Cap 2

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Il giorno dopo Sofia inveì contro il cellulare che non prendeva nulla. -"ma possibile che in questo posto non prenda niente?"
-" mi dispiace sorellina, qui non c'è campo, funziona solo skype ma solo quando Vladimir me lo collega!"
-" mmmh quindi è per questo che non rispondevi mai a tutti i miei video messaggi!"disse Sofia.
-" eh si mi spiace sorellina!"
-" che palle però! È come essere tagliati fuori dal mondo!"
-" eh lo so, all'inizio anch'io la pensavo così, ma poi ci ho fatto l'abitudine, anni fa quando non c'era il cellulare e i social come credi che facevano ?"
-" ok ho capito, però è una palla, non vedo l'ora di ritornare nel mondo civile!"
-" Sofia!!" La riprese Melany.-" non è che siamo incivili!"
-" scusa Melany non intendevo quello, solo che cavolo, a me piace cazzeggiare su istangram, e qua mi sto annoiando! Oggi usciamo vero?"
-" non credo che oggi riusciamo ad uscire, Vladmir ha ricevuto una chiamata, lui e suo fratello sono chiusi in ufficio da due ore ormai..."
-" com'è che lui riceve chiamate?"
-" non lo so Sofia !"rispose Melany guardando altrove.
Emily, guardò la sorella maggiore, rimanendo in silenzio, presto la loro sorellina avrebbe capito molte cose.
All'ora di pranzo di nuovo Sofia  si trovò ad affrontare un piatto chiamato Soljanka una specie zuppa densa piccante e un po' acida, con pezzi di pesce spada.
Quando la cameriera arrivò da Sofia la ragazza rifiutò il piatto. -"no grazie"
La cameriera guardò Vladimir in attesa su cosa fare.
-" Aliona podayte yemu sup"
La cameriera servì la zuppa a Sofia.
-" ma io avevo detto di no, c'è il pesce, io odio il pesce!"
Melany accarezzò la mano della sorella, non prima di aver guardato il suo fidanzato.
-" solo un po' ti prego, qui è maleducazione non mangiare nulla, non ti sto chiedendo di mangiarla tutta, ma solo un po'!"
-" Melany... lo sai il pesce... puzza!" le disse sottovoce Sofia.
Melany le strinse la mano, -" ti prego un po', solo un po'!"
Sofia si rifiutò di mangiare la zuppa.
Vladimir posò le posate sul tavolo e si alzò in piedi.
-" Vladimir ti prego! Non è abituata...lei.." disse disperatamente Melany.
-"amore mio stai tranquilla, il fatto che siete cresciute senza un educazione vera e propria si fa sentire, senza un uomo a guidarvi, ma si può comunque rimediare, lasciami che mi occupi io, tu non devi più preoccuparti di nulla. Capito?"
Melany abbassò lo sguardo, Sofia guardò sua sorella e Vladimir e non aveva capito cosa intendeva dire.
-"vieni con me Sofia, voglio scambiare due parole con te!" l'uomo era in piedi di fianco alla sua sedia, la sua altezza la spaventava sempre un po', gli occhi color azzurro chiaro lampeggiavano, mentre la guardava e aspettava che si alzava dalla sedia.
Sofia si alzò e lo segui, la portò nello studio.
-"Sofia , fintanto che rimani qui, voglio che segui delle semplici regole, una di queste è che si mangia tutto ciò che ti viene messo nel piatto, non esiste la parola no, se non ti piace la pietanza, farai uno sforzo per mangiarla un po' ugualmente. Sono stato chiaro?"
-" non mi piace il pesce, non mangerò la zuppa. Salterò la cena, non mi puoi obbligare a mangiare qualcosa che non mi piace!"
-"d'accordo, salterai la cena, vai in camera, non voglio vederti fino a domattina, dove ti verrà ripresentata la zuppa, qui funziona così, s'impara così a mangiare!"
