivere nella tua verità, le tue intenzioni sfrattano tutto ciò che non è destinato a te, la tua energia diventa un segnaposto per l'onestà e il tuo spirito rifiuta tutto ciò che non è autentico, le serrature del tuo cuore diventano accessibili solo a coloro che vivono anche nella loro verità.
Una parte dell'essere intuitivo o sensitivo è sapere quando l'energia e le intenzioni di qualcuno sono cattive, ma non avere nessuno che ti creda perché pensa che tu sia solo un odiatore, ma poi tutto si svolge e diventa realtà.
Era mattina, i raggi del sole colpivano molto delicatamente la mia schiena nuda e stavo abbracciando teneramente il cuscino al mio fianco, Alicia non c'era e percepii una musica leggera arrivarmi alle orecchie.
Solitamente non mi svegliavo mai così dopo essere andata a letto con qualcuno e ad una certa mi venne anche da ridere perché con la rossa la mia vita assumeva sempre delle cose nuove.
Mi misi a pancia in su stiracchiandomi e mi morsicai il labbro realizzando che avevamo fatto una cosa letteralmente folle, il mio telefono era sopra al comodino e lo afferrai notando il nostro video completato trasferito su drive.
Whatsapp era invaso da messaggi e risposi giusto alle persone più strette non facendo trapelare tutto quanto, il profumo di Alicia mi invase e la sentì parlare con Comisario dalla cucina, è stata un'idea fantastica la mia ed era sempre di buon umore da quando c'era lui.
Per non parlare dell'album condiviso di foto che avevamo sui nostri iPhone, ogni giorno lei me ne mandava una decina e inutile dirlo ma avevo messo una foto loro come sfondo.

Per non parlare dell'album condiviso di foto che avevamo sui nostri iPhone, ogni giorno lei me ne mandava una decina e inutile dirlo ma avevo messo una foto loro come sfondo

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Era stato tutto incredibile, prendermi cura di lei, mostrarle il mio lato passionale, renderla felice e farci anche due risate letteralmente nude.
Non mi era mai capitato, ma era così meraviglioso che non vedevo l'ora di godermi ogni singolo istante con lei perché era una presenza così positiva e speravo che tutto ciò venisse ricambiato e che pensasse lo stesso nei miei confronti.
Dopo non aver realizzato di quanto la mia vita stesse prendendo una svolta decisi di alzarmi letteralmente nuda andando in bagno che si trovava in stanza, mi feci una doccia rigenerante e inspirai il profumo del bagnoschiuma della mia rossa.
Erano piccole cose queste ma stavamo condividendo molte più cose rispetto a prima e questo era l'importante, non stavamo correndo anzi, stavamo facendo il tutto in modo graduale.
Una volta uscita raccolsi il mio corpo in un'asciugamano e guardai la roba che mi aveva lasciato Alicia sopra al lavandino, mi conosceva talmente bene e mi scappò una risatina divertita per il post it attaccato nello specchio.

ho notato che ti è sempre piaciuta questa felpa quindi, ho deciso di regalartela ma con tutto il rispetto mi piaci più tu però ecco, prenditela e sentimi.

Me la portai al viso gemendo per il suo profumo e doveva averne spruzzato davvero tanto perché era così inebriante da farmi sentire male, sorrisi come una bambina e neanche mi asciugai i capelli lasciandoli umidi giusto per fare prima e raggiungerla in cucina.
La guardai preparare la colazione con una mano posizionata sul fianco destro e indossava una semplice camicia bianca con dei pantaloni della tuta, i suoi capelli erano raccolti in uno chignon disordinato e aveva sul viso gli occhiali da vista.
Successivamente si alzò in punta di piedi per aggiungere acqua in una pianta che aveva sopra alla mensola e osservai il suo corpo da dietro, era così perfetta questa donna ed ero così orgogliosa di lei per il fatto che ieri aveva superato ogni suo limite.
Con la sottoscritta.
Aveva deciso di sorprendermi, si era lasciata andare dopo Parigi rompendo i suoi divieti con qualcosa di nuovo alimentando ancora di più il nostro fuoco.
