20. novias.

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- academia.

raquel's pov.

Il silenzio era estenuante.
Afferrai delicatamente Comisario andando in cucina e sapevo che Alicia non stava dormendo, dato che quando era sopraffatta emotivamente non prendeva subito sonno.
"La mamma ora risolve tutto, capito? Andrà tutto bene." gli sussurrai non appena questo animaletto mi regalò delle fusa incredibili, lo appoggiai nella sua tana delicatamente e gemetti togliendomi le bende, sedendomi poi nel bancone della cucina in marmo.
Fino a quando, dei passi mi fecero sobbalzare e la rossa mi raggiunse tesa come non mai.
Frangia scompigliata, capelli lunghissimi un pochino mossi e indossava una maglia oversize come la sottoscritta che le arrivava alla coscia, sotto non portava niente e impazzivo quando aveva gli occhiali da vista facendo risaltare i suoi occhi ancora di più.
"Hai preso l'antidolorifico? Inoltre penso che dovremo cambiare quelle bende." disse piano e scossi la testa con le lacrime agli occhi, ora che ci stavamo un pochino calmando tutto faceva molto più male del dovuto.
Alicia andò in bagno e notai che erano quasi le due del mattino, non avevo sonno e ritornò da me con alcune cose, mi cambiò lentamente le bende e gemetti dal dolore piagnucolando.
Disinfettò nuovamente il tutto e la guardai, cercai di toccarla ma era rigida come una statua e sospirai mettendo la testa di lato.
La lasciai fare e si stava prendendo cura di me, come aveva sempre fatto.
Successivamente prima di andare a dormire mi porse un bicchiere con una pastiglia all'interno e bevvi tutto d'un fiato osservandola riandare a letto.
Non parlò.
Pensai a cosa fare e stavo per avere un'attacco di panico.
"Oh, ma al diavolo." borbottai andando nel suo letto spostando le coperte dove solitamente dormivo e Alicia si spostò mantenendo una distanza di sicurezza assurda, alzai gli occhi al cielo mettendomi a pancia in su e provai a chiudere la mano con scarsi risultati.
Mi toccai la faccia in un gesto frustrato e guardai i suoi capelli rossi coprire quasi tutto il suo cuscino, riuscivo a sentirne il profumo e il mio braccio stava già circondando la sua vita trascinandola verso di me come se fosse una bambola.
"Lasciami." disse affondando le unghie sul mio braccio facendomi un pochino male e mugugnai in segno di disapprovazione, appoggiai le labbra sul suo collo e incominciai a baciarla dolcemente drogata della sua pelle, di lei, di tutto quanto.
"Dormi cazzo, sei assurda." mi ordinò severa e mi scappò un sorriso, annuii gemendo piano e infilai la mano sotto la sua maglia e la strinsi a me come se potesse scapparmi da un momento all'altro, chiusi gli occhi e Alicia smise di lottare dopo un po'.
Sospirò accarezzandomi la mano fasciata e mi accoccolai ancora di più a lei lasciandole altri baci addolcendola un pochino, non ce la facevo a mantenere le distanze in questo modo e la mia presa si fece meno salda perché mi stavo addormentando.
"So che sei ancora arrabbiata però possiamo fare pausa un'attimo?" bisbigliai assonnata e si voltò verso di me, tolse varie ciocche di capelli dal mio viso e sospirò appoggiandosi su un gomito per guardarmi.
"Ti fa male?" disse afferrando piano la mia mano e annuii con una smorfia di dolore sul viso, se la portò alle labbra e ci lasciò dei piccoli baci intrecciando le gambe con le mie facendomi delle lievi carezze che mi fecero stare tantissimo meglio.
"Scusa." sussurrò facendomi aprire gli occhi di scatto e la guardai, aveva gli occhi lucidi ed eravamo ancora agli inizi di tutto, non avevamo mai litigato così e ci stava.
La guardai amorevolmente sospirando e mi avvicinai lasciandole un lungo bacio sulla fronte scendendo lungo al suo viso ricoperto di lentiggini, gliele baciai tutte e indugiai non appena arrivai vicina alle sue labbra.
Il suo fiato caldo si mescolava con il mio e ci guardammo negli occhi, chiedendoci scusa non so quante volte perché questa doveva essere una serata tranquilla dove avremo festeggiato non pensando all'Academia però le cose non erano andate secondo i piani.
"Io voglio baciarti, Alicia. Ma sono sicura che non-" dissi piano e la sua mano strinse i miei capelli baciandomi con passione, ricercò la mia lingua avidamente e l'accontentai mettendomi subito sopra di lei in tutta la mia altezza.
Sollevai la sua maglia non appena mi infilai tra le sue gambe e subito mi strinse a sé non volendomi far scappare per nessuna ragione al mondo, le morsicai delicatamente il labbro strappandole un gemito soffocato.
Avevo la necessità di sentirla vicina a me, dentro di me si era instaurata una nuova paura che non mi lasciava vivere: perderla in modo definitivo.
Non avrei avuto questi piccoli momenti di vita con lei, non sarebbe più stata partecipe dei miei progressi, dei miei nuovi obbiettivi, niente di tutto ciò.
Affondai il viso nell'incavo del suo collo mordendole un piccolo lembo di pelle senza lasciarle troppo il segno e le sue unghie affondarono nella parte bassa della mia schiena per poi scendere lungo ai miei glutei che graffiò attirandomi di più verso al suo corpo.
"Raquel, guardami tesoro per favore." disse ad una certa e la guardai con il viso ricoperto di lacrime senza neanche accorgermene, alzò la testa baciandomi sulle labbra molto a lungo assegnandomi già un nomignolo che amavo follemente.
"Sono qui, okay? Abbiamo litigato, ma questo non vuol dire che non saremo più niente quindi rilassati perché stai tremando come una foglia e so che non è per il freddo ma perché hai paura, ma io sono qui, con te." sussurrò accarezzandomi i capelli e sollevò il piumone coprendoci ulteriormente stringendo la mia vita tramite le sue gambe per poi abbracciarmi come piaceva a me.
Forte.
Pelle contro pelle.
Cuori uniti.
Mi trasmise un calore mai visto prima e mi nascosi contro al suo collo cercando di fare dei lunghissimi respiri profondi, i miei muscoli erano tesi da morire ma le sue mani ne toccarono ogni centimetro sciogliendomi i nodi che mi provocavano un gran male.
"E non devi mai chiedermi il permesso di baciarmi, fallo e basta dannazione." mi disse con un pizzico di autorità e le lasciai un bacio sulla guancia annuendo con la testa ritornando ad accoccolarmi a lei come una bambina minuscola.
"Fallo anche tu però." borbottai dopo vari secondi e rise mugugnando stringendomi ancora più forte, mi abbandonai alle sue carezze e il sonno mi invase un pochino di più grazie al suo profumo meraviglioso che mi sentivo addosso.
Continuò ad accarezzarmi i capelli fino a quando non ci addormentammo insieme e speravo di trovarla al mio fianco l'indomani perché sarei stata letteralmente felice come non mai e ne avevo bisogno.

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