-" va bene Vladmir, non mangerò un cazzo di niente per due mesi , una volta partita la vostra stupida zuppa, ve la potete ficcare su per il culo!"
Con questo Sofia uscì dalla stanza e salì le scale rapidamente, inseguita da Vladimir.
-"Sofia ! Non esiste che mi manchi di rispetto !"
L'uomo l'afferrò la girò e le sferrò uno sculaccione che le tolse il fiato.
-" che ti sia da lezione!"
Vladimir la lasciò sola in camera.
Sofia scoppiò a piangere,mai nessuno le aveva fatto una cosa del genere, il futuro marito di sua sorella era un uomo cattivo.
Si addormentò dopo aver esaurito tutte le lacrime.
-" Sof sveglia, è ora di colazione" la voce dolce di Melany la svegliò. Sofia sbadigliò e guardò l'orologio. -"non scendo a fare colazione, odio il tuo fidanzato e comunque mi farà rimangiare quella schifosa zuppa. Come fai a stare insieme ad una persona così cattiva? Lui mi ha sculacciata come se fossi una bambina!"
Melany lo sapeva, Vladimir le aveva raccontato tutto.
-" tu però sei stata molto maleducata nei suoi confronti, Vladimir e  i suoi fratelli sono cresciuti diversamente da noi, questi sono i suoi metodi, ha ragione però nel dire che devi imparare a mangiare, tu non mangi mai in modo regolare!" la reguardi la sorella.
-" lo difendi pure? Farà così anche con tua figlia, e io mangio un sacco, solo non mi piace il pesce e lo sai, a te non piace il formaggio, nessuno ti ha mai obbligata a mangiarlo."
-" una volta non mi piaceva il formaggio, ma Vladimir mi ha insegnato a mangiarlo. Ora mangio tutto Sofia... io so che per te tutto ciò è una novità, non siamo abituate al controllo di qualcuno, ma qui funziona così, voglio che scendi, chiederai scusa a Vladmir e mangerai la zuppa, siamo già d'accordo che ne mangerai un pochino, un paio di cucchiaiate, poi potrai mangiare il resto."
-" chiedergli scusa? Mi ha messo le mani adosso mi ha sculacciata, lui non è nessuno per me, non si deve permettere queste cose, cultura o non cultura, ti ha fatto male stare qui in questi anni. Ricordati chi sei e da dove vieni!"
-"Sofia ..." Melany si morse le labbra e corse giù dal fidanzato.
-"moy malen'kiy, chto eto?"
-" mia sorella, non ascolta, mi ha detto che mi ha fatto male stare qui , oh Vladimir.... È così difficile!"disse tra le lacrime Melany, mentre si sfogava con il suo uomo.
-" te l'ho detto moya lyubov' a voi manca un uomo, una mano ferma, tua sorella ne ha un gran bisogno. Lasciala in camera, male non le fa, prima o poi uscirà, vediamo cosa farà. È qui da poco, non conosce le nostre abitudini, se ci fosse stato Konstantin l'avrebbe  punita a dovere, io sono un po' più tranquillo di lui."
-" ti amo Vladimir, grazie" Melany baciò appassionatamente il suo uomo, da quando stava con lui aveva trovato un porto sicuro, per anni era stata forte per le sue sorelle, poi aveva conosciuto lui, la faceva sentire protetta e sicura, le aveva dato amore e protezione, a lei non interessava chi fossero i Petrov, non le interessava che erano i più potenti mafiosi russi, che Konstantin era chiamato da tutti Imperator  perché spietato con tutti, a lei non interessava, lei voleva solo essere amata e avere il suo uomo per se.
Sofia aveva fame, una fame tremenda, ma aveva anche un orgoglio. Aveva passato tutta la mattinata da sola chiusa in camera, era ora di pranzo, lo sapeva perché l'avevano chiamata, ma lei non voleva rivedere quella zuppa. Verso sera perse la sua battaglia e scese a cena, non guardò nessuno in particolare, era arrabbiata con tutti, con le sue sorelle e con quegli stupidi Petrov .