Spostai lo sguardo su Comisario che era rannicchiato vicino al camino con un fuoco ragionevole e avanzai, cogliendo di sorpresa la rossa che sussultò nel sentirsi abbracciata all'improvviso.
"Buongiorno." sussurrai baciandole il collo dolcemente e accarezzò le mie braccia intrecciando le nostra dita dirigendosi di nuovo ai fornelli con me appiccicata, risi appena lasciandole un'altro bacio e mise la testa di lato guardandomi amorevolmente.
Venni invasa da lentiggini, labbra rosse, occhi verdi più luminosi dell'intero sole.
Mai visto qualcosa di più bello come Alicia Sierra di buon mattino.
"Ma buongiorno." disse regalandomi un sorriso e si avvicinò non resistendomi, ci baciammo teneramente ma il bacio si fece più passionale e presto le nostre lingue si intrecciarono ma era difficile mantenere questa enfasi perché stavamo sorridendo entrambe una sulle labbra dell'altra.
Guardai alle sue spalle il bancone e intrufolai sotto la sua camicia le mani per poterle stringere i fianchi con forza e metterla lì sopra ma Alicia si staccò puntandomi la forchetta contro.
"So cosa vuoi fare, intanto ti calmi perché ho fame." disse dandomi le spalle non considerandomi più ed era assurda, alzai gli occhi al cielo e sbuffai.
"E non alzarmi gli occhi al cielo." aggiunse senza voltarsi afferrando due tazze per versarci del caffè per me mentre lei si faceva tranquillamente un the.
Incredibile come mi conoscesse.
"Hai visto Comisario? Tua madre mi sta trattando male." dissi raggiungendo il gatto minuscolo che subito si mise sopra alle mie gambe, giocherellai con il mio telefono e guardai ancora una volta la rossa, la fotografai e mi morsicai il labbro inferiore nervosamente.
"Che vittima." borbottò facendosi scappare una piccola risata e appoggiò le cose sul tavolo intimandomi di avvicinarmi, aprii le braccia aspettando che cedesse e lentamente la vidi arrivare inchinandosi alla mia altezza per darmi un bacio sulla guancia.
Sulla guancia.
"Sei impazzita?" urlai furiosa e mi diede uno schiaffo sul braccio facendo spaventare il gatto che si nascose sotto al tavolo guardandoci terrorizzato, risi come non mai e mi sedetti.
"Ti ricordo che non sono neanche le otto del mattino, punto primo che cazzo urli? Seconda cosa ti bacio dove voglio, mica devo darti spiegazioni loca de mierda." disse alzandosi e la guardai stupefatta, sorrisi maliziosamente e si sedette a tavola.
Bene Sierra, giochiamo allora.
Feci spallucce sedendomi davanti a lei e bevvi il caffè scrutandola tramite la tazza, mangiai silenziosamente e poi decisi di sganciare la prima bomba giusto per farla arrossire.
"Beh Alicia, devo dire però che ieri notte questa pazza ti ha fatto urlare. Sopratutto quando mi pregavi di andare più veloce." dissi come se stessi raccontando le previsioni del meteo e le sue guance diventarono rosse dall'imbarazzo, tagliai in modo pragmatico l'uovo perfetto che aveva cucinato e appoggiai il mento nella mia mano, sorreggendomi con il braccio.
"Ah poi, non devo urlare? Non mi pare che non ho il divieto per farlo. Correggimi se sbaglio avanti, sono tutta orecchie." continuai severa e mi guardò sconvolta, continuammo a mangiare in silenzio e sicuramente non sapeva cosa dirmi perché avevo ragione dopotutto.
Si alzò riordinano le cose e l'aiutai, e se fossi andata troppo oltre?
Sbuffai ad alta voce cercando con lo sguardo la mia borsa e la individuai frugandoci dentro per afferrare il mio pacchetto di sigarette dato che era un rito per me fumare di buon mattino, aprii la porta scorrevole sedendomi fuori e incrociai le gambe fumando silenziosamente.
Era difficile non poterne non parlare con qualcuno in ogni caso, era il nostro segreto.
Scossi la testa in panico ed ero sempre così costantemente terrorizzata nel sbagliare anche una sola parola con lei, ma cosa dovevo farci? Ero una provocatrice nata.
Mi annoiavo facilmente.
Dopo vari minuti sentii una presenza al mio fianco e la rossa si sedette tremando leggermente dal freddo, non parlai mordendomi il labbro e anche lei fumò voltandosi poi lentamente verso la mia direzione incontrando i miei occhi.
Mi sorrise tranquilla e sospirai, l'ansia si dissolse e mi avvicinai lasciandole un lieve bacio sulle labbra che venne ricambiato all'istante, strinse i miei capelli ancora un pochino umidi ma si staccò avvicinandosi poi al mio orecchio molto piano.
"E comunque, se in tal caso non l'avessi capito Murillo, mi piace implorarti." bisbigliò facendomi sgranare gli occhi e finì di fumare per poi alzarsi subito dopo, la seguii con lo sguardo e rientrò dentro mentre io stavo per svenire qui fuori senza problemi.
Che cazzo di donna provocatrice pure lei.
Mi presi un'altro po' di tempo e poi decisi di rientrare dentro, Alicia aveva già messo le sue cose da studiare nel tavolo e sorrisi, doveva essere in camera sua e la raggiunsi, stava sistemando il letto e mi morsicai il labbro mentre nella mia mente avevo i flashback di lei nuda, insieme a quel completo e quei tacchi altissimi che ho amato per come le stavano.
Ero gelosa forse? Però cavolo, quanto era bella.
"Io.." mi feci scappare nel guardarla e si fermò inarcando un sopracciglio confusa, non ce la facevo a vederla così bella in questo momento e non era giusto nei miei confronti.
"Penso che ieri sia stato grandioso, a dir la verità non riesco a smettere di pensarci. Spero che anche per te sia stato bello perché ho una paura fottuta di sbagliare anche la minima cosa con te, Alicia. Volevo dirtelo." dissi tutto d'un fiato e già mi stavo sentendo meglio nell'averglielo confessato senza problemi, si addolcì nel vedermi in panico e una volta arrivata ad un centimetro dal mio viso afferrò la mia mano facendomi sedere sul suo letto.
"Prima di tutto, penso anche io che sia stato grandioso. Dammi un bacio così posso continuare." disse voltandosi verso di me con l'indice sulle labbra e sorrisi baciandola delicatamente accarezzandole con il pollice il suo zigomo marcato scendendo poi verso alla sua mascella, si rilassò subito sotto al mio tocco.
"Detto ciò, non devi avere paura di sbagliare perché è così che capiamo come muoverci nel nostro rapporto. Ancora non abbiamo definito cosa siamo ma c'è ancora tempo per quello no? Pensiamo al fatto che ieri eravamo sicure entrambe. Perché per me è stata la scelta più giusta non affrettare le cose, per te invece?" aggiunse tranquilla e mi meravigliai, quante volte mi ero sentita in disparte o esclusa perché nessuno voleva sapere il mio pensiero.
Alicia Sierra invece voleva saperlo, voleva sapere ciò che pensavo.
Voleva entrare nei miei pensieri, custodirli segretamente.
Alcune persone si preoccupano per te.
Ad altri interessa ciò che puoi fare per loro.
Grande differenza.
"Non voglio fermarmi con te, non voglio fermarmi assolutamente e crescere sotto ogni aspetto e mi fai sentire viva, i miei demoni non ci sono più e voglio tutto di te. Però non sto dicendo che ti prosciugherò anzi, sarò pronta a ricevere." dissi sorridendole e Alicia arrossì afferrando il mio viso, mi baciò dolcemente e la misi subito sotto di me senza farle troppo male.
Quando ti evolvi rapidamente, potresti sentire che "non ti piace più nessuno" ma non è vero. Quello che sta succedendo è che il vecchio te sta morendo e i tuoi vecchi modi di relazionarti con gli altri svaniscono.
Chiunque non sia allineato con il nuovo emergente diventerà ovvio.
Questa è una buona cosa.