La zuppa era lì che la guardava, chiuse gli occhi e fece un respiro profondo, prese la prima cucchiaiata e la mise in bocca la mandò giù accompagnandola con l'acqua, così fece con la seconda cucchiaiata, un conato le salì lungo l'esofago.
-" va bene così, brava, puoi mangiare questi!" Velocemente Melany le tolse il piatto e le mise sotto una bella bistecca russa.
Sofia la mangiò in silenzio, ma era arrabbiata,pensò che appena sarebbe ritornata a casa a Bristol avrebbe ordinato e gustato una cheeseburger  .
Melany le accarezzò la schiena per confortarla, Sofia però non la guardò e continuò a tenere ostinatamente il viso rivolto verso il cibo.
Quando ebbero tutti finito di mangiare, la ragazza volò veloce in camera.
-" che se ne vadano tutti al diavolo!"
Si addormentò presto,  senza accorgersi che sua  sorella Emily quella notte, non era rientrata in camera.
Al mattino ai svegliò abbastanza riposata, ma ancora rancorosa.
Scese per fare colazione, trovò le bambine, che mangiavano delle strane frittelle.
-"buongiorno piccoline, come state?"
Elizaveta, le rispose con un sorriso, -"bene stiamo bene, spero che ne zio Vladmir ne papà trovi una tata come Polina, anzi spero proprio non la trovi, senza tata possiamo scendere a fare colazione, stando sedute al tavolo degli adulti !!"
Dasha annuì per confermare ciò che aveva detto la sorella.
-"non capisco, perché non potete scendere a fare colazione o a pranzare e cenare con noi!!"disse Sofia sedendosi e guardando con disgusto il cibo sulla tavola.
-"perché mangiano tutti ad orari che sono troppo tardi per noi, oggi è sabato, dormono tutti di più, noi invece ci siamo svegliate presto, Vera doveva aiutare in cucina e ci ha portato giù a fare colazione!"
-"capisco..."disse Sofia anche se in realtà non capiva.
-"e quando c'era la tata cosa facevate?"
-"non ci faceva fare niente di bello, niente uscire, solo leggere e compiti, dizione, imparare a stare dritte,composte, non potevamo neanche sporcarci!!"
-"che noia! Quanti  anni avete?"
-"io 7 e Dasha 5"
Sofia annuì, guardando la piccola, che finiva di mangiare una frittella.
-"e tu quanti anni hai?" Le chiese Elizaveta
-"ne ho 18 a dicembre ne compio 19!"disse Sofia entusiasta.
-"che bello! Anch'io compio gli anni a dicembre, ne compierò 8! "disse la maggiore delle sorelle Petrov battendo le mani.
Sofia sorrise e annuì, -"è una bella giornata che ne dite se usciamo in giardino, devo ancora farci un giro, ieri sono stata in camera tutto il giorno, sono felice di aver trovato solo voi!"
Elizaveta e Dasha le sorrisero e annuirono.
-"ottimo, adesso mangio anch'io qualcosa..."
Le frittelle chiamate Syrniki, le piccole Petrov le avevano divorate tutte, così erano rimaste uova fritte con kolbasa, e il porridge.
-" quanto mi manca la mia colazione da starbucks!"
Sofia si affrettò a mangiare il porridge, avanzandone una parte, perché non  aveva lo stesso sapore di quello inglese, per paura, di ritrovarselo per pranzo, la parte avanzata la verso nel tovagliolo e se lo infilò in tasca.
-"perfavore non fate la spia e non prendete esempio da me, ma vostro zio Vladmir è proprio severo, in fatto di cibo! Non ho intenzione di trovarmelo per pranzo!"
Dasha ridacchiò -"neanche a noi piace il porridge!"
-"oh ma tu parli!"disse Sofia sbigottita di sentire  la piccola voce.