Le baciai ogni singola lentiggine scendendo verso le labbra e le morsicai lentamente quello inferiore gustandomi i suoi piccoli ansimi, le sue unghie finirono di nuovo sulla mia schiena e mi graffiò delicatamente per farmi capire che mi voleva tra le sue braccia.
"Sei bella quando arrossisci, sai?" dissi al suo orecchio facendola diventare ancora più rossa e risi ad alta voce lasciandole una scia di baci sul collo in modo delicato, aveva alcuni miei marchi causati dalla notte precedente e ci passai sopra la lingua in modo possessivo.
La sentivo troppo mia.
La connessione che provavo c'era, si percepiva ed era di vitale importanza.
"Dobbiamo studiare." disse con il fiatone senza smettere di baciarmi però e risi divertita contro la sua pelle, la sua camicia era mezzo aperta e baciai il suo petto percependo le sue dita tra i miei capelli, li strinse senza farmi male e la guardai dal basso facendo scorrere il labbro inferiore sulla sua pancia abbassando i pantaloni della sua tuta.
"Studiamo, io problemi non ne ho. Hai ripassato il programma? O devo dirtelo io?" sussurrai legandomi i capelli velocemente e avevo voglia di lei in questo momento, le sue rassicurazioni mi scaldavano il cuore e avevo una voglia folle di sentire i suoi gemiti.
Abbassai i pantaloni lungo le sue cosce snelle e le lasciai dei baci a caso, la morsicai appena nell'interno coscia senza farle troppo male e amavo da morire quando le lasciavo subito il segno dei miei denti, delle mie labbra, le dimostravo sempre in ogni contesto che la sentivo mia.
Iniziamo il mio giochetto.
"Cosa deve fare un buon ispettore?" dissi severa e Alicia strinse la mia mano, alzai lo sguardo abbassando i lembi dei suoi slip fino a levarglieli del tutto, lasciandola mezzo nuda davanti ai miei occhi, mi leccai lentamente le labbra e mi avvicinai senza distogliere lo sguardo dal suo.
"L'ispettore di polizia svolge principalmente attività investigativa. Inoltre, in qualità di funzionario della Polizia di Stato, gli sono attribuite specifiche funzioni di sicurezza pubblica e compiti di polizia giudiziaria." rispose maliziosamente capendo il mio giochetto e diventai seria di colpo afferrando le sue caviglie per trascinarla fino al bordo del letto.
"E lei, ispettore? Pensa di meritarsi queste specifiche funzioni di sicurezza pubblica o preferisce lasciare le cose non custodite?" le domandai innocentemente iniziando a baciare il suo confine con baci lunghi e molto molto caldi, non avevamo mai fatto una cosa del genere ed era così tanto esilarante vedere il suo viso prendere fuoco per le mie provocazioni.
"Le mie cose? Non le lascerò mai incustodite, lo tenga bene a mente." disse con un pizzico di rimprovero nella voce e mi scappò un gemito, mi portai le sue gambe snelle sopra alle mie spalle e appoggiai le ginocchia sul pavimento trovando una posizione molto comoda.
Alicia Sierra, sei nelle mie grinfie.
"Nemmeno io, come ben vede mio caro ispettore amo prendermene cura." dissi facendo passare la lingua sulla sua apertura provocandole un lieve spasmo involontario che mi fece sorridere assai, era la prima volta che facevo una cosa del genere con lei.
Stavamo ampliando il nostro bagaglio culturale.
Interessante.
Mi accorsi fin da subito che la rossa era tremendamente bagnata e pronta per essere gustata da me, mi presi vari secondi per realizzare quanto la sentissi mia, la mia faccia era tra le sue gambe in questo momento e il suo sapore inciso sulla mia lingua.
"Maledetta." sussurrò afferrando i miei capelli e sorrisi curiosa, mi spinse molto piano verso il suo centro come se non avesse un minimo di pazienza dentro di sé.
"Come si vede tra un paio d'anni, ispettore? Può elencarmi una lista varia?" dissi curiosa lasciandole un bacio sul suo clitoride pulsante e si morsicò il labbro portando leggermente la testa all'indietro, ritornò a guardarmi e si tolse gli occhiali appoggiandoli distrattamente nel letto.
"Sarò perfetta in ogni contesto, la regina delle hijas de puta per l'esattezza." disse con un tono di voce rauco e tanto eccitato, infatti si sbottonò del tutto la camicia e intravidi la sua scollatura, subito ci feci salire la mano e la intrufolai per stringerle un seno delicatamente.
Alicia ci appoggiò la mano sopra accarezzandomela fino al polso e non la tolse.
Anzi.
"Prosegua." ordinai severa e annuì confabulando qualcosa e stanca di aspettare, affondai in lei con la lingua facendole spalancare la bocca, strinse i miei capelli in una morsa graffiandomi appena sulla cute in preda alla passione e attuai dei movimenti molto lenti giusto per incominciare ad esplorare parti di lei che ancora non conoscevo.
"Ti voglio al mio fianco, avrò una carriera favolosa e voglio lavorare con te magari con il tuo ufficio non molto lontano dal mio, Raquel." disse gemendo il mio nome come tocco finale e mi scappò un piccolo ansimo nel sentirla, affondai le unghie sulle sue cosce per tenerla ferma e lavorai tra le sue gambe nutrendomi della sua essenza che già stavo amando follemente.
I nostri uffici vicini.
Quindi stava pensando ad un ipotetico futuro insieme, nella nostra sfera lavorativa.
Realizzare questo mi tramise ancora più forza nei movimenti che stavo attuando e la donna sotto di me urlò di scatto, piagnucolò quasi quando aggiunsi due dita per rendere il tutto ancora più piacevole e vederla contorcersi sotto di me di buon mattino era paradisiaco.
La sua mano destra strinse il lenzuolo per non farmi sicuramente del male e stavo per piangere per come notassi i piccoli gesti, aveva involontariamente confessato che qualunque cosa fosse successa lei voleva comunque avermi al suo fianco.
Tracciai la sua coscia con le dita e Alicia si mise seduta accarezzandomi i capelli lentamente mentre gemeva ripetutamente, la guardai dal basso continuando a regalarle un bellissimo piacere platonico che per quanto mi riguarda, sarebbe stato molto cronico.
Non che la cosa le dispiacesse.
Volevo sperimentare tanto con lei perché ovviamente, anche io vedevo un futuro.
Un futuro molto bello.
"Dios continúa allí-" mi incitò sottovoce e sorrisi nel sentirla, era sempre così timida, però con mio grande piacere tutto di lei stava uscendo allo scoperto e l'avrei fatta impazzire con il mio dominio, ma sopratutto con tutta la passione che avevo da offrirle.
I suoi occhi verdi erano così luminosi e ormai il suo chignon non aveva nessuna forma, alcune ciocche le ricadevano davanti per come si stesse muovendo e i suoi muscoli erano tesi perché al mio tatto li percepivo tutti.
Alicia aveva un sapore delizioso.
Era inebriante, ne volevo sempre di più e ne ero affamata.
Completamente.
Leccai sempre con più foga facendola gemere ripetutamente il mio nome e crollò nel materasso priva di forze, mi scappò una piccola risatina e le accarezzai dolcemente la coscia cercando poi la sua mano, intrecciammo le nostre dita e la guardai godere per me.

e ti scatterò una foto
mentre balli tutta nuda, hai capelli nel vuoto
e verrà un po' fuori fuoco
non importa, tanto mi ricordo

Mi scappò un piccolo gemito di piacere nel sentirla e intanto le mie dita pompavano dentro di lei, era così calda, così fatta appositamente per me e questo era il mio posto preferito.
"Raquel, tesoro." sussurrò con la voce tremolante e il mio cuore fece una capriola nel sentire questo nomignolo uscire dalle sue labbra rosse, notai dei piccoli brividi formarsi sulla sua pelle e non c'era niente di più bello vederla in questo stato per colpa mia.
Il nostro era un rapporto così nuovo, avevamo ancora molta strada da fare però avere la piena consapevolezza di vivere il sesso in questo modo così sublime era tutt'altra storia.
Amo molte cose nella mia vita.
Ma Alicia nuda, Alicia che geme il mio nome va al di sopra di tutto.
E vederla venire era un'altro punto a mio favore ovviamente.