Elizaveta rise -"certo che parla, ma solo con chi vuole lei, sei la prima adulta con cui lo fa!"
Sofia sorrise -" grazie dell'onore Dasha! Ora usciamo che elimino le prove !"
Uscirono dalla villona.Passeggiarono un po' di qua e di la, Sofia riuscì a liberarsi del tovagliolo sporco, dopodiché si accorse che alla fine del giardino in mezzo al prato, spiccavano due bellissime altalene le cui corde erano legate ad un ramo. Corse a vederle, ne saggio robustezza e la resistenza.

-" oh ma è una meraviglia bhe, sono vostre?"Le due bambine annuirono

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-" oh ma è una meraviglia bhe, sono vostre?"
Le due bambine annuirono.
-"posso salire?"
Di nuovo le bambine annuirono.
Salì e dopo essersi assicurata che le corde la reggessero iniziò a dondolarsi più forte,
-"è bellissimo!"
Elizaveta salì sull'altra altalena e iniziò a dondolarsi anche lei, Sofia rallentò e prese in braccio Dasha, -"aggrappati forte che voliamo!" La piccola annuì emozionata e iniziarono a librarsi nell'aria, ridendo felici e spensierate, nel mentre una macchina entrò e parcheggiò davanti alla villa.
Ne scese un uomo alto e robusto. L'uomo osservò la ragazzina che si dondolava sull'altalena insieme alla sua piccola Dasha, che rideva felice, la stessa bambina che non aveva più sorriso da quando due anni prima le era morta la mamma.
Si avvicinò alle figlie , Sofia appena si accorse di lui, rallentò e con un salto scese dall' altalena portando con se Dasha.
Konstantin sapeva benissimo chi era la ragazzina che aveva difronte, nessuno entrava in quella villa se non sapeva la sua identità, aveva letto tutta la documentazione delle sorelle Foster.
La ragazza che aveva di fronte era Sofia.
Konstantin si tolse gli occhiali da sole, la ragazza capì subito che quello che aveva davanti era il maggiore dei fratelli Petrov. Per la miseria, è stramaledettamente bellissimo, gli altri fratelli non sono neanche lontanamente belli come lui.
-"papà!" Le piccole corsero tra le braccia del padre, le sollevò entrambe tra le braccia, le baciò e poi le mise giù, diede a entrambe un buffetto sul sederino, -"filate dentro, andate in camera vostra, aspettatemi lì che ho dei regalini per voi!" Le bambine corsero via felici, poi Konstantin si voltò verso la ragazza, squadrandola da cima a fondo.
Anche la giovane  lo osservò.
-"Tu devi essere Konstantin, io sono  Sofia la sorella di Melany, non dovevi tornare domani?"
L'uomo annuì -"perché siete fuori tutte sole?"
-" non c'era nessuno quando mi sono svegliata, ho fatto colazione con loro!"
-" andiamo dentro, l'aria sta cambiando e tra poco scoppierà un temporale !"
-" non è vero c'è il sole!" L'uomo la guardò e il rombo di un tuono ruppe il silenzio, l'aria cominciò a soffiare, fredde gocce di pioggia sottile iniziarono a cadere.
L'uomo prese per un braccio Sofia , trascinandola dentro casa.
-"sei sempre così poco incline all'obbedienza?" le chiese Konstantin una volta rientrati.
-"non sembrava ci fosse un temporale in arrivo!"
-" Konstantin che bello sei tornato prima!" disse Vladmir  mentre scendeva le scale insieme a Melany.
-" si ho finito di sistemare ciò che avevo da sistemare....., come stai Melany? Hai ancora nausee?"
-" Konstantin!" Melany lo abbracciò -"sto bene grazie, mi sono passate del tutto. Hai conosciuto la mia sorellina?"
-"si era fuori, si stava dondolando sull'altalena insieme alle mie figlie!"

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