Tremò come se avesse preso la scossa e mi staccai lentamente per farla riprendere, le avevo lasciato il segno delle mie unghie e posizionai un ginocchio tra le sue gambe, i suoi occhi verdi mi invasero e sotto al suo sguardo passai il pollice sul mio labbro inferiore facendola sussultare.
Lentamente mi abbassai afferrando i suoi polsi forte e li inchiodai sul materasso baciandola con passione, gemette sentendo il suo sapore sulla mia lingua ed era un gesto così tanto eccitante che non vedevo l'ora che lei lo facesse per me.
Sarei impazzita come non mai.
La rossa ricambiò il mio bacio lentamente lasciandosi dominare da me e sorrise appena mordendomi le labbra, c'era il suo piacere inciso su di esse e mi guardò negli occhi con un'intensità mai vista prima d'ora.
"Sei incredibile." sussurrò ridendo appena e incominciai a lasciarle una scia di baci sul collo beandomi del suo profumo mentre accarezzavo la sua coscia nuda che era appoggiata nel mio fianco dolcemente, averla sotto di me in questo stato non era ancora realizzabile.
"Incredibile come un buon ispettore." dissi spostandole la frangia in un gesto amorevole e le lasciai i polsi liberi, intrufolò le mani sotto alla mia felpa e tracciò la mia colonna vertebrale facendomi rilassare grazie al suo tocco.
L'avevo sentita eccome.
Al 100%.
Ci guardammo negli occhi per svariati minuti e le sue dita stavano tracciando il mio viso pianissimo, il suo tocco era delicato e non avevo mai visto una donna così bella come lei e il fatto che l'avessi appena avuta per intero mi faceva impazzire.
E avevo una voglia malsana di impegnarmi.
"Spero anche io, di avere l'ufficio vicino al tuo. Pensaci.." dissi sdraiandomi al suo fianco per lasciarle recuperare fiato e fissai il soffitto distendendo le gambe, Alicia intanto girò la testa verso di me e percepivo i suoi occhioni verdi studiarmi attentamente.
"Sarebbe fantastico incontrarci per discutere su un caso importante, prendere la macchina della polizia e andare nel luogo del delitto, arrestare insieme l'ennesimo uomo del cazzo che pensa di avere potere su noi donne." continuai sbilanciandomi e nella mia mente avevo tutto lo scenario impresso, afferrai la mano della donna al mio fianco e ci tracciai lentamente il palmo con le dita mentre lei appoggiava teneramente la guancia sulla mia spalla esile.
Non dissi altro gustandomi questo silenzio piacevole e non mi ero mai sentita così in pace con qualcuno al mio fianco, non avevo pensieri, non avevo paranoie o altro.
Ero.. felice.
Quella felicità genuina, buona, che mi faceva bene al cuore.
E grazie ad essa amavo la mia vita ancora di più.
Amavo vivere questi momenti con lei, perché Alicia era sempre stata la mia luce, quel spruzzo di colore che risaltava i piccoli dettagli ancora di più.
Si alzò su un gomito per porgersi al mio viso e lentamente mi baciò facendosi scappare un piccolo sorriso che mi affrettai a rubare, marchiandolo con le mie labbra.
"Ora mi lascerai studiare in santa pace?" disse con un tono di voce seducente e le accarezzai i capelli con una voglia malsana di rimetterla sotto di me e farla urlare di nuovo, le lasciai altri baci godendomi tutto il suo profumo inebriante e la guardai negli occhi.
"Ah vuoi studiare? Pensavo volessi che continuassi questa.. ispezione." bisbigliai accarezzando la sua coscia e Alicia arrossì violentemente, si alzò dal letto infilandosi gli slip e andò davanti allo specchio sistemandosi la camicia insieme ai capelli.
"Sono un disastro! Che hai da ridere, idiota?" disse facendomi ridere il doppio e si legò i capelli nuovamente, poi venne verso di me e mi lasciò un lunghissimo bacio per poi sgaiattolare in cucina, automaticamente il mio sguardo ricadde sulle sue gambe slanciate e mi torturai un labbro.
E realizzai che ero.. fottuta.

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